L'UNITÀ STACCA IL TELEFONO DI SORU - QUANTI SGARBI A CEFALÙ - ANTITRUST: BANANONI HA COLLEZIONATO 508 CONFLITTI D’INTERESSE IN 3 ANNI E MEZZO - MASTRAPASQUA TAGLIA LE POLTRONE, MA NON LE SUE - A MONTECITORIO SI DORME (SAI CHE NOVITÀ) - PER DELBONO ANCORA GUAI - MICCICHÈ IN 3D - IL RITORNO DELLA DC: “NON È MAI STATA ESTINTA” - VENDOLA NELL’INTERNAZIONALE SOCIALISTA - 15 PIDIELLINI SOTTO INCHIESTA PER FIRME FALSE A MILANO...

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Gianluca Di Feo e Primo De Nicola per "l'Espresso"

1 - PISOLINI RESPONSABILI...
"Ma come si fa a leggere con questi due che russano come contrabassi?": è stato il commento di due deputati che, entrati nella sala lettura di Montecitorio accanto al Transatlantico durante il question time, hanno trovato Domenico Scilipoti e Michele Pisacane stravaccati su un divano a dormire e a russare sonoramente.

E per documentare la politica dormiente uno di loro ha scattato la foto che si vede qui sopra. Ma i due "responsabili", il corpulento Pisacane e il mingherlino Scilipoti, che nella loro diversa mole si facevano notare ancora di più, non erano i soli a schiacciare un pisolino nella sala riservata ai deputati per la lettura dei quotidiani: in un divano poco distante c'era anche Angelo Capodicasa (Pd). B.C.

2 - PDL ALLA SICILIANA...
Parla solo siciliano il quarto piano del palazzo di Via dell'Umiltà sede del Popolo della Libertà. Il segretario Angelino Alfano ha fatto piazza pulita del vecchio personale al "vertice" del partito e ha messo negli uffici di sua diretta collaborazione solo funzionari siciliani come lui. La regionalizzazione in salsa siciliana del "quarto piano" avrebbe dato non poco fastidio a parecchi dirigenti del partito di Silvio Berlusconi, soprattutto del Nord. "Per bussare alla porta dovremo imparare a mangiare cassate e cannoli", dicono tra il serio e il faceto in Transatlantico a Montecitorio due deputati lombardi. B.C

3 - DC RISORTA IN CASSAZIONE...
Torna la Dc. Non quella di Giuseppe Pizza ma stavolta, almeno sulla carta (bollata), quella autentica. Come se il tempo si fosse fermato al '94, i consiglieri nazionali in carica all'epoca hanno convocato infatti la riunione del Consiglio nazionale della Balena Bianca. A risvegliarla è stata una sentenza della Cassazione che, sostiene Publio Fiori, "ha stabilito che la Democrazia Cristiana non si è mai estinta essendo nulla la sua trasformazione nel Partito Popolare Italiano". Grazie a questa sentenza, i consiglieri del '94 si sono autoconvocati per aprire tesseramento per il 2012 e fissare la data del Congresso nazionale. Come dire: talvolta ritornano... B. C.

4 - MASTRAPASQUA NON MOLLA...
Il presidente Attilio Befera e il suo vice Antonio Mastrapasqua hanno deciso di ridurre da 7 a 5 i membri del cda di Equitalia, la società di riscossione delle tasse controllata dall'Agenzia delle entrate e dall'Inps. Come previsto dai tagli disposti dal governo. L'Inps passerà così da due rappresentanti a uno. Mastrapasqua, che è presidente dell'Inps, si è tagliato il posto? No. Sarà il direttore generale dell'istituto a perderlo. E se le varie cariche che Mastrapasqua ricopre in Equitalia e nelle controllate costano allo Stato 460 mila euro l'anno, invece il dg avrebbe dovuto girare tutti i compensi extra al fondo dei dirigenti pubblici. E.F.

5 - NICHI SOCIALISTA...
Ci vorrà del tempo ancora, forse non molto, ma la strada è stata tracciata e Sinistra Ecologia e Libertà, la formazione guidata da Nichi Vendola, potrebbe divenire un'altra gamba italiana dell'Internazionale socialista. I contatti con la famiglia socialista europea sono stati già attivati da molti mesi, a seguire la "pratica" è il responsabile Esteri di Sel, Gennaro Migliore, che appare molto determinato a raggiungere l'obiettivo.

"Registriamo un importante mutamento di rotta nelle dichiarazioni dei principali esponenti dei partiti socialisti europei", si legge nell'ultimo documento approvato dalla formazione di Vendola, mentre sia il presidente pugliese sia Migliore hanno appena firmato il Manifesto per l'alternativa socialista promosso dal francese Harlem Desir. I contatti sono ben avviati anche se Sel dovrà decidere con una discussione che non sarà unanime: la proposta di Migliore incontra perplessità e resistenze interne soprattutto tra gli "ex verdi" del partito. E alla fine sarà decisivo il parere di una cara conoscenza vendoliana: Massimo D'Alema, l'unico italiano presente nella presidenza dell'Internazionale socialista. S. C.

6 - D'ALEMA RICORDA I PATTI...
"Se solo avesse trovato la linea occupata...", deve aver pensato Leoluca Orlando quando ha saputo che il sostegno di Sel alla propria candidatura per il comune di Palermo era stato stoppato da una telefonata di D'Alema a Vendola. L'ex premier ha ricordato al presidente pugliese la lealtà annunciata dal Pd nei confronti di Marco Doria, candidato che ha vinto le primarie proprio in quota Sinistra e libertà a Genova. Ora Sel deve resistere alle sirene Idv di Leoluca e sostenere Fabrizio Ferrandelli, uscito vincitore su Rita Borsellino nelle primarie palermitane. M. L.

7 - DIVISI DAL LAVORO
La riforma dell'articolo 18 ha rotto una collaborazione considerata indissolubile. Non c'è più sintonia tra l'ex ministro Maurizio Sacconi (Pdl) e il giuslavorista Michele Tiraboschi, consigliere più stretto di Sacconi al dicastero del Lavoro. Tiraboschi, direttore del centro Marco Biagi, ha contestato l'enfasi sull'indennizzo al posto del reintegro nei licenziamenti economici. E, a differenza di Sacconi che ha sostenuto indirettamente Alberto Bombassei al vertice di Confindustria, ha condiviso le tesi di Giorgio Squinzi scagionando la protezione del lavoro dall'accusa di avere causato i ritardi dell'Italia. M. A.

8 - PARLAMENTO IN CIFRE...
508 sono le situazioni di incompatibilità che l'Antitrust ha contestato al governo Berlusconi nei suoi tre anni e mezzo. Nella maggior parte dei casi (oltre il 60 per cento) il conflitto di interessi riguardava la proprietà di imprese, seguito da incarichi professionali e impieghi o incarichi nella pubblica amministrazione.

9 - FIRME FALSE PER IL VOTO, BUFERA SUL PDL...
Firme false, capitolo secondo. La procura di Milano porta avanti un'indagine segreta sulle attestazioni raccolte per le elezioni amministrative del 2010 e alza il tiro sui vertici del partito. Finora sono finiti sotto inchiesta quindici rappresentanti del Pdl: si tratta soprattutto di consiglieri comunali e provinciali che avevano certificato l'autenticità delle firme consegnate da Clotide Strada, vice responsabile del settore elettorale del Pdl in Lombardia e assistente della consigliera Nicole Minetti.

Adesso la nuova inchiesta-stralcio dovrebbe riguardare i mandanti: politici di più alto livello, che avrebbero ordinato l'operazione truffa. Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha già interrogato diverse persone, ma i verbali sono stati segretati. Gli accertamenti dei pubblici ministeri - sintetizzati nel documento di chiusura indagini dello scorso 17 ottobre - hanno permesso di dimostrare la falsificazione di 608 firme per le Regionali e 308 per le Provinciali. Queste certificazioni sono servite per presentare la lista regionale Per la Lombardia e quella provinciale Il popolo della Libertà - Berlusconi per Formigoni. La maggior parte dei presunti sottoscrittori non hanno riconosciuto né la grafia né il sostegno ai movimenti. Gio. Tr.

10 - PER DELBONO I GUAI NON FINISCONO MAI...
Quegli otto mesi sulla poltrona di sindaco di Bologna gli stanno costando quasi il triplo di pene, seppure patteggiate. Nel febbraio 2010 Flavio Delbono è stato costretto a lasciare la poltrona per l'esplosione del Cinzia-gate. Oggi isolato dalla politica e contestato dagli studenti dell'Università di Bologna, dove è tornato a insegnare, colleziona patteggiamenti nelle aule di giustizia. Dopo quello per truffa, in cui era accusato per i viaggi con la ex fidanzata a spese della Regione, un altro è stato accolto per il filone d'inchiesta sul concorso in abuso d'ufficio.

Questa volta il reato nasce dal mantenimento di un bonus da 800 euro al mese a favore della solita Cinzia Cracchi: una retribuzione aggiuntiva della quale non avrebbe dovuto beneficiare, dopo lo spostamento dalla segreteria di Delbono, allora vice presidente della Regione, al centralino del Cup dell'azienda sanitaria del capoluogo emiliano. Il giudice ha ritenuto che i misfatti di Delbono fossero collegati e quindi ha solo aumentato di un mese e dieci giorni la precedente pena di 19 mesi. Nei guai anche l'ex direttore dello stesso Cup, Mauro Moruzzi, e i due dirigenti regionali che firmarono il trasferimento: tutti e tre sono stati rinviati a giudizio. N.R.

11 - A BOLOGNA NON PASSA LO STRANIERO...
Uno schiaffo all'antica e gloriosa Alma Mater. Ivano Dionigi, il rettore dell'ateneo di Bologna, ha vissuto così la proposta del sindaco Virginio Merola di portare sotto le Due Torri una "grande università internazionale". Anche comprensibile. Tanto che il Magnifico, di solito compassato, ha replicato stizzito e con un po' di stupore: "Non siamo una succursale di Stanford".

Al botta e risposta ha assistito la platea di amministratori, imprenditori e rappresentanti dell'associazionismo al quale Provincia e Comune avevano dato appuntamento per il primo Forum del piano strategico metropolitano, presieduto da Romano Prodi. Un bell'incidente diplomatico nel bel mezzo del battesimo dell'assemblea. Il giovane Matteo Lepore, assessore comunale alla Comunicazione, è corso a gettare acqua sul fuoco, spiegando che si trattava "solo di una suggestione". C'è voluta, dopo, una telefonata tra Dionigi e il sindaco per allentare la tensione. E ricucire, almeno, il rapporto personale. N. R.

13 - EFFETTI SPECIALI PER MICCICHÈ...
Per ora è visibile solo su Internet ma, anche sulla spinta di ben una decina di commenti quasi tutti entusiasti postati sul suo sito, lo spot orchestrato da Gianfranco Miccichè per lanciare il Grande Sud potrebbe essere proposto pure in tv. Il fondatore di Forza del Sud ne è naturalmente il protagonista assoluto, ma un cameo è affidato anche ad Adriana Poli Bortone, che ha deciso di fondere il suo movimento Io Sud nel nuovo partito. Il filmato viene definito "tutto nuovo e molto intrigante", con una grafica "accattivante" e una musica "incalzante".

Ma gli effetti in 3D, il ritmo roboante e paroloni come "energia", "forza" e "riscossa" sparati come in cinemascope lo fanno sembrare piuttosto la pubblicità per un videogioco fantascientifico. Comunque, c'è il marchio di garanzia: a idearlo è stato Ambrogio Crespi, fratello minore del più noto Luigi, già sondaggista di Silvio Berlusconi. Entrambi condannati per il crac Hdc, la Holding della comunicazione fallita nel 2004 per un buco di 40 milioni di euro. Vi. P.

14 - L'UNITÀ STACCA IL TELEFONO DI SORU...

Un bel Touch al posto del vecchio telefonino: a "l'Unità" hanno cambiato tutti i cellulari. Ed anche il gestore: da Tiscali a Tre. Con grande sorpresa tra i giornalisti: l'editore del quotidiano fondato da Gramsci è infatti Renato Soru, patron di Tiscali. C'è chi si chiede se questo passaggio alla concorrenza sia un segnale di un prossimo disimpegno dal giornale. Oppure, vista l'aria di crisi, l'esigenza di risparmiare un po': non proprio una grande pubblicità per l'azienda sarda. B. B.

15 - QUANTI SGARBI A CEFALÙ...
Due ex assessori del comune di Milano si sfidano nella cittadina siciliana di Cefalù. Edoardo Croci, ex responsabile all'Ambiente per la giunta Moratti, e Vittorio Sgarbi, alla Cultura fino al 2008, sono in lizza per la poltrona di sindaco nel Comune palermitano. Croci è l'uomo su cui puntano Grande Sud di Micciché, Urbe e Alleanza per Cefalù per le elezioni del 6 maggio: il professore della Bocconi ha promesso che se verrà eletto si trasferirà sull'Isola. Sgarbi, dopo essere stato "scaricato" dalla Moratti, ha ripiegato come primo cittadino di Salemi, dove si è dovuto dimettere a causa delle infiltrazioni mafiose. Dopo la brutta esperienza, il Pdl ha sbarrato le porte alla sua candidatura come sindaco di Cefalù costringendolo a ripiegare su una lista civica: il Partito della rivoluzione. M. S.

16 - SAN MARINO TAGLIA I CASTELLI...
Se l'Italia sogna di abolire le province, oggi a San Marino si pensa di tagliare le Giunte di Castello, ossia i nove "Comuni" in cui è suddiviso amministrativamente il territorio della Repubblica del Titano. Una richiesta provocatoria, avanzata dagli stessi Capitani di Castello, equivalenti dei sindaci italiani, che protestano per la scarsa attenzione dedicata alle loro esigenze dai Capitani del Popolo, ossia dai ministri locali. "Succede in Italia con le province. Se può servire, allora aboliamo le amministrazioni locali", dice Leandro Maiani, Capitano di Serravalle, criticando il governo dello Stato che deve occuparsi di soli 31 mila abitanti. B.C.

 

 

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