DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Luigi Bisignani per Il Tempo
Renzi ha superato il crollo narcisistico che ha avuto dopo la disfatta elettorale mentre Berlusconi è prigioniero di un dilemma dal quale non sa come uscire. Il Premier dimissionario ha assorbito psicologicamente la prova referendaria, com'è parso palese dalle consultazioni parallele che ha fatto e che dovrebbero portare all'incarico, se gli riesce, il più arrendevole dei suoi Ministri, Paolo Gentiloni.
Il Cavaliere invece è dilaniato, dichiarazioni ufficiali a parte, dalle richieste che gli ha fatto Sergio Mattarella di appoggiare, dopo l'approvazione di una nuova riforma elettorale, il nuovo governo, con la prospettiva utilissima anche a Forza Italia di arrivare alla fine naturale della legislatura nel 2018. Ma oggi è severamente vietato dirlo.
Il Capo dello Stato, quando vuole, sa essere convincente e avrebbe fatto in modo che più persone recapitassero a Berlusconi qualcosa in più di una semplice promessa. Ad 80 anni, dopo mille traversie umane, di salute e giudiziarie, Zio Silvio aspetta giustamente una piena riabilitazione politica dalla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo e magari, dopo, chissà potrebbe anche spuntare un seggio da Senatore a Vita.
E chi meglio di Paolo Gentiloni, uno dei più cari amici di Fedele Confalonieri, con un'anima radicale e garantista, può usare tutta la sua influenza per mandare finalmente le carte giuste a Strasburgo entro il 31 dicembre?
Renzi, preso da altri impegni, pare non ne abbia avuto il tempo. Berlusconi potrebbe cogliere finalmente l'ultima occasione che la storia ed anche la sua età gli presentano: tornare davvero in gioco. Ma c'è un'altra prospettiva che miracolosamente gli si pone di fronte, non riuscendo a trovare un leader per rilanciare il centrodestra: una nuova grande aggregazione, magari anche con Matteo Renzi, destinato ormai a sbattere contro le varie anime del PD.
Un nuovo partito con Berlusconi tra i padri fondatori potrebbe essere l'unico argine allo tsunami del Movimento 5 Stelle, le cui onde stanno per travolgere tutto, forse anche con la Lega come alleata.
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