volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

“NÉ RUSSIA NÉ UCRAINA SEMBRANO DAVVERO INTERESSATE A PARLARE DI PACE, MA FINGONO DI VOLERLO SOLO PER COMPIACERE LA CASA BIANCA” – MARK GALEOTTI, DIRETTORE DI “MAYAK INTELLIGENCE”: “È DAVVERO UNO SPETTACOLO DEPRIMENTE DOVE RUSSIA E UCRAINA CERCANO DI SUPERARE IN ASTUZIA L’ALTRO PER MANTENERE TRUMP DALLA PROPRIA PARTE. CIASCUNO VUOLE UNA PACE ALLE PROPRIE CONDIZIONI E NON SONO PRONTI A FARE CONCESSIONI. LA MAGGIOR PARTE DEI RUSSI NON AVREBBE PROBLEMI AD ACCETTARE L’IDEA CHE IL CONFLITTO VENGA CONGELATO. MOSCA PUÒ SOSTENERE LO SFORZO BELLICO PER ALMENO UN ANNO E MEZZO SENZA TROPPI PROBLEMI. L’ANNO PROSSIMO SI TROVERÀ A DOVER PRENDERE DECISIONI DIFFICILI…”

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Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”

 

donald trump vladimir putin

Mark Galeotti non nutre molte speranze sulle prospettive dei negoziati diretti tra Russia e Ucraina oggi a Istanbul. «È tutta una messa in scena. Teatro. Uno spettacolo deprimente», dice il direttore di Mayak Intelligence, nonché autore di una trentina di libri sulla Russia, l’ultimo tradotto in italiano Tutte le guerre di Putin (Gremese Ed.). «Né Russia né Ucraina sembrano davvero interessate a parlare, ma fingono di volerlo più dell’altra parte soltanto per compiacere la Casa Bianca».

 

L’atteso vertice tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky non ci sarà...

ZELENSKY E TRUMP NELLO STUDIO OVALE

«Non ci sarà e Zelensky lo sapeva perfettamente quando ha lanciato la sua sfida. Putin non alludeva a un incontro con lui quando ha proposto negoziati diretti. Nei negoziati di pace, i leader vengono coinvolti alla fine, non all’inizio. Prima lavorano le delegazioni di esperti, soltanto alla fine i leader si incontrano per firmare un documento.

 

Zelensky lo sapeva. Cercava soltanto di mettere Putin in una situazione senza via d’uscita. Se Putin si fosse presentato, sarebbe apparso debole come se fosse stato Zelensky a comandarlo. Ora che non lo farà, Zelensky potrà dire che è un codardo e non è realmente interessato ai negoziati».

 

donald trump vladimir putin

Le due delegazioni hanno pesi diversi. Che cosa succederà?

«La Russia avrà una delegazione di tecnici […] Se gli ucraini non si siederanno a parlare con loro, allora sarà Putin a poter dire che Kiev non vuole la pace. Magari stanno preparando altri trucchi o stratagemmi. È davvero uno spettacolo deprimente dove Russia e Ucraina cercano essenzialmente di superare in astuzia l’altro soltanto per cercare di mantenere Donald Trump dalla propria parte».

 

Ma vogliono davvero la pace o cercano soltanto di compiacere Trump?

«Penso che ironicamente la pace la vogliano entrambi, ma una pace alle loro condizioni. Zelensky non può rinunciare al 20% del suo Paese, tanto meno alle condizioni avanzate dai russi che, a credere al consigliere per la politica estera Jurij Ushakov, sono quelle che erano state concordate nella primavera del 2022 ai precedenti colloqui di Istanbul e che prevedevano un tetto di 50mila uomini per l’esercito ucraino e altri vincoli simili. Vale a dire un’Ucraina smilitarizzata e vulnerabile […] se Putin non ha accettato l’accordo proposto da Trump, che era incredibilmente generoso, chiaramente non vuole neppure altri tipi di accordi. […]».

volodymyr zelensky e donald trump allo studio ovale

 

Putin finora ha intrapreso diverse azioni pur di non alienare Trump: il cessate-il-fuoco di Pasqua, la tregua del Giorno della Vittoria e anche quest’ultima proposta di negoziati diretti. Che cos’altro potrebbe fare per assecondarlo? O può permettersi di perdere il suo favore?

«Gli statunitensi hanno minacciato di abbandonare la mediazione se non si raggiungerà un accordo, ma non sappiamo cosa significherebbe. Vuol dire che Trump manterrà la politica di sostegno all’Ucraina dell’era Biden? O che dirà che tocca semmai agli europei dare una mano? Credo che sia per questo motivo che, dal punto di vista russo, è così importante non alienare Trump in questo momento, perché non è chiaro quale sarebbe la nuova politica statunitense nei confronti dell’Ucraina. C’è anche la possibilità che Trump, da uomo d’affari, soprattutto ora che ha siglato l’accordo sulle risorse minerarie, mandi più aiuti sapendo che a tempo debito recupererà l’investimento».

 

Se Putin fermasse le ostilità adesso, avrebbe una vittoria da vendere ai russi?

soldati nel donbass 2

«La maggior parte dei russi non avrebbe problemi ad accettare l’idea che il conflitto venga congelato. La vittoria sarebbe aver “salvato i russofoni del Donbass”, aver “affrontato l’intera Nato e averla tenuta a bada”. Se poi ci fosse anche il minimo allentamento delle sanzioni, i russi ne sarebbero felici. […] Per alcuni falchi, ovviamente, potrebbe essere un “terribile tradimento”. […] Credo che Putin abbia più libertà di manovra di quanto creda. […] Putin non ama il rischio e attorno ha dei falchi che gli sussurrano all’orecchio che sarebbe un rischio politico non prendere tutto il Donbass o cose così. […]».

 

Trump e Putin

Se i negoziati fallissero, ha ancora abbastanza risorse per continuare l’offensiva in Ucraina?

«Può sostenere lo sforzo bellico per almeno un anno e mezzo senza troppi problemi. L’anno prossimo, invece, si troverà a dover prendere decisioni difficili, a dover scegliere “tra armi e burro […]».

soldati nel donbass 1