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Gian Antonio Orighi per âLa Stampa'
Nel 1981, in Spagna, di tentati golpe ce ne sarebbero stati due, e non uno solo. Il primo «di governo», organizzato dal re Juan Carlos per sostituire l'allora premier centrista Adolfo Suárez con il suo precettore ed ex capo del gabinetto, il generale Alfonso Armada. Il secondo, militare, culminato nell'assalto al Parlamento da parte del tenente colonnello Antonio Tejero, agli ordini di Armada.
Il secondo tentativo di golpe non sarebbe mai scattato se non fosse partito il «putsch» di governo. Chi l'ha messo in moto è stato proprio chi l'ha poi fermato: il re. L'ha fatto con quel famoso appello in piena notte, indossando la sua uniforme di capo supremo delle forze armate e chiedendo a tutti di restare fedeli alla democrazia e alla Costituzione.
Sono queste le tesi sostenute nel libro «La grande smemoratezza, ciò che Suárez dimenticò e che il re non vuole ricordare» presentato ieri a Madrid dall'autrice, la giornalista Pilar Urbano, 74 anni, conservatrice, numeraria dell'Opus Dei e grande amica di Suárez.
Una rivelazione che demolisce la figura del re ad appena 11 giorni dalla morte di Suárez , ritiratosi dalla politica nel 2003 per il morbo di Parkinson e commemorato con onori di Stato. «Ho impiegato 14 anni a scrivere questo libro - spiega Urbano - consultando decine di fonti allora al potere che poi, ormai lontane dalle stanze dei bottoni, mi hanno raccontato la verità ».
Il libro sembra un thriller. Il re, che si scontra con Suárez dicendogli di togliersi di mezzo, il premier che rifiuta e propone elezioni anticipate che però il Juan Carlos rigetta, e ancora Suà rez che si dimette a sorpresa poco prima di una mozione di sfiducia pianificata da Juan Carlos, che appoggia Armada fino al 10 febbraio, 13 giorni prima del tentativo di golpe militare.
Dopo il colpo di stato fallito Suárez vorrebbe ritornare al potere ma il re gli dice che è «politicamente morto». Juan Carlos scarica Armada e opta per un civile, Calvo-Sotelo. «Il generale non si ferma e prepara il golpe di Tejero, all'insaputa del monarca», assicura la giornalista. La conclusione del libro è devastante per una monarchia già sotto scacco per i tanti scandali. «Juan Carlos diventò eroe in una notte. Il re di Franco divenne il re della democrazia».
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