DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Fox News lo chiama il Watergate dell'FBI Certo è che l'organismo di controllo de dipartimento di Giustizia, Il watchdog, ha concluso che l’ ex direttore, James Comey, ha abusato della propria autorità numerose volte. Questa conclusione non e’ ancora ufficiale, sono uscite pero’ anticipazioni sicure e indiscrezioni, la prima nelle mani dei giornalisti di Abc, emittente televisiva grande nemica di Trump.
E questa conclusione, i cui dettagli sarà interessante leggere, è stata possibile grazie all'offerta del vice di Comey, Andrew McCabe, di fornire collaborazione all'autorità in cambio dell'immunità, e quindi non solo imprime una svolta all'insieme di prove, circostanze, indizi che hanno portato alla costituzione del Russiagate, ma anche a tutta la storia della candidatura pompata di Hillary Clinton e dello scandalo messo a tacere delle email del Dipartimento di Stato.
Il termine usato nel rapporto a proposito del comportamento del direttore Comey è preciso, “insubordinato”, ma ce n'è anche per il suo allora capo, la attorney-general Loretta Lynch, che viene accusata di essersi intromessa nella gestione dell'inchiesta sul server mail di Hillary Clinton.
Ricordo in breve la vicenda. La Clinton utilizzo’ un indirizzo personale di mail per materiale riservato e perfino Top Secret che sarebbe stato destinato d’obbligo all'indirizzo mail controllato del Dipartimento di Stato. Quando la storia è venuta fuori, è anche venuto fuori che buona parte di quelle mail era andata guarda caso distrutta, e che i collaboratori della Clinton e la Clinton stessa sull'argomento mentivano o cercavano di essere ritenuti non responsabili. L'investigazione tirata per tutta la campagna elettorale finì in un nulla di fatto, solo una reprimenda quasi certamente pilotata dall'alto di Comey alla Clinton per un comportamento incredibilmente scriteriato.
Cosa contenevano quelle mail a proposito di affari con paesi finanziatori della fondazione Clinton, o a proposito del terribile affare Libia Bengasi? Ah, saperlo...
Certo che se McCabe “canta”, i protagonisti della storia devono tremare, perché il vicedirettore fu a capo dell'intera investigazione e i suoi legami col Partito Democratico erano così intensi e intimi che conosce sicuramente anche segrete cose.
Dicevo che sappiamo poco per ora, solo le anticipazioni di una parte del dossier che porta il nome del suo capo investigatore, Horowitz, e che in mattinata era stato ruvidamente sollecitato proprio del presidente Donald Trump, che si è lamentato dei troppi ritardi.
Ecco il tweet presidenziale nel tipico stile Trump. "What is taking so long with the Inspector General's Report on Crooked Hillary and Slippery James Comey. Hope report is not being changed and made weaker!"
Perché ci mette così tanto il rapporto dell'ispettore generale su Hillary la corrotta e James Comey il viscido Spero proprio che non venga cambiato e reso più debole.
Non sarà così anche perché la rete di omertà e di complicità si sta sfaldando, e collaborano figure chiave come McCabe, e perché vengono fuori le malefatte di personaggi importanti dell'agenzia federale legati al partito democratico, come Peter Stroke, da poco cacciato.
Il primo, come dicevamo, Sto cercando di ottenere il totale in moneta in cambio della sua testimonianza, e in attesa di un audizione del congresso sulla gestione della faccenda delle mail nel 2016.
Michael Bromwich, il suo avvocato, ha infatti mandato una lettera al presidente della commissione giustizia del Senato Chuck Grassley, e anche indicato per che cosa chiede l'immunità in cambio di una testimonianza che confermi alcune tesi, ovvero per aver lasciato trapelare informazioni e mentito tra gli altri proprio a Comey.
È sempre più nei guai invece il secondo , Peter Strzok, alto funzionario FBI fino a qualche tempo fa della squadra del procuratore speciale del Russiagate, e poi allontanato quando vennero fuori i suoi scambi epistolari con l'amante, anche lei avvocato dell'agenzia, contro il candidato Trump e poi il presidente neo eletto Trump. Dalle indagini del Congresso sta venendo fuori infatti che ha giocato un ruolo molto centrale, non da comparsa, nel istruire la pratica russa e nell’ insabbiare le mail della Clinton.
È venuto fuori da recenti testimonianze per prima quella a porte chiuse del capo dello spionaggio dell'FBI, Bill Priestap. Priestap era Il supervisore di Strzok che seguiva sia l'indagine sulle intromissioni della Russia Nella campagna elettorale presidenziale del 2016 e le eventuali collusioni con lo staff di Trump, che le investigazioni sulle mail di Hillary Clinton .
hillary clinton legge l odiografia su trump fire and fury
Quanto ci vorrà per saperla tutta questa storia brutta che si è intrecciata con la campagna elettorale del 2016 e ha visto uomini dell'amministrazione Obama attivamente operativi oltre il limite della legalità per favorire la candidata democratica e screditare e mettere in difficoltà il candidato repubblicano?
Una cosa è certa, che la verità forse almeno in parte verrà fuori, che non prevarrà la vulgata negativa del Russia gate, ne’ sarà steso un silenzio tombale sulle malefatte di Hillary Clinton, e si dovrà all’ ostinazione di Donald Trump ma anche al fatto che controlla appieno finalmente il partito repubblicano e anche il Congresso; che, per dirla tutta, a pochi mesi dalle elezioni di midterm, i parlamentari che vogliono essere eletti o rieletti sanno che hanno bisogno del presidente.
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