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MARETTA LUMBARD – MEZZA LEGA PRONTA A MOLLARE SALVINI SE FA IL PAZZARIELLO E MOLLA BERLUSCONI PER BLOCCARE L’INCIUCIO CON RENZI. MARONI LAVORA AI FIANCHI I LOMBARDI, E ANCHE I FEDELISSIMI DEL SEGRETARIO – SILVIO CONTA DI RAFFORZARE FORZA GNOCCA, ORDINA A BRUNETTA DI NON FARE CASINO E VUOLE LA GRANDE COALIZIONE ANCHE SE AVESSE LA MAGGIORANZA: NON RISCHIA UN NUOVO AMMUTINAMENTO LEGHISTA
DAGOREPORT
Berlusconi e Salvini alle Grandi manovre. Il felpato Matteo sa di stare sulle palle a mezza Lega, ma nessuno per il momento dice una parola: almeno fino alla presentazione delle liste. Con il suo atteggiamento spocchioso ed arrogante è odiato financo dai fedelissimi; pronti a suonare il “liberi tutti” dopo il 4 marzo.
E dal 5 tornerà a giocare Bobo Maroni. Non è un mistero per nessuno che il governatore lombardo potrà avere un ruolo qualora Salvini decidesse di alzare la testa ed incaponirsi a bocciare ogni possibile governo di larghe intese. Se unisci le antipatie verso il segretario della Lega all'interno del partito e le lusinghe che arriveranno da Maroni ottieni lo svuotamento della compagine lombarda, in direzione Berlusconi. E Giorgetti è tra i primi sospettati.
SALVINI MARONI E ATTILIO FONTANA
Insieme a questo lavoro di intelligence, il Cav ha dato ordini chiari a Renato Brunetta: stai quieto. A commento avrebbe detto: “ogni volta che parla ci fa perdere voti”. Lo metterà in lista, ovviamente. Ma gli faranno compagnia “new entry” di peso. Ancora tiene coperte le sue carte, ma assicura che ci saranno “grosse sorprese” ad affiancare Forza Gnocca. Compagine nella compagine, fatta da eleganti signore come la Savino, Prestigiacomo, Carfagna.
Silvio è convinto che, alla fine, sarà costretto a fare le larghe intese con Renzi. Ma le vuole fare da posizioni di forza. E’ convinto che il centopiedi del centrodestra riuscirà a conquistare addirittura il 52/56%. Ma se anche fosse vuole fare ugualmente le larghe intese: il rischio Lega l’ha già vissuto nel 1994; all’epoca c’erano le scatole di sardine di Bossi. Con Salvini meglio indossare mutande di latta.
Al punto che Gianni Letta sta preparando due liste di potenziali ministri: una in caso di vittoria schiacciante, una in caso di grosse koalition…
Il Cav, poi, non avrebbe ancora deciso se candidare o meno Isabella Votino, la favorita di Maroni. Di certo non candiderà Antonio Angelucci, recordman di assenze in Parlamento. E lui cosa fa? Sta bussando alla porta di Giorgia Meloni tentando di captare i buoni uffici di Guido Crosetto. Angelucci sa che il Gigante Buono è l’unica persona di cui si fidi Giorgia.
CROSETTO MELONI
antonio angelucci
micaela ottomano elvira savino
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