DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
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1. RISUONA IL CAMPANILE
Ma vuoi vedere che alla fine, trent'anni dopo, si ritroveranno dallo stesso lato della barricata? Da un lato c'è Clemente Mastella che non ha ancora digerito lo schiffo che i dirigenti campani di Forza Italia gli rifilarono in occasione delle ultime Europee, quando preferirono far eleggere la pugliese Barbara Matera, e che ora medita vendetta. E dall'altro c'è quello che un tempo era stato il suo “mentore”, Ciriaco De Mita da Nusco, che sta spostando il baricentro dell'Udc regionale dal centrodestra del governatore Stefano Caldoro al centrosinistra.
E, proprio l'ex Guardasigilli, starebbe pensando a una mossa a sorpresa. Quale? Candidarsi alla presidenza della Regione Campania con il rispolverato Udeur e con un'aggregazione di liste civiche e di ispirazione centrista a cui l'ex presidente del Consiglio irpino potrebbe guardare (e sembra che gli sherpa siano già al lavoro) con interesse, dal momento che è escluso categoricamente che De Mita possa votare la sua ex pupilla Pina Picierno se davvero questa riuscisse a strappare la candidatura col Pd.
2. CALDORO LANCIA LA CAMPANIA DI RUSSIA
Vincenzo Iurillo per “Il Fatto quotidiano”
La domanda sorge spontanea. Se in Russia il 1° settembre è entrata in vigore una risoluzione per lo stop all'importazione di calzature, capi d'abbigliamento e pelletteria da Usa e Unione europea, firmata il 1 agosto dal premier Medvedev, e se la Campania almeno fino a prova contraria appartiene all'Unione europea, ha senso confermare la partecipazione della Regione presieduta dall'azzurro Stefano Caldoro alla fiera “Fashion Industry” in programma a San Pietroburgo dal 9 al 12 ottobre “che rappresenta un importante evento per il settore sistema moda campano”, come si legge nel decreto dirigenziale del 5 settembre che stanzia circa 180mila euro di fondi europei per coprire le spese della partecipazione dell'ente regionale?
Perché promuovere un prodotto, l'abbigliamento di lusso napoletano, fatto di sarti e di piccole e grandi aziende di lustro mondiale, che in questo momento rischia di non avere mercato? La Campania riuscirà ad aprire una crepa nel muro delle minacce di inasprimento dell'embargo pronunciate da Putin?
Oppure c'è il pericolo di far viaggiare a vuoto il solito codazzo di dirigenti, tecnici e delegati di Palazzo Santa Lucia, al fianco dei rappresentanti delle 34 imprese della moda che hanno aderito all'evento investendo soldini di tasca propria? “A San Pietroburgo non andrà nessun politico” giura il consigliere alle Attività Produttive di Caldoro, l'europarlamentare berlusconiano Fulvio Martusciello, assessore “ombra” al ramo dopo esserlo stato ufficialmente fino all'elezione a Strasburgo.
Quanto all'opportunità della partecipazione, Martusciello assicura: “Ci stiamo muovendo in sinergia con l'ambasciata e con l'Istituto per il Commercio estero, che ci segnalano che il mercato russo del settore è ancora valido e in espansione. Anche gli imprenditori campani ci testimoniano che contratti e commesse stanno proseguendo. Se poi ambasciata e Ice ci dovessero comunicare notizie di senso contrario, la nostra partecipazione potrebbe essere revocata.
FULVIO MARTUSCIELLO CON MARA CARFAGNA
Potrebbe essere un motivo di rescissione contrattuale con l'ente fiera”. Peraltro Caldoro & C. approvarono in giunta le delibere di promozione del made in Campania tra maggio e dicembre 2013, quando l'esplosione della crisi tra Russia e Ucraina era ben lontana. I fondi per la partecipazione alla kermesse russa sono stati estratti dalle risorse del Por - Fesr 2007-2013. Finanziamenti europei da spendere nelle manifestazioni fieristiche e i mercati esteri di maggior interesse per l'anno 2014.
E l'abbigliamento made in Italy esporta a Mosca e nel resto del paese il 6,6 per cento delle sue vendite oltre confine. Incassi di 484 milioni di euro nel primo semestre. Dati nazionali. Sui quali la Campania avrebbe inciso per oltre il 10 per cento. Ai quali va aggiunto il settore calzature, che potrebbe perdere in Russia esportazioni per circa 500 milioni di euro, quasi il 6% del totale. Ed anche qui la Campania può vantare una considerevole fetta di mercato.
Ma come spenderà la Regione Campania le risorse per una fiera che potrebbe rivelarsi un boomerang? Il quadro economico approvato recita, Iva esclusa: 125.000 euro per l'area espositiva, grafica, servizio interpreti e servizio drink; 15.000 euro per 'azione di degustazione e di comunicazione (interviste con tv e giornali locali); 8.565 euro per viaggi, vitto, alloggio, assicurazione, servizio interpretariato, visto di ingresso e transfert. E 30 euro di contributo all'Authority di Vigilanza sui Contratti pubblici. La voce più irrisoria di una trasferta da riconsiderare.
vesuviosegreto@gmail.com
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