martina mamma di giulio regeni

MARTINA, CHE AUTOGOL! IL REGGENTE DEL PD FA VISITA ALLA TOMBA DI GIULIO REGENI E SI FA FOTOGRAFARE - LA MAMMA PAOLA: “FATTO GRAVISSIMO” -  IL PORTAVOCE DI AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA, RICCARDO NOURY: "IN VISITA PRIVATA COL FOTOGRAFO AL SEGUITO? UN ALTRO SCIACALLO, I CUI DUE GOVERNI NON HANNO FATTO NULLA PER AVERE VERITÀ PER GIULIO REGENI”

MAURIZIO MARTINA

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

Avevano denunciato pubblicamente l’affronto di far tornare l’ambasciatore italiano al Cairo nel giorno di Ferragosto 2017. Poi il “disinteresse” mostrato dalle istituzioni italiane a più di sei mesi da quell’insediamento. Ora i genitori di Giulio Regeni chiedono almeno che la tomba del figlio non sia territorio politico, dopo che il segretario reggente del Partito democratico, Maurizio Martina, si è recato “in forma privata” alla tomba di Giulio a Fiumicello(Udine). Ma con lui è entrato nel cimitero anche un fotografo. E Martina non si è sottratto alla foto di rito. A meno di una settimana dalle elezioni in Friuli Venezia Giulia.

REGENI

 

“Nessuna strumentalizzazione su Giulio, chi va a trovarlo in cimitero non si fa la foto che non abbiamo mai voluto”, ha scritto su Facebook la madre di Regeni, Paola Deffendi. “È un fatto gravissimo”. Dal Nazareno è subito arrivata la replica: “Le foto diffuse sono state prontamente rimosse ieri come richiesto dalla famiglia, perché l’unico intento della visita è stato quello di onorare la memoria di Giulio. Abbiamo richiesto e ci appelliamo ancora alla sensibilità della stampa affinché sia rispettata la volontà della famiglia Regeni”.

REGENI FAMIGLIA

 

Sulla vicenda è intervenuto anche il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, che ha dedicato al segretario del Pd Martina parole non tenere. “In visita privata col fotografo al seguito?”, ha scritto Noury su Twitter. “Un altro sciacallo, i cui due governi non hanno fatto nulla per avere verità per Giulio Regeni”. Verità che sembra ancora lontana: secondo le ultime informazioni, la collaborazione tra la procura di Roma e quella del Cairo si è fermata alla lettura del faldone di mille pagine consegnato a metà dicembre dall’Egitto agli inquirenti capitolini. Intanto le relazioni fra i due Paesi si fanno sempre più forti, come testimonia l’inaugurazione del super-giacimento di gas dell’Eniavvenuto a fine gennaio alla presenza del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e dell’ambasciatore italiano Giampaolo Cantini.

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