DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
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"Mascalzone, è un vero mascalzone". E' questa ormai la parola d'ordine che gira nel Pd nei confronti di Renzi Matteo, il quale sta dando segni di nervosismo sempre maggiori nel timore che Letta Enrico possa conseguire qualche risultato apprezzabile, nonostante il giuramento di aiuto reciproco che hanno fatto sapere di aversi scambiato davanti ad una pizza romana, una birra e una coca cola.
Il Pd è sempre più una pentola a pressione, fra le estemporanee iniziative del duo Finocchiaro/Zanda (quest'ultimo ossessionato da un furore antiberlusconiano che gli derive dall'essere storicamente l'amico del Gruppo De Benedetti/ Scalfari) e l'improvvisazione della signora Finocchiaro che tra una spesa e l'altra cerca di occuparsi, male, anche di delicate questioni istituzionali senza alcun raccordo né con il suo partito né con il governo.
Cosa nasconde tutto questo pressapochismo? Siamo in presenza dei primi segnali di un invecchiamento precoce di soggetti che mangiano pane e politica da decenni? No, non è questo il punto. Si fa strada nel Pd, e convergono su questo punto espressioni anche contrastanti fra di loro, l'idea che il governo Letta debba essere sempre più considerato sempre più come un "governo amico".
Il che vorrebbe dire che andiamo incontro nella migliore delle ipotesi ad una diaspora senza precedenti, ancor più disastrosa di quella che per motivi diversi si portarono dietro Dc e Psi alla fine della Prima Repubblica. Tutto ciò, ovviamente, viene percepito con estremo fastidio non solo a Palazzo Chigi, e già si studiano democristiane contromisure, ma soprattutto al Quirinale dove Re Giorgio II, di fronte a questa azione tesa a sobillare più che a costruire, non escluderebbe di assumere "iniziative appropriate".
Renzi Matteo da un lato, Zanda/Finocchiaro dall'altra, e quant' altri, sono avvisati. Non si scherza più col fuoco. Un fuoco che, se si accende creerebbe danni ovunque e forse anche irrecuperabili. E anche l'improvvida iniziativa inutilmente e scioccamente strumentale "contro" il Movimento 5 Stelle in relazione all'articolo 49 della Costituzione circa la regolamentazione dei partiti politici ha avuto il sapore di ulteriore benzina su delle ceneri che covavano e covano pericolosamente.
Ma l'asse Letta/Alfano/Franceschini al comando della nave si sta attrezzando affinchè con iniziative specifiche rispetto a problemi concreti il governo trasmetta via via da qui all'estate una serie di provvedimenti sui quali impegnare i "fannulloni" di cui sopra, che non avendo ancora di meglio da fare discettano a ruota libera non rendendosi conto dei ruoli che ricoprono e dei danni che le loro improvvide iniziative possono produrre.
Tanto che già si parla nei conciliaboli tra presidenze di Camera e Senato e capigruppo che le vacanze estive dei parlamentari saranno ridotte al minimo. E cioè: il mese di agosto si lavora, tranne dieci dodici giorni a cavallo di Ferragosto dove il Parlamento chiuderà per ferie mentre il governo che deve rispettare la scadenza del 30 agosto sull'Imu non chiuderà affatto.
Mentre tutto ciò si muove, Berlusconi Silvio sta fermo e pensa, con qualche ragione, che tutte queste estemporanee iniziative finiranno per favorirlo, e dunque gioca sempre di più a fare lo statista. Siccome sappiamo che quando sceglie una parte poi ci crede, questo diventa un altro motivo di preoccupazione per il Pd.
Ma il primo test di un qualche significato per vedere quali dividendi politici produrranno i diversi atteggiamenti sin qui descritti ci sarà domenica prossima quando si voterà a Roma, Brescia e in altri 500 comuni del nostro amato e sfibrato Paese, che non si meriterebbe tanta inconcludente superficialità .
zanda e finocchiaromatteo renzi ANNA FINOCCHIARO LETTA E napolitano napolitano ed enrico lettaLETTA, ALFANO, SACCOMANNILETTA E ALFANO BERSANI LETTA DALEMA FRANCESCHINI
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