zohran mamdani elly schlein

MAMDANI, L’ULTIMO PAPA STRANIERO – LA SINISTRA ITALIANA HA ELETTO IL NEO-SINDACO DI NEW YORK A NUOVO MODELLO, COME GIÀ FU PER MOLTI LEADERINI, DA TSIPRAS A KAMALA HARRIS PASSANDO PER CORBYN E PABLO IGLESIAS – ALESSANDRO DE ANGELIS: “ORA TORNA BUONO IL 34ENNE INDIANO-UGANDESE, PER CHI TEORIZZA L’ERA DELLE LEADERSHIP RADICALI ANCHE SE MANDAMI NON HA VINTO PROMETTENDO DI ‘LIBERARE L’AMERICA DAL FASCISMO’ MA PROMETTENDO DI RIDARE POTERE D’ACQUISTO AI SALARI IN TEMPI DI INFLAZIONE” – IN ORIGINE FURONO CLINTON E BLAIR, POI FU IMBARCATO ANCHE BERGOGLIO…

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Estratto da “Lo Spigolo”, la newsletter di Alessandro De Angelis per “La Stampa”

 

zohran mamdani era il rapper mr cardamom 6

Indicaci tu, Zoharan Mamdani, la via per battere la destra da questa parte del globo terraqueo. E dimentichiamoci le infinite volte in cui la sinistra italiana si è fatta prendere dall’ebbrezza esterofila, cercando fuori il «voler essere» in casa.

 

Andò male con Kamala Harris, che sarebbe stata perfetta per il canovaccio della «Kamala italiana». Ora torna buono il trentaquattrenne indiano-ugandese, per chi teorizza l’era delle leadership radicali anche se - udite, udite - Mandami non ha vinto promettendo di «liberare l’America dal fascismo» ma promettendo di ridare potere d’acquisto ai salari in tempi di inflazione.

 

blair renzi

Vedrete, sarà molto concreto e molto poco woke. Le donne che hanno vinto in Virginia e New Jersey invece […] sono meno utili da queste parti. Figuriamoci: una è stata funzionaria della Cia, l’altra guidava elicotteri. Rompono il racconto domestico che la sicurezza è di destra.

 

Accade sempre così […]. Si segue il vincitore più adatto, si condividono le alchimie del trionfo, si spera nel contagio parassitario, ignorando poi come va a finire la storia. Come quando, poco più di un anno fa, ci si appropriò del «Front National», che aveva impedito la vittoria di Marin Le Pen all’Assemblea nazionale.

 

CLINTON BERLUSCONI RUTELLI

«Oggi in Francia, domani in Italia», si vaticinò, ed era certo più funzionale rispetto al racconto dell’emergenza democratica e più scenografico del grigio Keir Starmer, che peraltro aveva anche archiviato un altro idolo perdente e passeggero della sinistra, Jeremy Corbyn. Importato da chi, dopo il renzismo, voleva tornare a fare la sinistra parlando inglese.

 

Però la suggestione transalpina ha fatto la fine di tutte le altre infatuazioni pret a porter. Perché, come evidente, quel modello funziona solo «contro», bel problema. Chiedere, per approfondimenti sul tema dell’ingovernabilità, a Emmanuel Macron.

 

ZOHRAN MAMDANI - ELLY SCHLEIN

Ora lo stesso Macron è caduto in disgrazia, e pure con buone ragioni, ma ai tempi d’oro fu scimmiottato pure lui da Matteo Renzi. Sognava di diventare il «Macron italiano» dopo essere franato come «Blair italiano» in tutto se non nella camicia bianca e nell’emulazione in ruoli di consulenze ad alto livello e ad altissima remunerazione […].

 

Ecco, vent’anni prima proprio sulla Terza Via ci fu il picco della frenesia emulativa, quando Bill Clinton […] fu invitato a benedire quello che fu pomposamente battezzato dai leader nostrani «Ulivo mondiale».

 

Con tanto di dibattito interno tra chi era di tendenza Jospin […] e chi Blair o Schroeder, il cancelliere tedesco della socialdemocrazia come «neue mitte», nuovo centro. La data è il 1999, novembre, il luogo è Firenze, […] scelta non a caso per compiacere quello spirito straniero che vive l’Italia come la capitale del Rinascimento.

matteo renzi barack obama

 

[…]. Due anni dopo rivinse Silvio Berlusconi […]. E la sinistra ripiegò su una più prosaica e italianissima ammucchiata da Clemente Mastella a Fausto Bertinotti (un po’ come oggi, con Mastella che sostiene Fico), impossibilitata financo negli innamoramenti stranieri. Ops, Blair, nel frattempo, si era messo a fare le guerre con Bush jr, che, nel frattempo, aveva conquistato la Casa Bianca.

 

E menomale che c’è stato Obama. «Yes, we can», andò assai di moda al momento della fondazione del Pd che non si fece mancare neanche il dibattito, alle primarie americane, tra clintoniani, nel senso di Hillary e obamiani, che proiettò su scala internazionale l’eterna tenzone tra D’Alema e Veltroni.

 

TSIPRAS LEGGE IL MANIFESTO

Obama è stato l’ultimo salvatore di un certo carisma. Poi, di un certo rilievo, c’è rimasto solo Papa Bergoglio, anche se qualcuno, nel vuoto iperbarico, ci aveva provato anche col greco Alexis Tsipras, cui fu dedicata una lista alle Europee, «l’altra Europa con Tsipras». Ve la ricordate la Brigata Kalimera in pellegrinaggio ad Atene? Avanti il prossimo.

ALEXIS TSIPRAS GIUSEPPE CONTEJEREMY CORBYN CON LA KEFIAH