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Denise Pardo per "l'Espresso"
Non si dica che in Italia c'è solo Mario Monti, uomo del Nord, pronto ad affidare ruoli di responsabilità e prestigio a donne e madonne. C'è da segnalare anche il lodevole impegno in tal senso di un maschio alfa del Sud, il governatore (sull'orlo delle dimissioni) di Sicilia Raffaele Lombardo.
RAFFAELE CHIAMA LAPO
Anche se per alcuni esemplari maschili del luogo - sicuramente baluba piuttosto acidi - l'audace decisione più che un influsso culturale sarebbe il frutto di un'ansia balzachiana per accreditarsi uomo di mondo, non all'altezza forse di un Lapo Elkann, ma su quel genere lì. Sarà quel che sarà , intanto il presidente, pur afflitto da alcuni grattacapi giudiziari, ha affidato a due muse il compito di spennellare glamour nazional-mediterraneo alla sua regione.
MUSE NELL'ISOLA
Due muse? Si commenterà : l'isola non è quel che si dice l'avamposto del femminismo. Eppure ora in Sicilia comandano due donne. Chi sono? La nota star Maria Grazia Cucinotta e la pierre molto Costa Smeralda Tiziana Rocca, due radiose figlie nel continente e, come afferma con soddisfazione Lombardo, femmine di gran classe, una famosa addirittura in America.
LE GRAZIE DI MARIA GRAZIA
Al momento l'intento virtuoso non ha raccolto ancora la considerazione sperata. Il film "L'imbroglio del lenzuolo", titolo non tra i più indovinati visti i trascorsi della bella isola, prodotto dalla società di Cucinotta "Seven dreams", tipico nome delle Madonie, sovvenzionato in parte dalla Regione Sicilia via la partecipata Sicilia Turismo, non ha avuto la nomination agli Oscar e nemmeno le folle ai botteghini: 380 mila euro di incasso. Una vergogna vista la recitazione e le grazie di Maria Grazia senza veli.
LA CINA Ã VICINA
Per il secondo exploit artistico-isolano della musa erano già pronti 2 milioni di euro di contributo regionale (dal Fas, il fondo per le aree sottoutilizzate). Ma la Corte dei conti ci si è messa di mezzo, nonostante la partecipazione di Wang Bo, attore poco siciliano molto cinese come, d'altra parte, da coproduzione. Altamente introspettivo il titolo "C'è sempre un perché". Non sempre: di sicuro non in questo caso.
PIE DIFFERENZE
Anche Rocca, appena nominata general manager (non si può dire che la Sicilia non sia à la page) del Festival di Taormina (al quale era candidata pure la Cucinotta), si è imbattuta in qualche problemuccio. La proiezione dell'allegro film "Il cecchino" di Michele Placido in lingua originale e senza sottotitoli, come da Lombardotrend, non è andata a genio al pubblico indigeno, più rustico, ostico alle lingue e soprattutto ansioso di assistere a una proiezione Walt Disney non a un film di babbioni esterofili secondo loro. Risultato, zuffa e tafferugli. Ma il governatore è soddisfatto del (suo) femminismo alla siciliana. Ora dopo Sant'Agata e Santa Rosalia ci sono Maria Grazia e Tiziana, con tutte le rispettose e pie differenze naturalmente.
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