FLASH! - IL LUNGO PONTE DEI SOSPIRI DI MATTEO SALVINI: SI SAPRA' DOMANI SE LA CORTE DEI CONTI…
Cristiana Mangani per "il Messaggero"
L'INTERROGATORIO
Farà i nomi, ma soprattutto spiegherà che tutto quel movimento di denaro non avrebbe mai potuto farlo «senza avere delle coperture amplissime». Dopodomani, monsignor Nunzio Scarano tornerà davanti ai pubblici ministeri per avviare la sua collaborazione con la giustizia.
à passato quasi un mese dal giorno in cui sono scattate le manette e il prelato si è ritrovato, dai fasti di una vita super agiata, a una cella di Regina Coeli. à stato un mese complicato, e ancora più difficili sembrano essere stati i periodi precedenti all'arresto quando il prelato aveva capito che era stato lasciato solo. à il suo amico-factotum Massimiliano Marcianò a raccontarlo ai magistrati.
«Era talmente preoccupato - ha ricordato nel suo verbale di interrogatorio - che aveva deciso di suicidarsi. Tanto che prima di fare questo gesto folle aveva preparato una lunga lettera-memoriale al Papa nella quale raccontava quanto succedeva all'Apsa. A tranquillizzarlo sono stati i suoi amici D'Amico (gli imprenditori salernitani coinvolti nell'inchiesta).
Lo hanno rassicurato e gli hanno detto che avrebbero potuto giustificare la provenienza dei soldi allo Ior. Scarano, infatti, aveva un conto Ior cointestato con i D'Amico, su cui arrivavano 20 o 30mila euro al mese. La firma congiunta era finalizzata a impedire che sperperasse altrove i soldi. Sicuramente posso dire che Paolo D'Amico è quello che gli ha dato più soldi anche perché ho visionato recentemente il conto Unicredit di Scarano sul quale ho constatato la presenza di numerosi assegni per importi consistenti. Posso riferire che sul suo conto corrente personale Ior aveva un saldo di 1,7 milioni di euro».
IL DOSSIER
Cosa dirà don Nunzio mercoledì ai pm? Nei giorni scorsi, attraverso i suoi avvocati, Francesco Caroleo Grimaldi e Rosario Sica, ha fatto arrivare in busta chiusa in procura un dossier, nel quale ha indicato nomi, irregolarità , funzioni, protezioni. A chi fa riferimento quando dice di aver agito grazie a coperture amplissime? In quanti sapevano di questo trasferimento abituale di denaro, che in passato avrebbe riguardato - come lui stesso ha riferito all'amico Massimiliano - anche la famiglia Agnelli?
I magistrati vogliono sapere da lui i nomi dei cittadini italiani che hanno avuto il suo aiuto, anche perché per indagare su tutto quello che riguarda l'Apsa bisognerà inoltrare delle rogatorie, in quanto è un'amministrazione che gestisce i beni di uno Stato straniero, cioè del Vaticano. Don Nunzio aveva preparato il dossier per consegnarlo al Papa. E ci sarebbe riuscito se non fosse stato arrestato, perché aveva già chiesto e ottenuto un appuntamento con il Pontefice.
In attesa dell'interrogatorio, intanto, il monsignore divide la cella con uno degli indagati della truffa milionaria al ministero della Giustizia. Soffre di claustrofobia, patisce gli spazi chiusi, tanto che al direttore ha chiesto: «Non è possibile tenere aperta la porta?».
SCARANO B
nunzio scarano vescovo
monsignor scarano
CESARE D AMICO
famiglia agnelli
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