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Qualcuno parla di diciotto, altri ne contano ventiquattro ma il risultato non cambia di molto. Sono i nuovi dirigenti, nominati dal direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, in piena calura estiva, nel miglior stile della cosiddetta "vecchia politica".
La denuncia e' del sindacato Libersind, che parla di un'operazione non proprio trasparente, mentre tutte le carriere di operai e impiegati sono bloccate e si ipotizzano licenziamenti dei colleghi più anziani in una preoccupante situazione di conti in rosso.
Gubitosi aveva impellente necessità di riequilibrare il quadro aziendale - raccontano a viale Mazzini - sta cercando di riposizionarsi dopo il dissolvimento di Sciolta civica e del suo leader Mario Monti, che lo aveva incoronato ufficialmente, ancor prima della nomina, in spregio alle piu' elementari regole istituzionali e di bon ton.
E per resistere all'offensiva di renziani e grillini, annunciata per settembre, cerca sponde nel Palazzo: in primo luogo nell'entourage del presidente del consiglio Letta ma anche, in modo piu' o meno riservato, tra gli esponenti degli altri schieramenti, dopo aver ostentato per mesi una lontananza, quasi un disprezzo per la politica.
Nelle prossime settimane Gubitosi giochera' la partita decisiva per il suo futuro: ha cacciato i vertici Sipra per quelle che definiva le cattive performance del 2011 ma la sua gestione della concessionaria si sta rivelando un tracollo con un meno 220 milioni di euro nel 2012 rispetto all'anno precedente e ancor peggio nel 2013. Come pure il dg non sa che pesci prendere sulla previsione del bilancio Rai per il 2013 , sulla quale lo incalza il segretario della Vigilanza, il pd Michele Anzaldi.
Giggino prende tempo e rimanda ogni chiarimento al rientro dei "responsabili" dalla pausa estiva - come informa il blog di Repubblica - ma il renziano Anzaldi non molla l'osso e parla di un indebitamento finanziario della tv di stato, che a fine anno potrebbe attestarsi tra i 500 e i 600 milioni di euro.
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