
COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER…
MELONI-SALVINI, DIVORZIO IN VISTA! SORGI: “CON UNA LEGGE FONDATA SU UN PREMIO DI MAGGIORANZA (CHE SCATTEREBBE PER LA COALIZIONE VINCENTE AL 40-42 PER CENTO), LA PREMIER POTREBBE DECIDERE DI PRESENTARSI ALLEATA CON FORZA ITALIA E NON CON LA LEGA, CHE IN QUESTA LEGISLATURA SI È RIVELATA UN'AVVERSARIA INTERNA ALLA MAGGIORANZA - STANDO AL TREND CRESCENTE NEI SONDAGGI PER FDI E COSTANTE PER FORZA ITALIA, I NUMERI CI SAREBBERO. INOLTRE LA PREMIER POTREBBE FARE CAMPAGNA ANCHE CONTRO SALVINI, INDICANDOLO COME IL VERO FAUTORE DELLO SFASCIO DI UN'ALLEANZA VINCENTE. IL FATTO CHE IL LEADER LEGHISTA NELLE ULTIME SETTIMANE ABBIA AUMENTATO IL CARICO DELLE POLEMICHE CONTRO IL GOVERNO È…"
Marcello Sorgi per la Stampa – Estratti
Non sono solo il Trentino e il Friuli-Venezia Giulia le regioni del Paese in cui la fibrillazione interna del centrodestra si fa sentire. Ci sono anche il Veneto, il Lazio, la Campania, la Basilicata, la Sicilia. Regioni in cui le elezioni si avvicinano o no, dove la maggioranza è al governo e dove non lo è. E al di là delle singole questioni locali, il fattore comune è la sproporzione tra il potere dei governatori e i cosiddetti alleati minori che li assediano e più in generale il funzionamento della legge elettorale regionale, il "Porcellum" che adesso Meloni e i suoi stanno studiando di esportare a livello nazionale.
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giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse.
Ma con un terzo dei seggi assegnati in collegi uninominali, come avviene ora, e con il centrosinistra senza coalizione il centrodestra partirebbe avvantaggiato: di qui l'offerta di Meloni che qualcuno all'opposizione sta seriamente valutando.
C'è però un secondo aspetto che si sta rivelando destabilizzante, stavolta per il centrodestra. Ed è che con una legge fondata su un premio di maggioranza che lo schieramento vincente otterrebbe superando una soglia concordata (si parla del 40-42 per cento), teoricamente, ma non solo in teoria, Meloni potrebbe decidere di presentarsi alleata con Forza Italia e non con la Lega, che in questa legislatura si è rivelata piuttosto un'avversaria interna alla maggioranza.
giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
Stando al trend crescente nei sondaggi per Fratelli d'Italia e costante per Forza Italia, i numeri, con un minimo sforzo ci sarebbero. Inoltre la premier potrebbe fare campagna non solo per se, ma contro Salvini, indicandolo come il vero fautore dello sfascio di un'alleanza vincente.
E anche in questo caso, con un minimo calo del Carroccio, possibile, non da escludere stando sempre ai sondaggi, la vittoria e la riconferma della premier sarebbero assicurate. Siccome questo calcolo, oltre che intuitivo è anche abbastanza prevedibile, il fatto che Salvini nelle ultime settimane abbia aumentato il carico delle polemiche contro il governo è conseguente.
giorgia meloni 2
salvini meloni
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
ANTONIO TAJANI - GIORGIA MELONI - JD VANCE - MATTEO SALVINI
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