NATALE A POGGIOREALE? VOCI INSISTENTI DI UNA IMMINENTE “BUFERA” GIUDIZIARIA SUL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA: CHI SARA’ IL BATMAN VESUVIANO? - NON DITE A CALDORO CHE PER IL PATONZA LA PRESENZA IN GIUNTA DELL’UDC E’ “ORRIDA” - NAPOLI, BEIRUT: I CLAN DI SCAMPIA FABBRICANO ORDIGNI “ARTIGIANALI” E SI BOMBARDANO A VICENDA - A CACCIA DI ISTRUZIONI SU INTERNET COME I MUJAHEDDIN…

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Carlo Tarallo per Dagospia

Per chi suona la Campania? E chi lo sa. Il Consiglio regionale è una pentola a pressione: si aspetta la mannaia giudiziaria. L'incubo di un ciak dal titolo "Natale a Poggioreale" incombe: la Torre delle Manette è lì, a poche decine di metri dalla sede del "parlamentino" al Centro Direzionale. La Procura di Napoli avrebbe ormai concluso gli accertamenti sui documenti acquisiti nelle scorse settimane. E al posto delle tradizionali "zampogne", si sente in lontananza il tintinnio di manette.

Paura eh? Gli spifferi diventano bufera: "Stanno arrivando". Chi? Cosa? Ma gli avvisi di garanzia! Dalla Procura non filtra nulla, ma da ieri sera la psicosi dilaga: "Arrivano!" "Sono due!" "No, di più!" "Proprio ora che ci sono le primarie!" Praticamente un manicomio.

Sullo sfondo, l'inchiesta del Pm Giancarlo Novelli (coordinata dall'aggiunto Francesco Greco) sulle spese dei gruppi consiliari. Il quadro è chiaro: il puzzle di scontrini, fatture, giustificativi di spesa, sarebbe completo. I magistrati avrebbero acceso i riflettori soprattutto sulle "spese per la comunicazione" Consulenze, incarichi, passati al setaccio dai magistrati. Chi sarà il Batman vesuviano? Ah saperlo....

2-CALDORO E BERLUSCONI DIVISI DALL'UDC
Non dite a Stefano Caldoro che per Silvio Berlusconi la presenza in giunta dell'Udc in Campania al fianco del Pdl è "orridissima". Ancora qualche ora e da Palazzo Grazioli arriverà il segnale "Scatenate l'inferno". Traduzione: via i pierfurbini dal governo regionale...


3-A SCAMPIA I CLAN FANNO COME I MUJAHEDDIN: NELLA FAIDA USANO BOMBE DEVASTANTI COSTRUITE IN PROPRIO
Simone Di Meo per IlSole24ore.com

È il punto di non ritorno. L'uso delle bombe, nella faida di Scampia, indica la trasformazione di una guerra di camorra a carattere rionale in una riproduzione in sedicesimi dei conflitti mediorientali, dove il terrore diventa strategia e non più effetto. Due ordigni - uno esploso e l'altro così vecchio e arrugginito da incepparsi da solo - sono il segnale che gli equilibri sono definitivamente saltati nei quartieri dei narcos napoletani. Proprio come accadde nella prima faida, nel 2004, quando le batterie di killer e di «guastatori» cercarono, in un paio di occasioni, di appiccare il fuoco a distributori di benzina per trasformarli in piccole atomiche di quartiere.

Tre feriti, nove auto danneggiate è il bilancio della deflagrazione della granata lanciata, da un'auto in corsa, nel lotto «G», dove lo spaccio di droga mantiene centinaia di famiglie. Il regno del clan dei «girati», così chiamati perché - come elettroni impazziti - hanno deciso di ruotare su loro stessi per ritornare alle vecchie alleanze e abbandonare quelli per cui avevano tradito la prima volta.

L'intercettazione-choc: «Così si costruiscono le bombe»
Che la situazione stesse precipitando, gli investigatori se n'erano accorti già da qualche settimana ascoltando le chiacchierate in libertà di affiliati e fiancheggiatori dei due gruppi in lotta. In una di queste intercettazioni telefoniche, erano spuntati allarmanti indizi sulla possibilità che i giovani criminali di Secondigliano e Scampia imparassero da soli a fabbricare le bombe artigianali sul modello dei terroristi arabi. Una traccia diventata, giorno dopo giorno, sempre più preoccupante, soprattutto dopo che nell'agosto scorso radiomala aveva diffuso la voce che si stesse preparando 'o botto, l'attentatuni con una Fiat Uno bianca imbottita di tritolo.

Doveva esplodere in una delle piazze di spaccio più grandi di Secondigliano. Non se n'è fatto più niente. I signori della guerra hanno rinunciato al proposito stragista.
I camorristi spiati dalle forze dell'ordine, secondo quanto è in grado di rivelare Il Sole24Ore online, parlavano di tecniche di fabbricazione di ordigni rudimentali, ma dalla forza distruttrice enorme. Ma i secondiglianesi dove possono aver trovato le istruzioni per confezionare una bomba? L'ipotesi è che, come i mujaheddin, i soldati dei clan possano aver recuperato sul web o grazie a qualche manuale le informazioni necessarie per completare l'assemblaggio. E seminare morte.

Le bombe a mano fabbricate nell'ex Jugoslavia
L'ultimo tranquillo week end di paura è trascorso con decine di gazzelle e volanti della polizia sguinzagliate tra Scampia e Secondigliano dopo il fallito attentato di sabato sera, quando un ordigno è esploso sprigionando migliaia di microsfere metalliche tutt'attorno. Avrebbe fatto una carneficina, ma si trattava di un avvertimento. Non volevano uccidere, i bombaroli. Domenica mattina, un altro ordigno - innescato, ma non esploso per un problema meccanico - è stato ritrovato lungo la strada che porta alle Case celesti, altro bunker dei «girati». E ora quale sarà la loro risposta?

 

Francesco Greco procuratore a Milano esperto in reati funzionari CALDORO STEFANOSILVIO BERLUSCONI berlusconi_casiniscampiaOMICIDIO SCAMPIA CORRIEREDELMEZZOGIORNO IT