DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1 - RUSSIA: PROTESTA GREENPEACE MOSCA, POLIZIA FERMA 4 ATTIVISTI
(AGI/INTERFAX) - La polizia fluviale ha fermato quattro attivisti di Greenpeace che oggi, a bordo di gommoni lungo il fiume Moscova, nella capitale russa, hanno manifestato per la liberazione dell'equipaggio dell'Arctic Sunrise. La rompighiaccio, battente bandiera olandese, è sotto sequestro delle autoritá russe a Murmansk.
Il 18 settembre scorso aveva portato nei pressi della piattaforma petrolifera di Gazprom, nel mare di Pechora, 30 tra attivisti e giornalisti, che hanno inscenato una protesta contro le trivellazioni nell'Artico. Tutto l'equipaggio, tra cui anche l'italiano Crisitian D'Alessandro, è ora in custodia cautelare, con l'accusa di teppismo.
"La polizia ha fermato due imbarcazioni, su ognuna delle quali vi erano due persone, che sono state portate in commissariato per accertamenti", ha fatto sapere il servizio stampa del dipartimento trasporti presso il ministero degli Interni russo. A detta delle autoritá, al momento gli attivisti stanno spiegando il motivo della loro presenza sul fiume. Finora, però, non è stato ancora chiarito il tipo di reato di cui vengono sospettati.
I gommoni di Greenpeace, che sventolavano lo slogan "Liberate gli Arctic30", hanno solcato il fiume Moscova questa mattina, arrivando proprio sotto le mura del Cremlino. L'iniziativa è stata lanciata per sensibilizzare l'opinione pubblica sul caso, proprio nel giorno della prima udienza al tribunale internazionale del diritto del mare ad Amburgo, dove l'Olanda ha trascinato la Russia per ottenere il dissequestro della Arctic Sunrise e la scarcerazione degli attivisti.
2 - RUSSIA: GREENPEACE, 22 NOVEMBRE LA SENTENZA TRIBUNALE DEL MARE
(AGI/EFE/REUTERS) - Il Tribunale Internazionale del Diritto del Mare si pronuncera il prossimo 22 novembre sulla richiesta dell'Olanda contro la detenzione in Russia degli attivisti di Greenpeace, fermati per la protesta nel mar Artico, a bordo del rompighiacci 'Artic Sunrise'.
Lo ha deciso la Corte, massima istanza internazionale in Diritto del Mare, dopo aver ascoltato le richieste olandesi e alcune testimonianze di Greenpeace; assente invece la Russia, che non riconosce la competenza del Tribunale per questo caso. L'udienza, durata circa due ore e mezza, si e aperta con l'intervento del giurista del ministero degli Esteri olandese, Liesbeth Lijnzaad, che ha chiesto la liberta immediata degli attivisti che erano a bordo dell'imbarcazione, battente bandiera olandese. Tra i 28 attivisti fermati, anche l'italiano Cristian D'Alessandro, e due giornalisti freelance, accusati di teppismo dalle autorità russe
3 - CLIMA. GREENPEACE, PD-SC-SEL: FARNESINA ATTIVI AMBASCIATORE A ONU
PER SEGUIRE DA VICINO UDIENZE TRIBUNALE INTERNAZIONALE DEL MARE.
(DIRE) - "Qualora non sia stato fatto, e' opportuno che la Farnesina valuti di attivare l'ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite per seguire da vicino le udienze al Tribunale Internazionale del Mare sul caso Greenpeace e informi tutti gli italiani". E' quanto dichiarano i deputati Michele Anzaldi (Pd) e Bruno Molea (Scelta civica), e la senatrice Alessia Petraglia (Sel). "La principale speranza- spiegano i parlamentari- che gli attivisti di Greenpeace, tra cui anche l'italiano Christian D'Alessandro, hanno di tornare a casa e' riposta nel Tribunale del Mare, istituzione internazionale nata nell'ambito dell'Onu.
Il ministero degli Esteri spieghi se la nostra rappresentanza permanente presso le Nazioni Unite a New York sta facendo tutto quanto in suo potere per contribuire alla risoluzione della vicenda, che sta diventando sempre di piu' una disputa tra Stati, con la Russia che ha addirittura deciso di disertare le udienze per la prima volta nella storia della corte".
Per scongiurare il rischio "che dei giovani ambientalisti- aggiungono i parlamentari- siano rinchiusi per sette anni o quindici anni in un carcere russo con la sola colpa di aver manifestato pacificamente a favore dell'ambiente, e' opportuno che tutti i soggetti istituzionali facciano quanto in loro potere per far conoscere i profili di questa assurda controversia".
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