mucchetti de bortoli

ARSENICO E VECCHI MUCCHETTI: “IL PD NON GRADISCE DE BORTOLI, DOVE È FINITA LA MERITOCRAZIA?" - POI BOCCIA CAMPO DELL’ORTO DG RAI: "A PALAZZO CHIGI HANNO PRESO INFORMAZIONI SUI RISULTATI DE LA 7 GESTITA DA LUI?"

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MUCCHETTIMUCCHETTI

 

"Il Pd non ha gradito la proposta di Ferruccio de Bortoli, pur riconoscendo l’autorevolezza della persona. Il curriculum dell’ex direttore del Corriere e del Sole 24 Ore, già presidente di Rcs Libri e ora presidente della casa editrice Longanesi, è nettamente più robusto di quello degli altri consiglieri, ove si escluda Carlo Freccero, esperto e talentuoso uomo di televisione. Certo, i curricula non sono sufficienti per le nomine, ma sono necessari", lo scrive sul suo blog Massimo Mucchetti, senatore del Pd.

 

"Dov’è finita la tanto strombazzata meritocrazia?", si chiede il parlamentare. "Aspetto un commento di Roger Abravanel (autore di un bestseller intitolato “Meritocrazia”, ndr.) sul giornale che crede. Ma soprattutto vorrei tanto che il governo desse alla Rai un presidente e un direttore generale adeguati.

 

RENZI DE BORTOLIRENZI DE BORTOLI

Una presidenza de Bortoli sarebbe un formidabile recupero, ma credo che le critiche mosse da direttore del Corriere ieri a Matteo Renzi e l’altro ieri a Massimo D’Alema, nonché le inchieste sulla Fiat e su altri azionisti di Rcs Mediagroup rendano impraticabile una simile ipotesi", ricorda Mucchetti.

 

Per il senatore: "Si dice: alla Rai serve un presidente di garanzia. Come no? Ottimo. Ma una presidenza di garanzia si basa sull’indipendenza del presidente e l’indipendenza non è ignavia, ma capacità di apprezzare e criticare tutti, a seconda dei casi. Il presidente del Pd, Matteo Orfini, considera curiosa la segnalazione di de Bortoli fatta dalla minoranza. E perché mai? Curioso è che lui non ci abbia pensato, ma abbia suggerito una sua collaboratrice nel cda della Rai invece, per dire, di un Giulio Anselmi, se proprio de Bortoli non gli piaceva".

 

carlo freccero servizio pubblicocarlo freccero servizio pubblico

"D’altra parte - aggiunge l'ex vicedirettore del Corriere - anche la scelta del dg, ormai orientata su Antonio Campo Dall’Orto, fa pensare. Questi è un uomo di prodotto di una certa capacità. Non stiamo parlando di un fuoriclasse. Di un Marco Bassetti si ricordano invenzioni migliori, per non parlare di Freccero. E tuttavia come direttore di rete ci poteva anche stare. Ma come dg che diventerà ad? Torniamo al curriculum. Qualcuno, a palazzo Chigi, ha mai preso informazioni sui risultati de La 7 gestita da Campo Dall’Orto?"

 

Campo dallOrto Campo dallOrto

"Basta andare sul sito di Telecom Italia Media, ma se si vuol evitare la fatica di analizzare i bilanci – un dg e un ad da questi si giudicano, non dai business plan – a Renzi sarebbe bastato chiedere al suo amico Franco Bernabé per sapere che il suo pupillo lasciò La 7 che perdeva oltre 120 milioni con un’audience del 2-3%. Fu sufficiente un Gianni Stella, detto “il canaro” per la sua attenzione ai costi, per recuperare subito terreno aumentando gli ascolti.

 

"Naturalmente, sarei felice di aver preso un abbaglio. Mi auguro che le esperienze americane, per quanto deboli sul piano della leadership, consentano a Campo Dall’Orto di riportare la Rai ai fasti di un tempo", così conclude il presidente della commissione Industria di palazzo Madama.

ANTONIO CAMPO DALL ORTOANTONIO CAMPO DALL ORTO