LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO…
Marco Zatterin per “la Stampa”
barcone di eritrei verso l europa
Ora il compromesso è a portata di mano. La bozza di conclusioni del vertice in programma giovedì e venerdì invita i leader europei ad approvare la «redistribuzione per due anni da Italia e Grecia verso gli altri Stati di 40 mila persone che abbiano evidente bisogno di protezione temporanea»; allo stesso tempo, sottolinea che «tutti i Paesi concorderanno», entro fine luglio, sul come farlo.
È la ricetta che può chiudere le polemiche sull’obbligatorietà della ripartizione dei migranti, chiesta alle capitali dalla Commissione Ue e sgradita a metà dei governi dell’Unione. Ma anche la soluzione con cui salvare la faccia dell’Europa solidale, incrinata dalle divisioni e dalle incertezze davanti alle tragedia del Mediterraneo. «La Libia sta facendo ciò che può per far fronte ai flussi migratori e l’Ue deve coordinarsi con Tripoli», ammonisce intanto Mohamed Abu Breida, il numero due dell’Autorità anti-immigrazione della Libia.
Al via la prima fase
Intanto però l’Europa si muove. A modo suo, ma si muove. Senza discussioni, i ministri degli Esteri hanno approvato ieri il lancio della prima fase di Eunavfor Med, la missione navale antiscafisti voluta dall’alto rappresentante Federica Mogherini. Ora si aspetta che il conclave dei 28 capi di stato e di governo sblocchi anche il nodo della «riallocazione» d’emergenza di chi ne ha diritto - i rifugiati, non i clandestini -, dopo giorni di polemiche fra chi la vorrebbe obbligatoria (come Italia e Germania) e chi no (baltici, Polonia, Est).
Stando alla bozza, che naturalmente potrebbe cambiare ancora, il compromesso introduce una sorta di «obbligatorietà volontaria». In pratica, ognuno prende i migranti per sua scelta e non per diktat dell’Unione. Decisione formale attesa il 9-10 luglio. Non un miracolo, però è un primo passo su costruire altro.
Gli effetti dell’accordo
Alla prova dei fatti, il risultato concreto ci sarebbe: Italia e Grecia saranno alleggerite rispettivamente di 24 e 16 mila migranti. Per controllare chi arriva l’Ue stanzierà «una dote immediata di assistenza finanziaria rafforzata», anche alla luce della volontà di creare «zone di frontiera e servizi strutturati di prima linea». La bozza prevede un rafforzamento delle regole per rimpatriare i clandestini e la decisione volontaria di accogliere 20 mila asilanti.
Sulla missione navale Federica Mogherini ha un’idea molto precisa. «Il nostro obiettivo non sono i migranti - ha affermato a Lussemburgo - ma coloro che guadagnano sulle loro vite e, troppo spesso, sulla loro morte». L’Europa è stata rapida a mettere in piedi il suo piano, limitato dall’impossibilità di agire oltre le acque internazionali senza un mandato Onu e l’autorizzazione del governo di Tobruk. Ora partirà solo la prima fase, quella che deve puntare occhi e orecchi elettronici verso la costa per ricostruire il profilo del business dei mercanti d’anime. In un secondo tempo si cercherà di impedire la loro attività e nella terza tappa si potrebbe arrivare alla distruzione dei mezzi degli scafisti.
Per questa operazione l’Ue ha impegnato 11,82 milioni per il primo anno. La missione dovrebbe iniziare a luglio. Vi parteciperanno 12 stati. Il comando sarà sulla portaelicotteri Cavour. «Un primo passo», commenta il ministro degli Esteri, Gentiloni. Facile che speri che non sia il solo.
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