NEVICA SUL MONTE-ZEMOLO! - DOPO AVER PARALIZZATO ROMA, LA NEVE BLOCCA LO SGOMBERO DEI RIFIUGIATI AFGHANI DALLA STAZIONE OSTIENSE, DESTINATA AD HUB DEI TRENI NTV E SEDE DI EATALY (LA CATENA DI SUPERMERCATI SLOW FOOD) - A DICEMBRE EATALY FESTEGGIAVA SU TWITTER: “VIA I RIFUGIATI, PARTE IL CANTIERE!” - MA CON IL GRANDE FREDDO GLI AFGHANI SONO TORNATI A RIPARARSI FRA I BINARI…

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Chris Bonface per "Libero"

La neve li ha fregati in extremis. Luca Cordero di Montezemolo, a braccetto con Oscar Farinetti, patron di Eataly, il supermarket-logo del buon cibo ottimista e di sinistra, erano ormai riusciti a convincere il sindaco di Roma Gianni Alemanno a dare una pedata nel sedere a qualche centinaio di profughi afghani che avevano piantato la loro tendopoli alla stazione Ostiense di Roma. Montezemolo ha chiesto di mandare via i profughi perché al binario morto dove sono accampati (lo avevano concesso le Fs di Mario Moretti) debbono iniziare i lavori per la nuova stazione del supertreno privato e griffato.

E proprio lì aveva annunciato lo sbarco a Roma con un suo megastore il patron di Eataly. Quando sembrava fatta è arrivata la grande nevicata di Roma e gli afghani sono passati in secondo piano. Già erano stati allontanati dal binario morto e spostati all'esterno della struttura con le loro tende in un'area sempre messa a disposizione delle Fs. Ma con il grande freddo e la nevicata sono tornati riparati fra stazione e binari mandando in fumo i progetti di Montezemolo e di Eataly.

Oltretutto a favore dei profughi afghani è pronta a fare le barricate la onlus che li sta assistendo, il Medu (Medici per i diritti umani), anche perché al momento a Roma non sembrano esserci centri di accoglienza in grado di ospitarli (sono già 1200 i rifugiati in lista di attesa per una sistemazione più dignitosa).

Un po' di afghani se ne sono andati volontariamente, ma quelli restati a rovinare le uova nel paniere di Eataly e della Ntv di Montezemolo e Diego della Valle sono ancora più di un centinaio. Le due aziende da mesi stanno facendo pressing su comune e prefettura di Roma per avere il campo libero per i cantieri entro brevissimo tempo.

Poco dopo Natale sembrava davvero cosa fatta. Il 31 dicembre Eataly Roma festeggiava sul proprio profilo Twitter: "Via i rifugiati afghani, parte il cantiere!", e pochi giorni dopo iniziava sul social network la ricerca delle 250 persone da impiegare nel megastore, che sarà il più grande di Italia dopo quello di Torino. Ora la nevicata ha complicato tutto, ed è possibile che il caso "afghani" motivi l'ennesimo ritardo della partenza dei treni di Montezemolo e dello sbarco capitolino del supermarket del cibo caro a slow food.

 

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