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MULTE LUCCIOLE, MOLTO ONORE! IL SINDACO MARINO VUOLE MANDARE SANZIONI DA 500 € A CASA DEI CLIENTI DELLE PROSTITUTE. MATARAZZO: ''LE MOGLI SARANNO LIETE DI RICEVERLA'' - BUTTAFUOCO: ''SPORCHI, SI PUÒ. SPORCACCIONI MAI. ECCO ROMA: NON SAPENDO COME PULIRLA SI COMINCIA DALLE MUTANDE. LA VICE CAPO DI GABINETTO DEL SINDACO DICE SADICA: 'SARÀ DIFFICILE SPIEGARE ALLE MOGLI COSA FACESSERO ALLE 2 DI NOTTE SULLA SALARIA...'''

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1. MULTE AI CLIENTI DELLE LUCCIOLE, È BUFERA

Lorenzo d’Albergo per “la Repubblica - Roma

 

ROSSELLA MATARAZZOROSSELLA MATARAZZO

Proposte, polemiche, posizioni contrastanti. Il Campidoglio rispolvera la proposta del sindaco Ignazio Marino e minaccia di multare a domicilio i clienti delle prostitute, anche solo per le violazioni del codice della strada. A riprendere l’idea del primo cittadino è stato il vicecapo di gabinetto con delega alla Sicurezza Rossella Matarazzo. «Pensiamo di concentrare le sanzioni sui clienti che sono uno degli anelli della filiera — ha spiegato Rossella Matarazzo — per un importo di 500 euro. Ma ci saranno anche multe per le prostitute, di importo inferiore».

 

Impegnata nella riscrittura del regolamento di polizia urbana, fermo a 68 anni fa, il dirigente di polizia in aspettativa punta tutto sulle contravvenzioni a domicilio: «La sanzione arriverà a casa, così le mogli saranno ben liete di riceverla. Cosa ci sarà scritto? L’indicazione della multa, magari semplicemente una violazione del codice della strada. Però è difficile spiegare alla moglie perché ci si trovava alle 2 di notte sulla Salaria».

ROSSELLA MATARAZZO  ROSSELLA MATARAZZO

 

Per le consigliere del Pd, però, la proposta non funziona. E la loro replica pare segnare una netta frattura con il Marino-pensiero in tema di repressione della prostituzoine: «Si tratta di un problema di tratta di esseri umani. Immaginare che si possa ricondurre il tema della prostituzione a un problema di traffico veicolare ci pare non risolutivo e controproducente».

ignazio marino alla manifestazione antimafia capitaleignazio marino alla manifestazione antimafia capitale

 

Insomma, se non ci dovrebbero essere problemi sul passaggio in giunta, l’aula Giulio Cesare potrebbe riservare più di un’insidia per il nuovo regolamento. Sull’idea delle multe spedite a casa dei clienti — già proposta dal sindaco a febbraio con l’apprezzamento del prefetto Franco Gabrielli — peraltro al tempo arrivò anche il «no» del Garante della Privacy.

 

Nonostante gli ostacoli, Matarazzo non sembra intenzionata a mollare neanche l’idea zoning, la creazione di aree dedicate alla prostituzione in sicurezza così come proposto dal presidente del municipio IX Andrea Santoro. «È un progetto più complesso — ha spiegato il delegato alla sicurezza — pensiamo di utilizzare gli introiti delle sanzioni per il recupero delle vittime della tratta». Da multa in multa, infine, ecco la contravvenzione da 200 euro per chi butta mozziconi di sigaretta in terra, altro capitolo del regolamento da sottoporre al vaglio della giunta.

 

 

2. ROMA, MULTA DA PUTTANIERI

Pietrangelo Buttafuoco per il “Fatto Quotidiano

 

ignazio marino spazzino 568187ignazio marino spazzino 568187

Sporchi, si può. Sporcaccioni mai. Ecco Roma: non sapendo come pulirla si comincia dalle mutande. Ecco, quindi, la Capitale con le mutande a posto. La città è sporca, certo, ma da qualcosa si dovrà pur cominciare e da domani – dentro i confini dell’Urbe –slip e boxer saranno sottoposti a tracciabilità. A difesa della moralità comunale. Zozzi, sì. Ma abbottonati.

 

Ci ha pensato il vice questore Rossella Matarazzo, in forza al municipio come vice capo gabinetto del sindaco Ignazio Marino, e l’ha pensata al meglio: controllare nottetempo il trafficar delle mutande e fare arrivare a casa la multa dei clienti delle prostitute. Senza aspettare gli hacker che rivelano gli adulteri rubando i dati al sito Ashley Madison, a Roma ci pensano i vigili urbani.

 

IGNAZIO MARINOIGNAZIO MARINO

Zozzi, allora. Ma casti. Più che di operatori ecologici, il Comune si adopera con operatori morali. E non si darà tregua agli sporcaccioni in tour per le strade capitoline. Il cittadino alla guida di una vettura – ma in evidente manovra di esuberanza da mutanda – trovandosi in zona di prostituzione si vedrà recapitare a casa la sanzione con tanto di notifica dettagliata: oltre alla cifra, 500 euro, nel foglio ci saranno orario e indicazione del luogo dell’infrazione. Con tutto ben specificato.

pietrangelo buttafuocopietrangelo buttafuoco

 

Il quando e il dove, quindi: “Le mogli saranno liete di riceverla ”, ha detto sadicamente la dottoressa Matarazzo ai microfoni di Alessandro Milan, su Radio24, “e così per i mariti sarà difficile spiegare cosa mai facessero alle 2 di notte sulla Salaria…”.

 

Ecco, Matarazzo manda tutti ai materassi. Sarà vietato perdere la strada di casa. Obbligatorio mettersi a letto dopo I Pacchi su Rai1. Inevitabile consegnare al bucato le mutande, faccio per dire, immacolate. Così a Roma, la città di Ignazio Marino, dove la pensata non è nuova. Come nel caso di Ashley Madison, anche l’Italia, nel suo piccolo, ha avuto i suoi morti per suicidio.

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E l’idea di far la guerra ai puttanieri – già architettata, proprio a Roma, proprio sulla Salaria – ancora prima che un lapsus moralistico rivela un altro segnale dell’inadeguatezza di questa amministrazione comunale, quello di assecondare una suggestione più che la realtà. Un’altra via di fuga rispetto alle urgenze. È preferibile, va da sé, essere sporcaccioni piuttosto che sporchi. Laddove sono più necessari gli operatori ecologici che gli operatori etici. Dove ci sono campane, ci sono puttane.

 

PROSTITUZIONE A ROMA PROSTITUZIONE A ROMA

Non so come dirlo ma si capisce che questa materia tutta ferina della Lupa – fosse pure Mamma Roma, di Pier Paolo Pasolini – è materia estranea al faccino di Marino. Non è cosa sua. Se solo avesse conoscenza della radice sacrissima di vizio e perdizione avrebbe cautela a farne crociate. Certi Dei, malgrado le multe, non hanno mai abbandonato Roma.

PROSTITUZIONE A ROMA PROSTITUZIONE A ROMA

 

Alcuni sono sempre in canottiera, mentre le altre – le Dee –esibiscono sottane su cui l’arco di Diana trova volentieri alloggio. Non so come dirlo ma tutto ciò che viene messo sotto al tappeto della contravvenzione va poi a sbucare da un’altra parte. Come nel perdersi dei “desideri mitici di prostitute libiche”. Come nel senso del possesso “pre-alessandrino ”. E Franco Battiato, si sa, non canta a sproposito.

 

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Intanto, mutande a posto. A farla facile è come punire il drogato in luogo dello spacciatore, a rendere omaggio a Roma, invece, una trovata come questa della materazzata è come bonificare l’Eur ne Le Tentazioni del signor Antonio (interpretato da Peppino De Filippo, regia di Federico Fellini) dalle tette immense di Anita Ekberg.

 

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Intanto, mutande in riga. Unitamente all’insopportabile retorica della redenzione c’è anche il retaggio di un bla bla ideologico –con la tutela del feticcio dei feticci, il corpo delle donne – va da sé livellatore e totalitario.

 

Ma c’è una punta di retrogusto da comare che scoperchia la vera intenzione: quel saperla lunga sulle cose della vita sapendo che il castigo peggiore, al marito, lo prepara la moglie. La prosecuzione del mattarello in una notifica. Il pettegolezzo in carta da bollo. Dopo di che, mutande a posto. E corna rotte.

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