TORY SCORNATI - “MI CANDIDO IN PARLAMENTO”: BORIS JOHNSON LANCIA LA SFIDA A CAMERON PER LA LEADERSHIP DEI CONSERVATORI - IL SINDACO DI LONDRA PIACE ALL’ALA DESTRA DEL PARTITO PER LE SUE POSIZIONI EUROSCETTICHE: “SENZA RIFORME È MEGLIO USCIRE DALL’EUROPA”

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Alessandra Rizzo per “La Stampa

 

DAVID CAMERON INCONTRA A CASA SUA ANGELA MERKEL DAVID CAMERON INCONTRA A CASA SUA ANGELA MERKEL

Nel 1987 David Cameron e Boris Johnson, studenti a Oxford, posavano in una foto di gruppo divenuta celebre: giovani, aristocratici, arroganti, sembravano prepararsi a governare il paese. Quasi trent’anni dopo, l’uno è primo ministro, l’altro, sindaco della capitale, lancia la sfida all’eterno amico-nemico.

 

Con Cameron in vacanza in Portogallo, Johnson ha annunciato che «con ogni probabilità» si candiderà per un posto in parlamento alle elezioni del prossimo anno. E’ un passo necessario per ambire alla carica di segretario del Partito Conservatore, e sulle aspirazioni di Johnson ci sono pochi dubbi. Il sindaco aveva a malapena finito di dare l’annuncio che già i bookmakers lo indicavano come favorito tra i possibili successori di Cameron alla guida dei Tory.

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Con il suo ciuffo biondo e la battuta pronta, Johnson, che qui tutti chiamano Boris, è uno dei politici più conosciuti e controversi del paese. Cinquant’anni, ex giornalista, già deputato, eletto due volte sindaco di Londra, Johnson è noto per un’autoironia tipicamente britannica. Ma dietro i modi disinvolti si nasconde un’intelligenza feroce e un’ambizione di ferro, sebbene lui continui a nascondersi dietro colorite metafore: «E’ più probabile reincarnarsi in un’oliva o essere decapitato da un frisbee» che diventare primo ministro, ha detto.
 

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Politicamente Johnson è più a destra di Cameron, ed è più euroscettico: nell’annunciare la candidatura ha sostenuto che, in assenza di riforme nella UE, sarebbe meglio uscire. «Non abbiamo nulla da temere in un futuro alternativo, in una Gran Bretagna aperta non solo all’Europa, ma a tutto il mondo», ha detto. Questo lo rende un candidato appetibile all’ala più conservatrice del partito che mal sopporta Cameron e teme l’avanzata del partito anti-europeo Ukip. Johnson ha comunque detto che, se anche diventasse deputato, intende completare il mandato nella capitale, che scade nel 2016. 

 

Cameron ha subito twittato che la candidatura di Johnson è una «grande notizia… Ho sempre detto che voglio tutti i miei campioni in campo». Ma l’idea che un formidabile rivale si prepari a sfidarlo non può avergli fatto troppo piacere, e Johnson potrebbe rivelarsi una figura ingombrante tra i banchi del parlamento, soprattutto in caso di sconfitta elettorale o di un altro governo di coalizione. 

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Il premier sta passando un’estate tutt’altro che tranquilla, nonostante si sia fatto fotografare mentre, in maglietta blu, compra pesce al mercato di Cascais con la moglie Samantha. Un sottosegretario agli esteri ha rassegnato le dimissioni in segno di protesta contro la politica del governo giudicata troppo filo-Israeliana, e gli alleati liberaldemocratici chiedono di fermare la fornitura di armi a Israele. 

 

Cameron, di due anni più giovane di Johnson, conosce il rivale assai bene. Sono stati compagni di scuola a Eton e poi ad Oxford, dove sono entrati a far parte del leggendario Bullingdon Club, gruppo ultra-esclusivo in cui giovani aristocratici si danno ai bagordi con impunità. E’ lì che sono stati immortalati nella foto di gruppo, vestiti in frac sulle scale dell’università. (Sia Cameron che Johnson hanno detto di provare imbarazzo per i loro trascorsi nel club). Nel corso degli anni, i due amici-nemici si sono fatti pubbliche dichiarazioni di lealtà e tirati frecciatine. La sfida di Johnson prolunga la rivalità.