DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
1 - LA TENTAZIONE DI BIDEN: IL PERDONO A TRUMP
Roberto Fabbri per “il Giornale”
Più si avvicina la data dell' inaugurazione di Joe Biden e più il suo dichiarato obiettivo di pacificare una nazione profondamente divisa si dimostra arduo. Alcune voci si sono levate per suggerire al presidente eletto di giocare d' anticipo e concedere lui stesso la grazia a Donald Trump: tra chi fa questa proposta coraggiosa c'è l' ex numero uno dell' Fbi James Comey, pur precisando che Trump dovrebbe però fare una qualche ammissione di colpa rispetto all' assalto dei suoi sostenitori a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio. Il che è assai improbabile, ma non sembra esser questo il principale ostacolo a un progetto di clemenza che avrebbe anche lo scopo di permettere alla nuova amministrazione di concentrarsi sui gravi problemi nazionali, a partire dall' epidemia di Covid.
mike pence al congresso certifica la vittoria di biden
I veri ostacoli, infatti, giungono dallo stesso mondo politico americano. E purtroppo in modo bipartisan. Arrivano certamente dall' opposizione repubblicana, ben lontana dall'idea di sganciarsi dalla figura compromessa del presidente uscente: in Congresso ha votato al 95% contro l' impeachment a Trump e in queste ore è addirittura in corso una raccolta di firme tra i parlamentari del Grand Old Party per costringere alle dimissioni Liz Cheney, la figlia dell'ex vicepresidente di George W. Bush che è la figura più importante nel partito ad aver votato a favore della cacciata del Commander in Chief.
Tra gli stessi elettori repubblicani il clima non è dei più moderati: solo il 16% di loro risulta disposto ad accettare senza discussioni il risultato delle presidenziali, e ben più della metà lo respinge in pieno. Ma dallo stesso partito di Biden arrivano segnali tutt'altro che promettenti. Ieri la Speaker della Camera Nancy Pelosi è stata durissima contro Trump e gli stessi congressmen repubblicani in conferenza stampa.
Stiamo preparando il processo a Trump perché «ha incentivato l'attacco al Parlamento», ha detto, aggiungendo che al Congresso «c'è un forte interesse per costituire una commissione d' inchiesta stile Undici Settembre per indagare sull' insurrezione del 6 gennaio». Questa, ha chiarito, non dovrà guardare in faccia a nessuno: se risulterà che dei parlamentari hanno aiutato gli assalitori «sarà necessario perseguirli». Altro che pacificazione nazionale.
donald trump, barack obama e joe biden
Del resto, a quattro giorni dal fatidico mercoledì dell' inaugurazione, dalle indagini in corso che si prevede porteranno ad altre centinaia di arresti - emergono fatti sempre più inquietanti. Appare ormai chiaro che l'attacco era stato a lungo premeditato e accuratamente pianificato, e che tra gli obiettivi dei più determinati assalitori del Campidoglio c' era perfino il rapimento e l'uccisione di parlamentari considerati «traditori».
In vista del 20 gennaio, l' Fbi avverte che su internet si moltiplicano segnali insurrezionali da parte dell' estrema destra e che i rischi di gravi disordini sono assolutamente reali, nella capitale come in molte altre città degli Stati Uniti. Così, giorno dopo giorno, le misure di sicurezza senza precedenti per l' Inauguration Day diventano sempre più rigide: l' intera area centrale di Washington attorno a Pennsylvania Avenue è letteralmente blindata con barriere e filo spinato, non c' è anima viva in giro che non siano militari, con oltre ventimila uomini della Guardia Nazionale previsti sul terreno da qui al 20 gennaio: un contrasto stridente con l' assurda carenza di sorveglianza riscontrata dieci giorni fa in quello che dovrebbe essere uno dei due palazzi più sorvegliati d' America.
Le autorità chiedono ai cittadini di stare a casa, di non partecipare all' inaugurazione. E anche se Nancy Pelosi precisa che non si tratta di «concessioni ai terroristi, ma di cautela per il Covid», è chiaro che è una sconfitta per tutti gli americani. Perfino Joe Biden dovrà rinunciare, per ragioni di sicurezza, a usare il treno per raggiungere Washington da casa sua nel vicino Delaware, com' è abituato a fare da quarant' anni.
2 - BIDEN: 1.900 MILIARDI PER RIPARTIRE E PREPARA L'INAUGURAZIONE BLINDATA
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
nancy pelosi secondo impeachment per trump
Neanche una parola sull' assalto a Capitol Hill. Joe Biden è convinto di poter superare lo shock del 6 gennaio, spostando l' attenzione sulle proposte per il rilancio dell' economia e sulla gestione della pandemia. Giovedì 14 e ieri, venerdì 15, il presidente eletto si è presentato davanti alle telecamere per presentare prima il piano anti-recessione e poi quello sulla vaccinazione. Senza, però, accettare domande dai giornalisti che, inevitabilmente, sarebbero andate a spiovere sui tumulti, il ruolo di Donald Trump, l'impeachment.
D' altra parte è anche difficile fare finta di niente con la capitale presidiata da 21 mila soldati della Guardia nazionale. Lo staff di Biden sta organizzato una cerimonia quanto più possibile in linea con la tradizione. Anche se sarà quasi tutta virtuale e senza la passeggiata finale dal Campidoglio alla Casa Bianca. Ci saranno, comunque, tante star.
La mattina la giovane poetessa afroamericana Amanda Gorman, 22 anni, leggerà alcuni componimenti. Lady Gaga, invece, si misurerà con l' inno americano. Chiuderà la performance Jennifer Lopez. La sera ancora spettacolo con uno show televisivo condotto dall' attore Tom Hanks insieme con Eva Longoria e Kerry Washington. Nutrita la lista di ospiti: Bruce Springsteen, John Legend, i Foo Fighters, Justin Timberlake, Jon Bon Jovi, Demi Lovato, .
In parallelo scorre la procedura di impeachment. Mercoledì 13 i deputati hanno votato messo sotto accusa Donald Trump per «incitamento alla insurrezione», ma ieri la Speaker Nancy Pelosi non ha chiarito quando trasmetterà la risoluzione al Senato, per la fase finale del processo.
È il primo imbarazzo del nuovo corso: la base parlamentare preme per un verdetto immediato; ma Biden chiede che l' impeachment non oscuri il suo discorso di insediamento. Di più: il neo presidente ha bisogno di un clima di dialogo, se non di collaborazione, con i repubblicani. E al momento nessuno può prevedere quanto saranno aspre le divisioni interne ai conservatori.
Ma lo capiremo presto, probabilmente già dalla prossima settimana. Biden giura sulla Costituzione il 20 gennaio. Nei giorni successivi presenterà al Congresso l' American Rescue plan , un gigantesco intervento da 1.900 miliardi di dollari (equivalenti a 1.570 miliardi di euro), pari a quasi il 10% del prodotto interno lordo. Circa la metà dell' importo coprirà misure di sostegno e di assistenza.
L' assegno una tantum per le famiglie con un reddito fino a 75 mila dollari salirà dagli attuali 600 dollari a 2.000 dollari; l' indennità aggiuntiva di disoccupazione passerà da 300 a 400 dollari alla settimana e verrà estesa da marzo a settembre; altre risorse serviranno a evitare gli sfratti e a finanziare i programmi alimentari per i poveri. «Una famiglia su sette in America non ha cibo a sufficienza - ha detto Biden - e il numero sale a una famiglia su cinque nelle comunità afroamericana e latina. Significa circa 30 milioni di adulti, più 12 milioni di bambini».Altri 400 milioni verranno destinati alla campagna di vaccinazione e a rafforzare il sistema sanitario in difficoltà con il Covid-19.
nancy pelosi firma l articolo di impeachment
Ultimo capitolo, con ancora 400 milioni di dollari: fondi per le piccole imprese, per gli Stati e le comunità dei nativi americani. Infine l' aumento del salario minimo federale: 15 dollari all' ora. È una vecchia bandiera dei democratici. Alla Camera il pacchetto dovrebbe passare senza problemi. Al Senato, invece, le regole prevedono che le leggi finanziarie siano approvate con una super maggioranza di 60 voti. I democratici ne hanno 50. Occorre qualche sponda tra i repubblicani.
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