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LOUIS ANTONIO TAGLE, IL "PAPA ROSSO" - È IL SOPRANNOME AFFIBBIATO AL PORPORATO FILIPPINO DOPO CHE BERGOGLIO GLI HA AFFIDATO LA GUIDA DI "PROPAGANDA FIDE", LA CONGREGAZIONE CHE GOVERNA LE CHIESE DI MEZZO MONDO - TAGLE, NATO IN UNA FAMIGLIA BENESTANTE DELLE FILIPPINE (LA NONNA DA PARTE DI MADRE ERA CINESE), È CONSIDERATO UN "PROGRESSISTA SENZA ECCESSI" - IL VIDEO DEL CARDINALE ASIATICO CHE CANTA "IMAGINE" DI JOHN LENNON, LE CRITICHE DEI CONSERVATORI...
cardinal tagle singing imagine,, may god grant us a pope who sings pic.twitter.com/3rGEZNMpaM
— michelle (@lomelisturtles) April 25, 2025
Estratto dell'articolo di Iacopo Scaramuzzi per "La Repubblica"
papa francesco e il cardinale Luis Antonio Tagle
Quel 27 febbraio del 2013 si incontrarono all’attesa delle valigie all’aeroporto di Fiumicino, e nessun altro si rese conto che erano due cardinali. Jorge Mario Bergoglio, appena arrivato da Buenos Aires dopo un volo di quattordici ore, era vestito da semplice prete, Louis Antonio Tagle, arrivato da Manila con un viaggio durato quindici ore, jeans e la classica camicia filippina barong.
I due porporati dovevano prendere parte al Conclave convocato dopo le dimissioni di Benedetto XVI, si conoscevano da anni e chiacchierarono un po’. «Cosa ci fa qui questo ragazzo? », domandò l’argentino. «E cosa ci fa qui questo vecchio? » rispose scherzando il filippino: «Qualche giorno dopo ho dovuto chiamarlo Sua Santità».
Tagle, 67 anni, ha stile semplice ma alle spalle una formazione di spessore e una carriera importante. Viene dal più grande paese cattolico d’Asia: quando Francesco celebrò messa a Manila ad assisterlo c’erano sette milioni di fedeli. «Quanto hai pagato quelle persone?» domandò con il suo consueto humour Bergoglio.
«Ho risposto che avevo promesso loro la vita eterna se avessero salutato il Successore di Pietro», ha raccontato Tagle nella messa in suffragio di Francesco. «Diventando serio, il Papa disse: “Non sono usciti per vedere me. Sono venuti per vedere Gesù”».
Il porporato è nato in una famiglia benestante delle Filippine, la nonna da parte di madre era cinese: un dettaglio che si è rivelato non indifferente nel momento in cui papa Francesco, nel 2018, ha siglato un accordo sulle nomine episcopali con la Cina, e il filippino è stato uno dei collaboratori che meglio ha interpretato e difeso questo passaggio storico dalle molte critiche piovute sul Vaticano.
“Chito” Tagle, questo il suo soprannome, ha studiato filosofia e teologia a Manila, ha ottenuto un dottorato alla Catholic University of America di Washington, più tardi è entrato a far parte del comitato editoriale dell’Istituto per le scienze religiose di Bologna, impegnato nella stesura della Storia del Concilio Vaticano II. Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo, Benedetto XVI lo ha promosso arcivescovo di Manila e creato cardinale.
Progressista senza eccessi, oratore capace, teologo apprezzato ben al di là delle Filippine, Tagle è sempre stato attento ai giovani e ai poveri. Nei giorni scorsi i siti oltranzisti statunitensi hanno ritirato fuori un video in cui Tagle canta Imagine di John Lennon, criticando sia lo stile informale che il contenuto poco ortodosso della canzone.
Il porporato, in un incontro con le Pontificie opere missionarie, ha raccontato che era in un campo estivo per giovani, una ragazza gli ha chiesto di cantare, lui ha risposto: «Fai domande sensate e poi canterò per te». Un anno dopo, tra quei ragazzi c’era chi ancora ricordava quel momento, e decisamente non aveva perso la fede.
LUIS ANTONIO TAGLE CANTA IMAGINE
Papa Francesco nel 2015 gli ha affidato l’incarico di presidente di Caritas internazionale (nel 2022 Bergoglio ha commissariato l’ufficio romano per porre fine a un ambiente lavorativo tossico creato dal segretario generale dell’epoca) e nel 2019 lo ha chiamato a Roma per guidare Propaganda Fide, la potente congregazione che governa le Chiese di mezzo mondo, quelle che un tempo erano terra di missione e oggi paesi in via di sviluppo, tanto che il prefetto, che da cardinale veste di rosso, è soprannominato il “Papa rosso”.
Arrivò a Roma a febbraio del 2020, poche settimane dopo in Italia scattò il lockdown: appena assunto un incarico gravoso Tagle si ritrovò confinato in una residenza nuova, senza ancora avere intrecciato nuove relazioni. I maligni sparsero la voce che il porporato filippino era incline all’abbattimento, la verità è che sarebbe stata una situazione complicata per chiunque.
Nel corso degli anni Tagle ha governato bene il dicastero per l’Evangelizzazione dei popoli, un incarico impegnativo sia dal punto di vista pastorale che manageriale. Gran lavoratore, sorridente e discreto, profilo basso ma idee chiare, Tagle è uno dei non numerosi cardinali conosciuti in tutto il mondo, e specie in quel global south che rappresenta ormai il 50 per cento del Conclave.
La stima di Bergoglio nel corso degli anni non è calata, e lo ha nominato in almeno altri otto dicasteri o strutture amministrative del Vaticano, oltre a portarlo con sé in numerosi viaggi internazionali, ogni volta che la meta era un paese che rientrava nella giurisdizione del “papa rosso”. C’è chi scommette che dopo il primo Papa latino-americano sia l’ora di un Papa proveniente dal continente dove il cristianesimo cresce di più. E che quel rosso, ora, diventi bianco.
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