MONTI NON C’ERA E GRILLI DORMIVA - PERCHE’ IL GOVERNO DEI TECNICI NON HA SOSTITUITO ORSI PRIMA DELLE MANETTE? – MONTI GLISSA; EPPURE IL SILURAMENTO DI GUARGUAGLINI PER FARE POSTO A ORSI ALLA PRESIDENZA DI FINMECCANICA È STATO IL PRIMO ATTO DEL SUO GOVERNO, E SI È BASATO SU UN SEMPLICE AVVISO DI GARANZIA - BERSANI FRIGNA: “DOVEVANO MUOVERSI PRIMA” – UN ARRESTO ANNUNCIATO: USA E FRANCIA RINGRAZIANO DELLO SFASCIO DEL GRUPPO…

Giorgio Meletti per il "Fatto quotidiano"

Gli hanno sfasciato la Finmeccanica sotto gli occhi, ma a sua insaputa. Mario Monti aggiunge il suo nome prestigioso alla lista dei politici del terzo tipo, quelli del "chi poteva immaginarlo". Con lui, perfettamente allineato, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, che ieri sera si è chiamato fuori dalla vicenda arrivando addirittura a dichiarare di non svolgere "attività di direzione e coordinamento sulle attività della Finmeccanica". Come se la più importante società dello Stato fosse dunque abbandonata a se stessa, affidata in autogestione al signor Giuseppe Orsi e ai suoi cari.

È stata una giornata di polemiche roventi su un governo tecnico che per mesi ha lasciato al suo posto Giuseppe Orsi, quando anche i lavandini e gli altri sanitari di palazzo Chigi sapevano che il numero uno della Finmeccanica sarebbe stato prima o poi arrestato; e che, per un'azienda che ha come clienti quasi esclusivamente i governi, la cacciata traumatica del numero uno sarebbe stata meno dannosa delle notizie sul presidente e amministratore delegato in gattabuia: a cominciare dal titolo, crollato in Borsa.

L'autodifesa di Monti è imbarazzata: "Finora non c'erano elementi che consentissero di prendere determinate decisioni", ha detto, glissando sul fatto che il siluramento di Pier Francesco Guarguaglini per fare posto a Orsi alla presidenza di Finmeccanica è stato il primo atto del suo governo, e si è basato su un semplice avviso di garanzia. Monti tradisce un pensiero tutto elettoralistico aggiungendo che "una società quotata in Borsa, non è che si può gestire pensando a quali critiche farà sei-otto mesi dopo il presidente Vendola".

Ma le critiche ci furono anche sei-otto mesi prima, come ricorda il leader Pd Pier Luigi Bersani: "Forse il governo doveva fare qualche mossa prima". Ma la gestione di Monti della drammatica vicenda Finmeccanica è perfettamente descritta nell'ordinanza di custodia cautelare del gip di Busto Arsizio Luca Labianca, che ricorda come da mesi l'inchiesta stava determinando "una palese e conosciuto imbarazzo da parte dei più importanti esponenti governativi".

Monti sapeva tutto perfettamente, e del resto non è un mistero che al governo sono arrivati ripetuti e autorevoli segnali sulla grave evoluzione dell'inchiesta sugli elicotteri indiani. Lo scorso 4 gennaio gli inquirenti hanno intercettato un colloquio tra il presidente della Fata, Ignazio Moncada, e l'ex ministro dell'Economia Domenico Siniscalco. Moncada spiega all'amico torinese che Monti, ancora poche settimane fa, aspetta che Orsi si dimetta spontaneamente. Anziché cacciarlo, come da più parti sollecitato, il nuovo leader centrista cerca di farglielo capire. Secondo Moncada, Monti avrebbe così descritto la sua sottile strategia: "Vado ad Abu Dhabi, non gli stringo la mano, capirà che si deve dimettere... poi non gli ho risposto alla lettera quindi ha capito che...".

Moncada è il manager del gruppo Finmeccanica di cui a lungo parlarono Orsi e l'amico Ettore Gotti Tedeschi nella cena dello scorso 23 maggio intercettata in un ristorante di Roma. Orsi accusava Moncada di fare il gioco di Alessandro Pansa, direttore generale Finmeccanica, in rotta di collisione con il presidente indagato. Gotti Tedeschi lo rassicurava, considerando il potente Moncada, al contrario, depositario della volontà del "sistema" di proteggere Orsi.

Nella stessa conversazione ci furono le pesanti accuse di Orsi alla ex moglie di Vittorio Grilli, che avrebbe visto risolti alcuni suoi problemi economici da false consulenze Finmeccanica. Accuse poi smentite, senza però che mai ci sia stata una resa dei conti tra Orsi e Grilli. Il quale ministro, d'intesa con Monti, si è sempre ben guardato dal mettere Orsi di fronte alle sue responsabilità. Con dettagli da commedia dell'arte, come il famoso vertice convocato a palazzo Chigi per il 16 ottobre scorso per discutere del futuro di Fin-meccanica e mai tenuto, con ampia delusione di quanti aspettavano di vedere finalmente Orsi e Grilli faccia a faccia.

Oggi però le decisioni non possono essere rinviate. È convocato il consiglio d'amministrazione di Finmeccanica, che in mancanza delle dimissioni di Orsi, nominerà vicepresidente il consigliere anziano, l'ammiraglio Guido Venturoni, e poi affiderà le deleghe operative al direttore generale Pansa, che siede già in consiglio d'amministrazione, e diventerà così quell'amministratore delegato di transizione e di continuità auspicato ieri da tutte le forze politiche della ex maggioranza montiana.

Sulla nomina di Pansa, da sempre in conflitto con Orsi, incombe però l'incognita della candidatura di un altro consigliere Finmeccanica, l'ex amministratore delegato della Fiat, Paolo Cantarella, torinese, appoggiato dai torinesi Siniscalco e Moncada.

L'Assogestioni (associazione dei fondi comuni d'investimento) presieduta da Siniscalco ha eletto tre consiglieri Finmeccanica, tra cui lo stesso Cantarella, pronti a votarlo. Tra gli altri consiglieri, espressi dal governo, potrebbero esserci voti in libera uscita verso un uomo che, venendo dalla Fiat pre-Marchionne, ha ampia esperienza di aziende sfasciate. Il fatto è che per il sobrio governo dei tecnici sembra difficile anche decidere una nomina, sia pure di transizione.

 

MARIO MONTI GNAM CON LA PIZZA A NAPOLI giuseppe orsi MARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpegGUARGUAGLINI E ORSI IGNAZIO MONCADADOMENICO SINISCALCO - copyright PizziALESSANDRO PANSAGOTTI TEDESCHI