VA VERAMENTE TUTTO A PUTIN - MOSCA E SAN PIETROBURGO IN FIAMME DOPO LE ELEZIONI FARSA E IL MEZZO FLOP DELL’AMICO VLADIMIR - DA BLOG, TWITTER E FACEBOOK LA PROTESTA SCENDE NELLE STRADE. LE TRUPPE E I CORPI D'ELITE IN ALLERTA: GIÀ 300 ARRESTI, COMPRESI I CAPI DELL’OPPOSIZIONE…

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Da "Repubblica.it"

Terzo giorno di proteste in Russia, dopo le accuse di brogli alle legislative di domenica da parte dell'Osce e le centinaia di fermi a Mosca e San Pietroburgo. Oggi sono state indette manifestazioni, per lo più non autorizzate, anche a Murmansk, Samara, Ufa, Novosibirsk, e ancora Rostov sul Don e altri centri. Mosca è presidiata da agenti che sorvegliano le metropolitane e soldati in tenuta antisommossa schierati per le vie del centro. Intanto il premier Vladimir Putin promette cambiamenti e annuncia che andrà incontro alle domande della società per la modernizzazione.

Sono necessari seri cambiamenti nel governo, ha detto il primo ministro, promettendo un avvicendamento di personale dopo le elezioni presidenziali di marzo. Putin, candidato a tornare al Cremlino, ha anche assicurato che risponderà alle richieste di modernizzazione arrivate dalla società con il voto di domenica. Un voto che ha penalizzato il suo partito, Russia Unita, crollato sotto il 50% 3 pur mantenendo la maggioranza assoluta con il 49,5%.

Le critiche occidentali sul voto non sono piaciute al presidente Dmitri Medvedev. Il funzionamento del sistema politico della Russia "è affare di competenza dei poteri russi e non delle organizzazioni internazionali", ha dichiarato oggi, all'indomani delle pesanti osservazioni dell'Osce allo svolgimento della votazione per il rinnovo della Duma e nel giorno in cui il segretario di stato Usa Hillary Clinton ha rilanciato sull'argomento, definendo le elezioni russe "nè libere nè giuste".

Le proteste dell'opposizione si allargano, intanto, a macchia d'olio. Nella capitale russa sono state schierate anche truppe del ministero dell'Interno e forze speciali, con lo scopo di prevenire assembramenti non autorizzati come la manifestazione annunciata per stasera in piazza Triunfalnaia, convocata via Facebook da un gruppo che si definisce "La rivoluzione prosegue? Sì!". All'iniziativa hanno già aderito 'Altra Russia' dello scrittore di opposizione Eduard Limonov e Serghiei Mitrokhin, leader insieme a Grigori Iavlinski del partito filooccidentale Iabloko.

Il tam tam corre anche su Twitter, mentre colonne di decine di bus e camion militari sono stati avvistati alla periferia della capitale e, in parte, anche nel centro. La Casa Bianca, sede del governo, è presidiata dagli Omon, gli agenti antisommossa. Più unità delle forze speciali, in particolare della divisione d'elite Dzerzhinski, sono state mobilitate per garantire l'ordine pubblico.

Un'altra manifestazione di protesta è in programma a San Pietroburgo. Ma anche i Nashi, la gioventù putiniana, hanno deciso di scendere in piazza, per la precisione a Piazza della Rivoluzione, a Mosca, a pochi passi dal Cremlino. Anche ieri si erano riuniti sotto il palazzo simbolo del potere, ma - per la prima volta - in numero notevolmente minore rispetto ai giovani dell'opposizione.

Ieri sono scese in piazza almeno ottomila persone, guidate dai leader dell'opposizione extraparlamentare e dal blogger Aleksej Navalny, fermato dalla polizia insieme ad altre 300 persone a Mosca. Uno degli organizzatori delle proteste è finito in carcere: un tribunale ha condannato a 15 giorni di reclusione Ilya Yashi, alto esponente del gruppo di opposizione Solidarity, accusato di resistenza a pubblico ufficiale

 

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