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MONTECITORIO COME UN SALOON – SCOPPIA IL CAOS ALLA CAMERA DOPO L’APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI – TAJANI ESULTA IN PIEDI, TRA I CORI “VIVA SILVIO, VIVA SILVIO” IN ONORE A BERLUSCONI. E LE OPPOSIZIONI INSORGONO – ALCUNI DEPUTATI, DA FORNARO A CUPERLO FINO A ELLY SCHLEIN, SCENDONO VERSO I BANCHI DEL GOVERNO – TRA LE GRIDA GENERALI, UN GRUPPETTO VIENE ALLE MANI, I COMMESSI SCHIERATI FATICANO A RIPORTARE LA CALMA. LA SEDUTA È SOSPESA – IL MINISTRO DEGLI ESTERI: “NON HO APPLAUDITO E NON M’INTIMIDISCONO” – ORA IL TESTO PASSA AL SENATO PER L’OK DEFINITIVO ALLA RIFORMA – VIDEO
Con 243 voti a favore e 109 contrari, la Camera ha dato il via libera alla riforma della Giustizia. È il terzo semaforo verde della riforma fortemente voluta dal governo e che ora dovrà fare un quarto passaggio al Senatohttps://t.co/9dZBFUelBg pic.twitter.com/aQwua01rBb
— L'Espresso (@espressonline) September 18, 2025
Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per www.repubblica.it
antonio tajani e carlo nordio alla camera - voto sulla separazione delle carriere - foto lapresse
La riforma della separazione delle carriere è stata approvata alla Camera e la maggioranza si alza in segno di esultanza. La sinistra grida: "Indecente. Qui si festeggia questo provvedimento, mentre non si risponde su Gaza, con il ministro degli Esteri che partecipa alla gioia" e il presidente di turno, Sergio Costa, costretto a dire: "No ministro, no la prego", di fronte alle reazioni di governo ed esponenti della destra e di fronte a Tajani che sembra partecipare ai cori su “Viva Silvio, viva Silvio”.
Fino a quando si sfiora la rissa e l'aggressione fisica in aula. Il vicepremier forzista replica alle accuse dell’opposizione, che intanto viene convocata dal presidente della Camera Lorenzo Fontana: “Io non ho applaudito, e non sono andato a minacciare nessuno come invece hanno fatto altri, deputati del Pd e dei 5 Stelle che sono venuti sotto i banchi del governo”.
RISSA ALLA CAMERA DOPO IL VOTO SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE
Ecco in quale clima passa alla Camera il ddl sulla separazione carriere: con 243 si' e 109 no, per il disegno di legge costituzionale, varato da Nordio-Mantovano-Meloni, che prevede la separazione delle carriere tra pm e giudici, l'istituzione dell'Alta Corte disciplinare e la creazione di due Csm, i cui esponenti saranno scelti - se passa la legge - con il sorteggio.
Si tratta della terza approvazione: ora manca soltanto il sì del Senato, previsto entro novembre, poi la vera partita si giocherà al referendum, cui tocca l'ultima parola. A favore hanno votato, oltre alle forze politiche del centrodestra, anche Azione. Contro Pd, M5S e Avs. Mentre si sono astenuti, quasi tutti, tra i renziani di Iv e Più Europa.
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RISSA ALLA CAMERA DOPO IL VOTO SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE
Ma lo scarto tra le risate e l'allegria per un altro step conquistato dal ddl sulla giustizia e quello che accade a Gaza, è "indecente" per il centrosinistra. La tensione sale intorno ai banchi del governo, dove naturalmente siede soddisfatto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Ma, dopo le prime domande su Gaza e la destra che reagisce con indifferenza, i parlamentari dell'opposizione lasciano il loro posto, scendono giù, circondano i banchi del governo dove siede il vicepremier Tajani, bene "avvolto" dai commessi della Camera. "Mentre finalmente l’Europa si muove, il governo italiano non partecipa al voto su misure e sanzioni contro il governo Netanyahu.
RISSA ALLA CAMERA DOPO IL VOTO SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE
È così? Abbiamo chiesto che la presidente Meloni venga in aula per consentire al Parlamento di discutere e di prendere decisioni su vicende che stanno sconvolgendo l’intero pianeta. Sono trascorse ore preziose e ancora non ci avete fatto sapere nulla", attacca in aula la capogruppo dem Chiara Braga.
"Vogliamo sentire la premier. Ma invece di venire in aula su Gaza venite in aula con la mozione sulla festività da ripristinare per San Francesco. Quanta ipocrisia e quanto schifo c'è in questo? Siete complici – grida dal M5S Riccardo Ricciardi –Non siamo interessati alle informative. Con le altre opposizioni abbiamo occupato l'aula perché vogliamo delle comunicazioni da votare.
antonio tajani e carlo nordio alla camera - voto sulla separazione delle carriere - foto lapresse
Vogliamo che il governo ci dica concretamente cosa intende o non intende fare per fermare questa vergogna. Dicono di non essere complici del genocidio. Ma per noi lo sono a tutti gli effetti. "Se il governo non vuole intervenire non posso costringerlo", allarga le braccia il vicepresidente di turno Sergio Costa. Che a quel punto stoppa i lavori. […]
Accuse a cui risponde il titolare della Farnesina, Tajani: se c'era una certa euforia è perché "per noi è una riforma storica, è una battaglia che Forza Italia conduce dal 1994. La riforma della giustizia per noi è la quintessenza delle riforme", dice, altri invece "hanno minacciato: non è che mi faccio intimidire da dieci deputati dei 5 Stelle o del Pd che vengono sotto i banchi del governo.
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Perché io non ho applaudito, e l'ho detto a Braga (la capogruppo dem, ndr), ho dato solo una pacca sulla spalla a Nordio, insomma, una cosa normalissima, ma non ho non ho applaudito". L’entusiasmo, comunque, non manca. Le proteste delle opposizioni "sono pretestuose. C'è stata una maggioranza schiacciante, vedremo come giudicheranno gli italiani. Era nel programma di governo votato dalla maggioranza degli italiani”, chiude il discorso Tajani. […]
RISSA ALLA CAMERA DOPO IL VOTO SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE
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