mike pompeo xi jinping mar cinese meridionale

PECHINO, NUN T'ALLARGA' - AUMENTA LA TENSIONE SUL MAR CINESE MERIDIONALE: GLI USA HANNO RIGETTATO FORMALMENTE LE PRETESE TERRITORIALI DI PECHINO, CHE HA ESTESO LA SUA ZONA NELL'INDIFFERENZA GENERALE - TRA VIRUS E DAZI, TRUMP E POMPEO SI SONO ROTTI LE PALLE DELLA DIPLOMAZIA - POI C’È LA QUESTIONE HONG KONG: TRUMP VUOLE SANZIONARE LE BANCHE E I DIRIGENTI CHE COLLABORANO CON IL REGIME - VIDEO

 

Flavio Pompetti per “il Messaggero”

tensione nel mar cinese meridionale

 

«Il mondo non permetterà che Pechino tratti il Mare cinese meridionale come un suo impero marittimo. Ci schieriamo con la comunità internazionale in difesa della sovranità dei mari e del rispetto della sovranità, e rigettiamo ogni tentativo di imporre il principio secondo il quale la forza legittima ogni azione».

 

Con questa nota emessa dal dipartimento di Stato e a firma del segretario Mike Pompeo, gli Usa hanno rigettato formalmente le pretese territoriali che la Cina avanza da anni su una larga fetta di acque a sud dei suoi confini territoriali, sulle quali si affacciano cinque diversi Paesi, e nelle quali anche la lontana Australia vanta interessi commerciali e di libera navigazione.

mike pompeo

 

LO SCONTRO

Washington non ha mai digerito le mire espansioniste del governo cinese, ma finora aveva osservato ad una certa distanza la disputa intorno alle isole Paracel, e la costruzione degli isolotti artificiali nell'arcipelago delle Spratly sulla quale si basa la pretesa.

 

la nave americana uss nimitz nel mar cinese meridionale

Il governo degli Usa si era limitato ad emettere condanne verbali, e negli ultimi anni ha intensificato le manovre navali nella regione, con il proposito di ribadire il principio della libertà di navigazione in acque che considera internazionali.

 

Ora la diplomazia statunitense alza il tono, e invoca il rispetto delle conclusioni di un arbitrato internazionale, che nel 2016 ha dichiarato illegittima la rivendicazione. Dietro questa nota, secondo il Wall Street Journal, c'è un documento riservato di analisi della strategia cinese nella zona, nel quale si legge: «Le rivendicazioni della Cina pongono la più grande minaccia alla libertà dei mari nella storia moderna. Non possiamo permetterci di tornare in un'era in cui stati come la Cina tentano di affermare la sovranità sui mari».

donald trump xi jinping

 

È questo il vero nocciolo della questione: gli Stati Uniti vedono la manovra come un tentativo di insidiare la supremazia che loro detengono nel controllo delle vie marittime, e quindi la posizione di leader globale che tale dominio concede.

 

ALLEANZE

L'espansione dell'influenza cinese sta mettendo a dura prova la fitta rete di alleanze che lega gli Usa alle Filippine, al Vietnam, all'Indonesia, Taiwan e la Corea del Sud. La controffensiva di Washington finora si è limitata a ricompattare questo fronte con qualche successo, come si è visto dalle conclusione del recente vertice Asean, nel quale il rifiuto delle pretese cinesi è stato compatto e condiviso.

 

isolotto costruito dalla cina nel mar cinese meridionale

La nota diplomatica alza il tono della risposta, e pone almeno in via teorica, la condizione per un confronto diretto con l'avversario, nel caso in cui intendesse imporre con la forza la sua visione territoriale. Il governo Trump flette i muscoli, perché ormai è chiaro che la strada del dialogo con Pechino è preclusa.

 

La fase uno dell'accordo commerciale non si è materializzata, il tavolo della trattativa che durava da due anni è saltato e sono apparse nuove sanzioni. Rafforzate ieri sera: Donald Trump ha annunciato di aver firmato la legge approvata all'unanimità dal Congresso che prevede sanzioni per i dirigenti cinesi che applicano le nuove regole di sicurezza repressive a Hong Kong e per le banche che hanno attività con loro.

arresti a hong kong

 

Inoltre, la Cina sta per concludere un accordo di scambio con l'Iran che le conferirà il ruolo di alleato di riferimento del peggior nemico degli Stati Uniti. La sfida formale lanciata dal dipartimento di Stato aumenta ora la probabilità che una scintilla casuale possa innescare un conflitto tra i due Paesi, magari parziale, di portata limitata e su terreno differito.

isole spratly armate

 

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