VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Da "il Foglio"
Roma. "Se Generali prossimamente dovrà fare un aumento di capitale non sarà proprio una sorpresa", dice al Foglio un manager altolocato nel mondo finanziario. Non è un caso che nei giorni scorsi diversi analisti hanno aperto a scenari (seppur non alla probabilità ) di un rafforzamento patrimoniale anche per il Leone di Trieste. Mentre le attenzioni si concentrano di solito sulle banche, per le dibattute richieste dell'autorità di vigilanza europea (Eba), le ricapitalizzazioni potrebbero presto diventare una preoccupazione anche per le assicurazioni, non solo italiane.
Il motivo? La nuova normativa europea Solvency II. Anche in questo caso Lady Spread ha la sua parte. Lo spread che non cala troppo fra Btp e Bund crea più di un cruccio anche alle assicurazioni italiane che investono massicciamente nei nostri titoli di stato. Come per le banche, la perdita di valore dei Btp sul mercato comporta in alcuni casi l'iscrizione a bilancio della perdita potenziale sui titoli in portafoglio, anche se non sono venduti. Perdite che abbattono il capitale, il quale deve essere ricostituito con risorse fresche.
Al momento però l'impatto sui bilanci risulta limitato. Solo una parte dei titoli (quelli pronti alla vendita) deve sottostare al mark to market e, grazie al decreto salva bilanci dell'Isvap, le compagnie hanno potuto non contabilizzare le perdite fino una certa soglia.
Ricapitalizzazioni scampate quindi? E' presto per dirlo. Fondiaria Sai è costretta a fare ricorso ai soci per 1,1 miliardi dopo essere precipitata nella gestione Ligresti, tra perdite e svalutazioni, sotto i livelli patrimoniali prudenziali richiesti.
C'è poi Unipol che, per centrare i piani di espansione sulla galassia ligrestiana, chiederà ai soci 1,1 miliardi. Ora le attenzioni si concentrano pure su Generali. A detta degli esperti, il gruppo triestino non ha però la stretta necessità di aumentare il capitale, opzione poco probabile. Eppure un report del 3 febbraio di Goldman Sachs, seppure in chiave ipotetica, ha adombrato questa prospettiva.
La banca d'affari, comunque, rileva che "le assicurazioni non hanno bisogno di accedere ai mercati finanziari tanto quanto le banche che hanno bisogno frequentemente di ottenere nuovi finanziamenti", le compagnie "possono per caratteristica di business operare con una solidità di capitale minore durante i periodi di stress".
Ma gli equilibri potrebbero saltare sulla mina delle regole Solvency II, una partita ancora aperta. La nuova normativa è una rivoluzione per i bilanci: estende il principio del mark to market a tutti i titoli di stato (e più in generale a tutti gli investimenti dell'attivo) e anche alle passività . Se fosse entrata in vigore, avrebbe costretto tutte le nostre compagnie a ricapitalizzare. "Fino all'inizio della scorsa estate - spiega al Foglio Giuseppe Corvino, docente di Economia degli intermediari finanziari alla Bocconi - Solvency II aveva un
impatto sostanzialmente positivo sul capitale delle compagnie italiane, grazie ai nostri principi contabili prudenziali e della buona gestione.
Con la crisi il fattore critico, il debito sovrano, è diventato un problema". Al contrario le compagnie inglesi e tedesche, che negli anni passati erano svantaggiate e avevano condotto un pressing vincente per introdurre alcune modifiche, si sono trovate in una posizione migliore.
JpMorgan calcola che a ottobre una compagnia italiana investiva metà in bond societari e metà in governativi, con Solvency II avrebbe avuto una perdita del 92 per cento del capitale, contro un guadagno del 4,5 per cento quando lo stesso esercizio teorico è applicato al caso tedesco. A Bruxelles i lavori si sono arenati: i paesi periferici premono per introdurre un correttivo in grado di compensare sostanzialmente le perdite (potenziali) dovute al mark to market dei titoli di stato. Mentre la Germania, tanto per cambiare, nicchia.
GIOVANNI PERISSINOTTO CARLO CIMBRI Salvatore Ligresti
Ultimi Dagoreport
LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…
DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY…
DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN…
DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA…
DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI –…