DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)
O la Borsa o la vita. Laddove la prima parola dell’alternativa va rigorosamente scritta con la “B” maiuscola. Non c’è che dire. Per i critici il nuovo numero uno della Farnesina, Paolo Gentiloni, non ha competenze “estere” all’avanguardia. Di sicuro, però, vanta una conoscenza non trascurabile di piazza Affari. E dimostra di avere più di qualche dimestichezza anche con le Borse di New York, Parigi, Londra e Francoforte. Davvero niente male. Si dà infatti il caso che il ministro degli esteri, fresco di nomina, non disdegni investimenti azionari, a quanto pare puntando molto sulla diversificazione.
Dalla sua “Dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale”, depositata alla Camera e aggiornata al 1° giugno 2013, risulta un portafoglio con titoli azionari di 20 società, tra italiane e internazionali. Il valore complessivo, in quel momento, era stato riportato in circa 190 mila euro. Naturalmente valori e investimenti adesso possono essere cambiati, ma è a dir poco interessante andare a vedere cosa c’è nell’elenco.
A piazza Affari il nuovo ministro ha deciso di puntare su alcune grandi aziende di Stato come Eni (860 azioni), Enel (798), Enel Green Power (4.200). Ma nella lista ci sono pure Gruppo Espresso (3.500 azioni), Luxottica (650), Campari (3.500), Diasorin (300), Yoox (300) e Ferragamo (250). Gentiloni, però, ha guardato anche dalle parti della Borsa di Londra, dove sempre al 1° gennaio 2013 risultava un investimento in 1.746 azioni di Experian, colosso dei sistemi informativi per la prevenzione dei rischi di credito. A Parigi, invece, è toccato al gruppo del lusso Lvmh (50 azioni), al colosso petrolifero Total (100 azioni), al colosso dei materiali per l’edilizia S. Gobain (150 azioni) e all’altro polo del lusso Ppr, che ora si chiama Kering (20 azioni).
Se poi ci si sposta dalle parti della Borsa di Francoforte ci si accorge che nell’elenco ci sono il gruppo chimico Basf (100 azioni) e l’alimentare Nestlé (50 azioni). Infine non poteva mancare una puntata negli Stati Uniti. Qui nel portafoglio di Gentiloni ci sono 400 azioni Symantec (software per prevenire attacchi informatici), 40 azioni Amazon, 50 azione Diageo (mercato alcolici) e 100 azioni Expedia. Il tutto, come detto al 1° gennaio del 2013, per un valore di circa 190 mila euro. Che però adesso potrebbe essere cambiato.
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