DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE.…
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Indagine numero 7 dell'Fbi sui comportamenti giovanili del giudice Brett Kavanaugh a meno 3, nel senso che il presidente dei senatori repubblicani ha detto che venerdì si vota e non vuole sentire più storie. Vedremo, perché si avvia a diventare una storiaccia infinita di quelle che come un cancro divorano una società, e servono anticorpi potenti.
il tweet di christine fair su kavanaugh e i repubblicani
Dice l'avvocato Alan Dershowitz, che ormai sembra il grillo parlante del mondo democratico, e infatti gli tirano una scarpa al giorno, che il giudice è ritenuto colpevole perché è un maschio bianco, ed è una dichiarazione molto pesante. Aggiunge che se al suo posto fosse stato un musulmano e fosse stato accusato di terrorismo la ACLU, la potente associazione per le libertà civili, sarebbe scattata difenderlo. Ma per un maschio bianco “tutte le regole sono cancellate”, calpestata la presunzione di innocenza e il diritto a un giusto processo.
“ Sappiamo già che uno è colpevole perché è un maschio bianco, lei è una donna ed è una sopravvissuta, e l’indagine è bella e fatta”.
Come viene in mente all'avvocato Dershowitz una dichiarazione così in prima serata in televisione? Forse perché questa è la realtà. Forse perché un insegnante della prestigiosa università di Georgetown nella quale insegna scienze politiche, Christine Fair, non ha esitato domenica a partorire il seguente Tweet:
”guardateli questi uomini bianchi potenti che giustificano il potere e l'arroganza di uno stupratore seriale”. “Look at thus [sic] chorus of entitled white men justifying a serial rapist’s arrogated entitlement.” allegando un video del senatore repubblicano Lindsey Graham mentre parlava in difesa di Kavanaugh.
Per poi proseguire:” Meritano tutti una morte atroce mentre le femministe sghignazzano e loro emettono gli ultimi lamenti. Bonus: castriamo i loro cadaveri e li diamo da mangiare ai suini? Si!”
La professoressa non è la prima volta che da in escandescenze o perseguita e minaccia colleghi che hanno votato Trump, e Twitter dopo un'ondata di proteste le ha chiuso il profilo, ma quel che è più interessante e’ la reazione ufficiale dei vertici dell'università di Washington.
Ve la riassumo, è una sintesi perfetta del politically correct secondo il quale non si possono proibire dichiarazioni basate sulle proprie idee anche quando non corrispondono alle idee dell'università. È necessario rispettare la libertà di espressione e parola, anche se l'università si aspetta che questo tipo di controversie non siano applicate poi durante i corsi e le lezioni, dove è bene che prevalga invece un dialogo rispettoso. Non è fantastico? Come se una pazza invasata come la Fair fosse in grado di passare da Hyde a Jeckyll appena entra in un'aula.
Ma poi è una pazza invasata in solitudine Christine Fair, o è la punta esasperata di una massa di donne che, ottenuta l'emancipazione in tutti i campi, torna a rinchiudersi nel ghetto del femminismo vittimista, a dipingere le donne come emarginate e perseguitate, e lo fanno per una ragione squisitamente faziosa ideologica, ovvero attaccare l'odiato Donald Trump?
Prendete le attrici comiche americane, passate da spalla a protagoniste, come Chelsea Handler, che aveva una scorrettissima trasmissione su E! Entertainment. Passata a Netflix a suon di decine di milioni, si è messa a fare attivismo politico in tv, a occuparsi delle elezioni distrettuali in California, non ha fatto più ascolti ed è stata cancellata da Netflix. La stessa sorte è toccata a Michelle Wolf. Crollata negli ascolti anche Sarah Silverman, che aveva una comicità molto divertente ma molto scorretta politicamente, e ha cominciato a chiedere scusa, ad essere noiosa, nessuno l’ha più seguita.
Intendiamoci, sorte analoga è toccata in questi ultimi anni alla cerimonia degli Oscar, dei Golden Globes, di tutti quei grandi eventi spettacolo che richiamavano decine di milioni di telespettatori e che, trasformati in comizietti contro il pericolo nazista, rappresentato in un presidente eletto secondo le regole democratiche.
In questo clima, in questa fase pericolosa, è capitato come la mortadella nel panino il povero giudice Brett Kavanaugh, che se venerdì ce la farà a essere confermato alla Corte Suprema, sarà un interprete fedele della Costituzione, sarà sicuramente un conservatore, più esposto in questo di quanto non sia stato il giudice Kennedy che lo ha preceduto e che era uno swing, uno che decideva di volta in volta.
Ma questo è nelle prerogative di ogni presidente degli Stati uniti, e anche Barack Obama ha avuto la fortuna di poter eleggere due giudici, e ha eletto due donne fortemente progressiste, come si diceva una volta di sinistra, le quali, secondo il rispetto delle regole oggi perduto, sono state votate anche da numerosi senatori repubblicani. È proprio questa perdita di regole e di rispetto che alcuni senatori come Graham oggi denunciano
Nel frattempo la terza donna che aveva accusato il giudice durante una intervista alla NBC ha ammesso di non essere sicura che colui che tentò di assalirla una certa sera che non ricorda bene, a un party del quale anche lei non ricorda la location, fosse proprio Kavanaugh, il quale però era presente assieme al suo inseparabile amico Mark Judge alla festa, e lei ricorda che rideva.
Nel frattempo altri quattro testimoni citati dalla Ford come persone in grado di corroborare la sua teoria sull' aggressione subita quando aveva 15 anni, interrogati dagli agenti del bureau, avrebbero detto di non ricordare nulla in grado di confermare che il giudice fosse da ragazzo un aggressore.
Quindi, niente sorprese dell'investigazione speciale per ora. Avrebbe mai potuto essere diversamente? Ma elezione o no, oggi propenderei per la conferma, resterà aperta una ferita profonda nei modi e nelle forme della società americana.
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