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1 - IRAN: OBAMA CHIAMA NETANYAHU, COLLOQUIO DI UN'ORA CASA BIANCA, MAI RESPINTO RICHIESTA DI INCONTRO CON PRESIDENTE
(Adnkronos) - Il presidente americano Barack Obama ha chiamato ieri sera il premier israeliano Benjamin Netanyahu, con il quale ha parlato per oltre un'ora di cooperazione bilaterale, in particolare sul tema dell'Iran. L'annuncio e' arrivato dopo che i media israeliani avevano preannunciato che Netanyahu non avrebbe incontrato il presidente americano Barack Obama in occasione della sua visita questo mese a New York per l'Assemblea Generale dell'Onu.
Obama non sara' a New York durante i tre giorni della visita di Netanyahu ed e' comunque impegnato anche per la campagna elettorale: secondo il Jerusalem Post, l'ufficio del premier israeliano ha fatto sapere che Netanyahu era disponibile a recarsi a Washington per incontrare Obama, ma che la Casa Bianca ha risposto di ritenere che non sara' possibile. "Contrariamente a quanto riportato - ha pero' puntualizzato la Casa Bianca - non e' mai stata avanzata la richiesta di un incontro tra Netanyahu e Obama a Washington ne' e' mai stata respinta la richiesta di un incontro".
"I due leader"- ha poi reso noto riferendo della telefonata - hanno discusso della minaccia rappresentata dal programma nucleare iraniano e della nostra stretta collaborazione e di altre questioni relative alla sicurezza". "Il presidente Obama ed il premier Netanyahu hanno ribadito che sono uniti nella loro determinazione al fine di impedire che l'Iran si doti dell'arma nucleare ed hanno concordato di far proseguire le loro consultazioni".
2 - NETANYAHU CRITICA USA SU IRAN,NESSUN INCONTRO CON OBAMA
(ANSA) - Si allarga sempre piu' il divario tra Usa e Israele, sullo sfondo dei contrasti per la gestione della crisi iraniana. Dopo che la giornata si era aperta con uno sfogo ben poco diplomatico del premier Benyamin Netanyahu che in sostanza avvertiva Washington di non essere nella posizione di poter fermare Israele, in serata e' arrivata la doccia fredda su chi sperava ancora in un incontro tra il presidente Obama e il premier israeliano nella cornice dell'Onu.
Una fonte israeliana anonima ha riferito che la Casa Bianca ha respinto una richiesta di Benjamin Netanyahu per organizzare un incontro in margine all'Assemblea generale. La Casa Bianca ha risposto subito, confermando che l'incontro non ci sara', ma negando che ci sia stata un rifiuto di Obama: piuttosto la sua agenda e' troppo fitta e i due ''semplicemente non saranno in citta' nello stesso momento''. Malgrado il tentativo della Casa Bianca di smorzare i toni e le concilianti dichiarazioni odierne dell'ambasciatore Usa in Israele Dan Shapira - ''tutto cio' che minaccia Israele minaccia anche gli Stati Uniti'' - le divergenze sul modo migliore di fermare Teheran vengono allo scoperto.
E rischiano di costituire anche un problema in piu' per la campagna elettorale di Obama, gia' attaccato su questo fianco dal suo sfidante Mitt Romney, che ha al suo attivo tra l'altro un viaggio in Israele. Netanyahu oggi ha mandato a dire al Segretario di Stato Hillary Clinton che la politica attuale dell'Amministrazione Usa non potra' fermare la corsa dell'Iran alle armi atomiche. 'Ci viene detto di aspettare (con un blitz preventivo, ndr)', ha esclamato. 'Ma aspettare che cosa? Quanti nella Comunita' internazionale si rifiutano di tracciare 'Linee rosse' di fronte all'Iran - ha proseguito - non hanno il diritto di opporre un 'fanale rosso' di fronte ad Israele'.
Parole che non hanno impressionato affatto il Segretario alla Difesa Leon Panetta che, in un'intervista televisiva, ha assicurato che gli Stati Uniti seguono da vicino i progetti atomici di Teheran. Quando l'Iran dovesse anche decidere di dotarsi di armi atomiche, resterebbe ancora un po' piu' di un anno - secondo Panetta - per fermarlo.
Lo Stato ebraico si sente ogni giorno piu' solo. Anche da Paesi molto amici come Germania e Gran Bretagna Netanyahu sente dire che le sanzioni internazionali funzionano, che l'economia iraniana perde colpi e che in questa fase un attacco israeliano sarebbe controproducente e di effetti limitati. Peggio ancora: darebbe agli ayatollah un'attesa legittimazione internazionale per riprendere poi in grande stile i progetti nucleari e portarli a compimento.
Ma i dossier che vengono presentati al primo ministro di Israele sono molto diversi. Dicono che malgrado le sanzioni, le centrifughe per l'arricchimento di uranio in Iran funzionano a tutto spiano, che Teheran sfrutta l' 'ombrello' dei colloqui internazionali per passare sotto terra le proprie installazioni strategiche e che le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive. Panetta e il ministro israeliano della Difesa Ehud Barak dovrebbero incontrarsi in Usa nella seconda meta' del mese.
Poi, invece dell'incontro con il presidente Obama, Netanyahu dovra' accontentarsi di vedere la segretaria di stato Hillary Clinton. La sfiducia reciproca fra i due leader - scrivono in coro gli analisti - tocca vertici da record. Molto diversamente dal 2007 quando l'allora premier israeliano Ehud Olmert ordino' il bombardamento del reattore nucleare nord-coreano in costruzione in Siria, dopo aver ricevuto un tacito assenso dal presidente George Bush. Le rivelazioni pubblicate dal 'New Yorker' parlano di una Condoleezza Rice (allora Segretario di stato) che come oggi la Clinton consigliava agli israeliani di lasciare spazio alla diplomazia.
Secondo quelle rivelazioni, Israele e Usa appresero del progetto atomico siriano solo un anno dopo il suo inizio. Le assicurazioni odierne di Panetta secondo cui gli Stati Uniti sanno venire a conoscenza tempestivamente di sviluppi regionali destabilizzanti sono state accolte dunque in Israele con una dose di scetticismo.
3 - IRAN: AHMADINEJAD, NEMICI DISTRUGGONO LE NOSTRE NUVOLE
(ANSA-REUTERS) - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad e' tornato a sostenere che paesi nemici dell'Iran stanno attuando un futuristico piano per creare siccita' nel paese distruggendo in qualche modo le nubi prima che giungano sul territorio della Repubblica islamica. L'accusa, rilanciata dal sito della Bbc in persiano e da quello snn.ir, era stata mossa dal presidente iraniano anche l'anno scorso: ''il nemico distrugge le nuvole che si dirigono verso il nostro paese".
La repubblica islamica che uno dei climi piu' secchi al mondo e ci sono allarmi da parte di esperti circa condizioni di siccita' in diverse aree del paese. A causa del suo controverso programma nucleare, che l'Occidente sospetta abbia una dimensione militare, l'Iran e' sottoposto ad un regime di sanzioni internazionali che i dirigenti iraniani descrivono spesso come una ingiusta ''guerra'' condotta con ogni mezzo contro il loro paese.
4- VIDEO - AHMADINEJAD DÃ LA COLPA DELLA SICCITÃ ALL'OCCIDENTE
Da "BBC" - http://bbc.in/QED1Gh
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