IL MATCH DELL’ANNO: BERLUSCONI VS WOODCOCK! - A QUESTO PUNTO, DOPO LA “CONFESSIONE” DELLA SEGRETARIA MARINELLA, I MAGISTRATI SI PREPARANO A SENTIRE SILVIO BANANONI - IL PREMIER SARÀ CERTAMENTE CONVOCATO COME TESTE. SI STA GIÀ LAVORANDO PER INDIVIDUARE UNA DATA DELLA PROSSIMA SETTIMANA. DA LUNEDÌ OGNI GIORNO POTREBBE ESSERE UTILE. BERLUSCONI HA LA FACOLTÀ DI INDICARE IL LUOGO, MA NON POTRÀ SOTTRARSI ALL'INCONTRO…

conchita sannino e dario del porto per La repubblica

Alla fine lo ha dovuto ammettere anche lei, Marinella Brambilla, la storica collaboratrice di Berlusconi: altro che "foto da stampare". Era denaro contante quello di cui la Brambilla, responsabile della segreteria personale del premier, discuteva al telefono con Valter Lavitola, editore dell'Avanti!, oggi latitante perché all'estero.

Ne erano sicuri i magistrati che indagano sul ricatto al presidente del Consiglio ad opera di Lavitola, dell'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini e della moglie Angela Devenuto, questi ultimi ora in carcere.

E lo ha confermato la Brambilla ieri sera, che nell'audizione in Procura durata quasi due ore e mezza si è dovuta arrendere all'evidenza, pur provando a ridimensionare l'ammontare delle cifre: 20 mila euro mensili più mezzo milione una tantum, nella ricostruzione investigativa. Molto meno, nella versione della Brambilla.

"Siamo soddisfatti", hanno commentato i pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, titolari dell'indagine con il procuratore aggiunto Francesco Greco. A questo punto i magistrati si preparano a sentire Berlusconi. Il premier, che nell'indagine figura come persona offesa, sarà certamente convocato come teste. Si sta già lavorando per individuare una data della prossima settimana. Da lunedì ogni giorno potrebbe essere utile. Berlusconi ha la facoltà di indicare il luogo, ma non potrà sottrarsi all'incontro.

A Panorama, che nel numero del 25 agosto aveva anticipato i contenuti della richiesta di custodia cautelare, Berlusconi aveva escluso di essere rimasto vittima di un'estorsione ammettendo solo di aver "aiutato una famiglia in difficoltà", vale a dire i Tarantini.

Ma secondo l'accusa quei soldi servivano ad ottenere il silenzio di "Gianpi", l'uomo che portò Patrizia D'Addario a Palazzo Grazioli, e soprattutto a fargli chiudere il procedimento di Bari per favoreggiamento della prostituzione scegliendo il patteggiamento, unica strada in grado di evitare la diffusione di intercettazioni ritenute "catastrofiche" per Berlusconi. Ieri mattina i pm hanno sentito come testi gli avvocati Nicola Quaranta e Giorgio Perroni, che assistono Tarantini nelle vicende pugliesi e gli avrebbero indicato la linea ritenuta "nell'interesse sostanziale di Berlusconi".

Gli avvocati sono stati ascoltati anche dal procuratore aggiunto di Lecce Antonio De Donno, al quale Napoli ha inviato gli atti per fare chiarezza sui riferimenti contenuti nelle intercettazioni alle scelte della procura di Bari e ai colloqui fra i difensori di Tarantini e il procuratore Antonio Laudati.

Il denaro destinato ai Tarantini attraverso Lavitola, è emerso dalle intercettazioni, veniva consegnava periodicamente agli incaricati di Lavitola da Marinella Brambilla. "Allora, riusciamo a stampare dieci foto... chi mi mandi il solito Juannino tuo?", dice la segretaria del premier a Lavitola in una delle telefonate del 23 giugno scorso.

Il 28 giugno invece gli spiega di "non avere ancora l'ok" pur avendolo "chiesto tre volte", verosimilmente a Berlusconi. Salvo poi, poco dopo, riferire che "le venti foto sono pronte". Foto? "Sì, davvero. Erano foto chieste da simpatizzanti del Pdl residenti all'estero", ha sostenuto Lavitola il 25 agosto scorso, dopo l'anticipazione di Panorama. Ma adesso le ammissioni della Brambilla lo lasciano solo.

 

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