1- ROMA E LA MALEDIZIONE DEL SIGNORE DEGLI ANELLI (OLIMPICI). ALE-DANNO RINGRAZI IL PREMIER MONTI PER AVER BOCCIATO UN EVENTO-BOOMERANG CHE FA GOLA SOLO ALLE CRICCHE 2- QUANDO NEL 1997 GIANNI AGNELLI SCIPPO’ L’EVENTO ALLA CAPITALE PER FAVORIRE I GIOCHI INVERNALI DI TORINO. GRAZIE ANCHE ALLE TROMBONATE DEL CORRIERONE DI MIELI CONTRO L’ALLORA SINDACO RUTELLI (SE ROMA AVESSE AVUTO L’EDIZIONE ESTIVA 2004, LA CANDIDATURA TORINO-FIAT PER L’EDIZIONE DELLA NEVE 2006 NON AVREBBE AVUTO ALCUNA POSSIBILITÀ DI SUCCESSO. ERA IMPENSABILE INFATTI CHE L’ITALIA POTESSE OSPITARE NEL GIRO DI DUE ANNI ENTRAMBE LE MANIFESTAZIONI OLIMPICHE) 3- FONSAI O NON FONSAI, NAGEL GUIDA UNA MEZZA-BANCA SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI 4- I MIRACOLI DELL’AUDIPRESS: CALANO LE VENDITE DEI GIORNALI E SI MOLTIPLICANO I LETTORI 5- ROBERTA FURCOLO SCAMBIA PIAZZA AFFARI PER LA TAVERNA “ANEMA ‘E CORE” PER LA SUA ESIBIZIONE DI “MALACASTA”. MA ALLA SIGNORA NAGEL PIACE ESIBIRSI E LA BELLA VITA

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DAGOREPORT

1 - ROMA E LA MALEDIZIONE DEL SIGNORE DEGLI ANELLI.
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, invece di strapparsi le vesti per il "no" (politico) di Mario Monti alla candidatura olimpica di Roma 2020 avrebbe dovuto ringraziare il premier per quel rifiuto.
E le ragioni sono tante.

Dopo il flop organizzativo dei mondiali di nuoto dove l'unico record battuto è stato il numero delle tangenti messo a segno dalla Cricca sugli appalti per gli impianti (anche non realizzati), al primo cittadino della Capitale verranno risparmiate così performance (malavitose) inimmaginabili.
E non soltanto.
Inoltre, Ale-danno eviterà - com'è accaduto a Letizia Moratti con la conquista dell'Expo Milano 2015 -, che quel successo si trasformi in un letale boomerang politico-amministrativo.

LO "SCIPPO" DI AGNELLI PER FAVORIRE TORINO.
E' dal 1997, infatti, che sulla Città Eterna si è abbattuta la maledizione del Signore dei Cinque anelli (olimpici).
Negli anni in cui Francesco Rutelli sedeva in Campidoglio, l'Italia era ad un passo per ottenere i giochi del 2004.
Manifestazione finita poi, attraverso i soliti maneggi geo politici-economici, alla rivale Atene.
Quella volta però a tagliare le gambe a Roma proprio sul filo di lana non fu il governo, bensì sua maestà, Gianni Agnelli e i suoi Moggi di riferimento.

ROMA DELENDA EST E L'OBBEDISCO DI PAOLINO MIELI.
L'Avvocato, anche attraverso il "Corriere della Sera" - allora diretto da Paolino Mieli -, avviò una campagna stampa contro la candidatura romana.
Al solo scopo (ignobile) di favorire l'assegnazione dei giochi invernali 2006 alla "sua" Torino-Sestriere.
E o chiamavano stile Juventus...
Un evento che, economicamente, si è rivelato un mezzo disastro a spese della comunità pubblica.
Con buona pace dell'ex sindaco di sotto la Mole, Sergio Chiamparino, che dopo essere saltato sulla poltrona della Fondazione San Paolo, anche lui ora potrà essere definito un banchiere prestato (a tempo perso) alla Casta politica (di sinistra).

VIA "CORRIERE" LE TROMBONATE DI DELLA LOGGIA.
Se Roma avesse avuto l'edizione estiva 2004, la candidatura della Fiat per l'edizione della neve 2006 non avrebbe avuto alcuna possibilità di successo.
Era impensabile, infatti, che un solo Paese, l'Italia appunto, potesse ospitare nel giro di due anni entrambe le manifestazioni olimpiche.

Fu una durissima guerra (di carta) quella dei sabaudi di latta contro la Capitale, che ebbe tra i suoi protagonisti (di cartone) il settantenne professore in pensione, Ernesto Galli Della Loggia.
Il politologo à la carte che dopo aver messo la sua arte (povera) al servizio dell'ex socialista Claudio Martelli, ha trovato Vitto&Alloggio (di lusso) nelle servitù degli Agnelli.
E del suo capo-bastone dell'epoca, Cesarone Romiti.

2- MORTA LA POLITICA, SOPRAVVIVE SOLO PANEBIANCO.
A proposito dei professorini del Corrierone.
Dopo aver dichiarato la fine dei partiti, della politica e preannunciato pure una democrazia a rischio default (come la Grecia), l'Angelo Panebianco domiciliato in via Solferino è destinato, inesorabilmente, alla rottamazione.
Del resto, Otto von Bismarck sulla stoltezza della categoria era stato profetico: "La politica non è una scienza come molti professori immaginano, ma un'arte".
Per Panebianco, magari, è solo l'arte (di arrangiarsi) in mancanza di altro.

3- UNA MEZZA-BANCA D'AFFARI IN PIAZZETTA CUCCIA.
La battuta, maligna, da giorni circola nei salotti della finanza milanese: "Altro che Mediobanca. Senza una testa politica l'ex tempio della finanza laica è soltanto una Mezza-banca, governata da mezze-maniche".
Già, con buona pace di Max Giannini della "Repubblica", ancora ebbro di gioia per la cacciata dalle Generali del potentone Cesare Geronzi, il duplex Nagel&Pagliaro non sembra davvero all'altezza dei suoi traditi mentori, Enrico Cuccia e Cipresso Maranghi.
Nonostante sia improprio paragonare i nani con i giganti.

E L'IRA DELLE DUE MEZZE-MANICHE, NAGEL&PAGLIARO.
Alla prima partita vera al tavolo della finanza (il salvataggio di Fonsai per opera di Unipol), i due ragazzi irresistibili di Mediobanca hanno incassato la sana ostilità di Matteuccio Arpe (Sator) e di Roberto Meneguzzo (Palladio Finanziaria).
Tanto da provocare, come scrive Salvatore Bragantini sul "Corriere della Sera" (sia pure relegato all'occorrenza nella paginetta delle Idee&Opinioni), "l'irritazione" dei due nanetti di piazzetta Cuccia.
E perché mai, si chiede Bragantini, Sator-Palladio dovevano "chiedere il permesso" a Mediobanca per salvare con i propri soldi una compagnia assicuratrice?

FONSAI-UNIPOL UN SALVATAGGIO COL SOLITO TRUCCO?
Oppure si tratta di un "salvataggio" da un miliardo dei Ligresti con il solito "trucco"?
Concludeva amaro Salvatore Bragantini, forse pensando anche a se stesso nel panorama editoriale dominato dai Poteri marci (Mediobanca e primo azionista-pattista del Corrierone): "Siamo una società bloccata, tutto va negoziato con i guardiani dello status quo. Qui il potere conta più dei soldi; se ce l'hai, poi i soldi li fai. Meglio se con le buone, altrimenti brutalizzando le minoranze...".

4- AUDIPRESS SANTA PATRONA DEI GIORNALI IN CRISI.
Il miracolo ancora una volta si è ripetuto.
No, non si tratta di San Gennaro, ma di Audipress. La santa patrona dei giornali in crisi.
Da mesi la vendita dei quotidiani in edicola registra pesanti cali (dati ufficiali diffusi dagli editori, sia pure "taroccati").
E, puntualmente, la società che indaga sulla lettura dei giornali (l'Audipress è una sorta di Auditel per la carta stampata) fa moltiplicare il numero dei lettori dei quotidiani.

...CALANO LE VENDITE E SI MOLTIPLIANO I LETTORI.
Di prodigio in prodigio appare così che il "Corriere della Sera", che ufficialmente vende un numero di copie maggiore, ha una quantità di lettori inferiori al concorrente "la Repubblica".
Le vie occulte delle scienze sono davvero infinite.
E che il Mago Otelma protegga i lettori e i pubblicitari (compiacenti).

5- DATE UN "PREMIOLINO" A CAMILLA CONTI.
I mejo scriba dell'economia si erano dati appuntamento a piazza Affari per l'incontro tra il premier Monti e la comunità finanziaria meneghina. Ma soltanto a Camilla Conti di economiaweb.it non è sfuggita la vaiassata anti Casta della soave Roberta Furcolo.
L'esuberante e bella moglie di Alberto Nagel si è esibita alla grande al microfono scambiando per un momento la sede della Borsa per la cave caprese dell'"Anema e Core".

Conclusa la sua Malacasta nessuno dei cronisti ha avuto la curiosità di chiedersi se Roberta Furcolo Nagel non abbia un tantino stonato nell'invitare il premier a combattere le corporazioni (altrui). Ma alla signora Nagel piace esibirsi e la bella vita.
La scorsa estate in Costa Smeralda la sua presenza sullo yacht "Istranka" di Nerio Alessandri non è passata inosservata agli occhi della Casta dei vacanzieri.

 

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