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Giovanna Vitale per “La Repubblica”
IGNAZIO MARINO ALLA PRIMA DI SUBURRA
Una polizza per assicurarsi contro i rischi insiti nel mestiere di amministratore pubblico. Firmata il giorno prima delle dimissioni con la Mutua del Campidoglio che lui stesso ha voluto liquidare. Richiedente: il sindaco Marino. Il quale, al termine di un braccio di ferro coi tecnici della compagnia, ha deciso di rinunciare.
Per oltre due anni, il chirurgo dem non aveva ritenuto necessario spendere soldi propri (1.770 euro l'anno) per acquistare uno scudo che lo mettesse al riparo da eventuali richieste di risarcimento danni, causati in ragione del suo incarico. Prima che scoppiasse lo scandalo sulle sue spese di rappresentanza, non ci aveva mai pensato. Almeno fino al 7 ottobre, vigilia del passo indietro video-annunciato sull'onda dello scontrino-gate.
ignazio marino in bici visto da spinoza
È in quella data che Marino, dopo una riunione con il presidente Vincenzo Sanasi D'Arpe e un tecnico di Adir, sottoscrive una pre-polizza Rc patrimoniale che apre un ombrello di 5 milioni euro (questo il massimale) sul suo portafogli personale. Se perciò, in qualità di sindaco, la Corte dei Conti o la Procura della Repubblica - che guarda caso proprio il giorno precedente la sottoscrizione hanno aperto un fascicolo sulle cene istituzionali - dovessero riscontrare comportamenti scorretti o illegali, a farsene carico sarà la Mutua capitolina. Una mossa ben studiata. Il contratto è infatti retroattivo: anche se firmato dopo, copre l'intero mandato.
Ma non è tutto. Poiché per prassi la polizza è accompagnata da moduli predefiniti che ogni assicurando deve compilare per ottenere la garanzia, il sindaco alla domanda se sia "a conoscenza di circostanze che potrebbero dare luogo a richieste di risarcimento" sbarra serenamente la casella "No". Eppure la doppia inchiesta penale e contabile ha già fatto il giro del mondo. Lui, però, dichiara di non sapere.
Una risposta che non passa inosservata. La struttura tecnica di Adir si mette di traverso. Ma il gabinetto di Marino ha fretta. E insiste perché la polizza venga approvata in cda, così che nessuno possa rifiutargliela. La seduta viene convocata d'urgenza il 15 ottobre, poi slitta - causa perplessità - all'altro ieri. Quando "viene deliberata una integrazione dei documenti", spiega il presidente Sanasi D'Arpe, "per riportare nel dettaglio una serie di avvenimenti e notizie".
In soldoni, i formulari devono essere ricompilati per vincere ogni residua resistenza.
IGNAZIO MARINO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO
Passa mezz'ora, il tempo perché Repubblica chieda chiarimenti al sindaco, e Sanasi D'Arpe richiama: "Mi devo correggere. La richiesta di polizza è pervenuta dagli uffici del Campidoglio per conoscere gli standard di assicurazione. Marino alla fine della riunione avvenuta i primi d'ottobre, ha rinunciato". I moduli con la sua firma, però, sono nel database della compagnia. E il cda, per esaminare la sua domanda, si è riunito il 20 ottobre. "Solo un disguido", giura il presidente.
IGNAZIO MARINO PRIMA DELLA TINTA
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