DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
1 - MILANESE A GIUDIZIO A ROMA
Massimo Martinelli per "Il Messaggero"
La procura di Roma inaugura con Marco Milanese la stagione dei processi sul presunto malaffare nelle aziende di Stato. Perché il prossimo 21 febbraio potrebbe esserci solo lui, parlamentare e già consigliere politico del Tesoro, sul banco degli imputati per una storia di finanziamento occulto ai partiti. Una storia nota, peraltro. Che per il momento riguarda il prezzo esorbitante e sospetto con il quale ha rifilato io suo yacht a un costruttore che fino al giorno prima non aveva intenzione di darsi alla nautica. Ma che nei prossimi mesi potrebbe allargarsi ai veri motivi per i quali lo stesso Marco Milanese ebbe in locazione un immobile di prestigio al centro di Roma, pagando un'inezia e mettendo alcune camere a disposizione del ministro Tremonti. Ma andiamo con ordine.
I protagonisti del processo che è stato fissato ieri sono cinque. Oltre a Milanese c'è l'imprenditore Tommaso Di Lernia, che ha scoperchiato per primo il calderone dei subappalti nelle partecipate Enav; l'ex superconsulente Finmeccanica, Lorenzo Cola; l'amministratore delegato di Eurotec, Massimo De Cesare e Fabrizio Testa, già presidente di Techno Sky. Su di loro i pubblici ministeri Paolo Ielo e Giuseppe Cascini hanno raccolto una tale mole di elementi probatori da poter chiedere il processo con citazione diretta, evitando anche il passaggio dell'udienza preliminare davanti al gip.
L'accusa è semplice. Ed è supportata dalle dichiarazioni di Tommaso Di Lernia, già titolare della Print Sistem, che dopo essere finito in carcere per una vicenda di corruzione e false fatturazioni collegata al sistema degli appalti Enav, ha deciso di fornire un consistente contributo alle indagini facendo nomi e fornendo indicazioni utili. E' stato lui a raccontare i retroscena della cessione dello splendido Mochi Craft Dolphin 64 di Marco Milanese a Massimo De Cesare, per un prezzo decisamente superiore a quello di mercato.
Secondo quanto ricostruito dalla procura, la vendita dell'imbarcazione per una cifra maggiorata sarebbe stata la contropartita richiesta da Milanese per la nomina (poi decisa dal cda di Enav su suo input) dell'ex consigliere di amministrazione dell'Ente nazionale di assistenza al volo, Fabrizio Testa, a presidente di Techno Sky, controllata di Enav.
Sarebbe stato lo stesso Milanese a indicare a Testa come muoversi. Questi si sarebbe rivolto a Lorenzo Cola, che avrebbe incaricato Di Lernia di trovare una soluzione. La soluzione si chiamava De Cesare che avrebbe concluso l'acquisto della barca pagandola circa 1,9 milioni di euro contro un valore stimato di 1,4 milioni.
Al parlamentare Milanese, scrivono i pm nell'atto di chiusura delle indagini, sarebbe stata erogata da De Cesare e Di Lernia una utilità non iscritta in bilancio «non inferiore a 224.224,57 euro, pari al valore della sopravvalutazione dell'imbarcazione, più le spese di gestione e manutenzione fino alla cessione del bene».
Per quattro dei cinque indagati, la lettura di quel fascicolo sarebbe stata talmente convincente da convincerli a chiedere il patteggiamento per limitare i danni, rinunciando a difendersi in aula e concordare la pena con la Procura. Le richieste di patteggiamento devono essere ancora formalizzate, ma è quanto mai probabile che questa sarà la strada scelta da Cola, Testa, Di Lernia e De Cesare. Solo Milanese, dunque, sembra avere l'intenzione di affrontare il processo e confermare la linea difensiva scelta durante le indagini.
Anche ieri lo ha ribadito: «Sono assolutamente sereno e rassicurato dalla fissazione dell'udienza per poter finalmente dimostrare la mia innocenza e la mia correttezza».
E siccome in procura pende un'altra indagine che lo vede indagato per corruzione in relazione ai procedimenti per le sovrafatturazioni nei subappalti Enav, ha aggiunto: «Anche per quell'accusa ribadisco la mia totale serenità , essendo estraneo a qualsiasi operazione di false fatturazioni e neppure conoscendo alcuni dei coindagati. Attendo, dunque, con fiducia il prosieguo del procedimento nella certezza che sarà provata l'infondatezza di qualsiasi addebito a mio carico».
TRIBUNALE MINISTRI RINVIA ATTI LUNARDI A GIUNTA CAMERA
(ANSA) - E' braccio di ferro tra il Tribunale dei ministri di Perugia e la Giunta per le Autorizzazioni della Camera sul caso Lunardi. I magistrati hanno inviato per la quarta volta alla Giunta gli atti relativi all'ex ministro accusato di corruzione nell'ambito dell'inchiesta G8. Le toghe confermano così la richiesta di autorizzazione.
MILANESEmilanese MARCO MILANESE LORENZO COLAFabrizio Testa ENAVPaolo IeloGIUSEPPE CASCINI
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI…
VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…