trump clinton

PRESIDENZIALI FATTE A MAGLIE - MENTRE LA CAMPAGNA SI CONCENTRA SU CHI HA TOCCATO PIÙ IL CULO A CHI, AUMENTANO I RISCHI DI UN INCIDENTE GRAVE TRA USA E RUSSIA - IL 73% DEI REPUBBLICANI CREDE CHE POTRANNO ESSERCI BROGLI. PER QUESTO LA CLINTON VUOLE VINCERE ANCHE IN STATI STORICAMENTE REPUBBLICANI

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Otto punti di vantaggio per Hillary Clinton secondo quello che la Cnn chiama un po' pomposamente il sondaggio dei sondaggi,in realtà è una media fra i vari sondaggi nazionali. Solo due punti nel consueto altalenarsi dei consensi secondo Rasmussen reports che quota la Clinton al 43% e Trump al 41.

 

il secondo confronto tv tra trump e hillary clinton 6il secondo confronto tv tra trump e hillary clinton 6

Quel che sfugge all'osservatore è come la campagna del 2016 si consenta di essere terribilmente periferica, chiusa ormai nel  dibattersi sterile su chi ha toccato più il culo a chi, chi assume droghe per farcela, chi ha detto più cavolate in discorsi strapagati a porte chiuse e chi ne dice di più oggi, per chiosare con come la pensa Noam Chomsky.

 

 Le occasioni perché scoppi un incidente grave tra Russia e Stati Uniti intanto aumentano ogni giorno. È in arrivo la cyberguerra annunciata, nello stile furbissimo degli Obama boys,il solito Julian Assange dice che gli hanno gia’ bloccato l'accesso a Internet. Altro che cyber, la NATO conduce operazioni militari nel Baltico, gli aerei russi violano spazi aerei sovrani. Mentre si discute di nuove sanzioni contro Mosca, la verità e che all'angolo c'è una crisi simile a quella dei missili a Cuba nel 1963, ma allora fermare tutto prima della catastrofe fu più semplice perché il mondo intero correva più lentamente.

 

 L'Italia sta in mezzo come la mortadella in un panino, intanto che Matteo Renzi si prepara il viaggetto folcloristico con atleti ricercatori e guitti da esibire alla Casa Bianca per la gioia di Barack Obama che in cambio gli produrrà uno spottino per il sì e copertura pelosa per altri guai con l'Europa.

 

È la stessa incoscienza della campagna elettorale americana, tutti sembrano fare il gioco sbagliato o scambiare per gioco qualcosa di terribilmente serio. Sarebbe bello ed augurabile che nel dibattito del 19, che anche l'ultimo tra i candidati, si parlasse di politica estera.

 

TRUMP CLINTONTRUMP CLINTON

Per Donald Trump il terrorismo islamico è il vero pericolo ed è convinto assieme ai suoi esperti di poter fare un accordo con la Russia e averla come alleato nel combattere il terrorismo. A sentire Rasmussen reports i democratici e gli elettori certi della Clinton tendono invece a ritenere la Russia come il pericolo più grande. Non succedeva da più di 25 anni. Vedete che è la nuova guerra fredda?

 

Nell'attesa che arrivi qualche episodio veramente terribile si va a caccia della barella nascosta nel van che trasporta Hillary Clinton a vetri rigorosamente scuri. Frugando nelle varie missive di Wikileaks tra il capo della campagna John Podesta e il manager Robby Mook viene fuori che tasse e salute della candidata sono considerati argomenti hypersensitive.

 

HILLARY CLINTONHILLARY CLINTON

Chiede Mook a Podestà all'inizio della campagna se si sia discusso con lei e se sia meglio tacere o rispondere alla richiesta di trasparenza. Altre conversazioni riguardano l'esigenza di evitare che i giornalisti ne sappiano di più su discorsi a pagamento o su chi finanzia la campagna. Dall'altra parte la campagna Trump mette insieme le molte contraddizioni e le troppe coincidenze nell'attacco concentrico su Trump e le donne.

 

In particolare il famoso tape che si chiama “Access Hollywood”, col dialogo di Trump che dice porcate abbastanza scontate su sesso donne e potere, la NBC ce l'aveva dal 2005 ma non lo rivelava anche perche’ e’ la stessa che ha trasmesso 186 episodi del programma di grande successo the Apprentice star Donald Trump. Quattro giorni dopo quel tape un crescente numero di donne viene allo scoperto e trova la forza di parlare dopo decenni di silenzio per dire che a loro  è toccato sul serio quel che Trump pensava di poter fare impunemente.

 

Donald Trump si è scusato per le frasi e ha negato le accuse delle donne ma certamente ha dovuto mettersi sulla difensiva.

 

hillary clinton e john podestahillary clinton e john podesta

Vero o non vero, il gran casino suscitato dalle accuse delle donne ha consentito di far passare sotto silenzio migliaia di mail sui democratici rese note da Wikileaks dalle quali veniva fuori nell’ordine: disprezzo per i cattolici, accordi con giornalisti, collusioni con la fondazione di famiglia, complotti contro altri possibili candidati democratici, ambiguità di posizioni politiche tra porte chiuse e porte aperte, opinioni negative tremende espresse dai collaboratori della Clinton sulla Clinton.

 

E issues serie rimaste ignorate nel dibattito. Il clima e’ a dir poco opaco e infatti comincia a prendere sempre più piede l'idea che  il risultato delle elezioni possa essere accusato di imbrogli; addirittura secondo Politico.com il 73% dei repubblicani ritiene che le elezioni possano essere rubate col dolo,e questa è l'opinione del 41% degli elettori indipendentemente della fede politica perché sono scettici in generale sull' integrità nell'apparato delle elezioni nazionali.

 

ASSANGE PUTIN TRUMPASSANGE PUTIN TRUMP

Che il 73% dei repubblicani sia certo della possibilità di frode ha una conseguenza reale ovvero che la campagna democratica e Hillary Clinton si stanno muovendo aggressivamente per tentare di vincere anche in Stati da sempre repubblicani proprio per respingere qualunque tipo di accusa; è che cresce tra i repubblicani la polemica e le accuse a quei leader repubblicani che si sono schierati contro Donald Trump dimenticando la regola aurea che vuole l'unità del partito attorno al candidato che abbia vinto le primarie. Questa polemica è destinata a durare dovesse vincere Hillary Clinton e diventare presidente perché si aprirà nel GOP una resa dei conti sanguinosa.