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“NON FACCIAMOCI INGANNARE DA PUTIN” – VOLODYMYR ZELENSKY TEME DI FINIRE IMPANATO E FRITTO: SI COLLEGA DA OSLO AL CONSIGLIO EUROPEO E SPRONA I LEADER EUROPEI A NON CEDERE SULLE PRESSIONI ALLA RUSSIA – “È IMPORTANTE PER RIDURRE LE POSSIBILITÀ DI INGANNO DA PARTE DI MOSCA: DOBBIAMO CONTINUARE A SPINGERLA VERSO LA PACE” – NEL CONCRETO IL PRESIDENTE UCRAINO CHIEDE "IL PRIMA POSSIBILE” UN SOSTEGNO DI ALMENO 5 MILIARDI DI EURO PER ACQUISTARE LE MUNIZIONI D'ARTIGLIERIA – MA I 27 TUMULANO IL PIANO DELL'ALTO RAPPRESENTATE KAJA KALLAS CHE PREVEDA DI…

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VOLODYMYR ZELENSKY - DRONI DA GUERRA

(di Mattia Bernardo Bagnoli) (ANSA) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si collega da Oslo al Consiglio Europeo e sprona i leader europei a non cedere sulle pressioni alla Russia, magari in virtù degli "sforzi diplomatici" in corso. "È importante per ridurre le possibilità di inganno da parte di Mosca: dobbiamo continuare a spingerla verso la pace". Poi, più concretamente, chiede che l'Ue fornisca "il prima possibile" un sostegno di almeno 5 miliardi di euro per acquistare le munizioni d'artiglieria.

 

armi europa

Ecco, sarebbe il piano dell'Alto rappresentate Kaja Kallas, rimaneggiato più volte, e infine ridotto nella sua ambizione davanti alla realpolitik europea. Alcune capitali hanno contestato all'ex premier estone il metodo, ovvero partire dalla cifra totale - prima 20, poi 40 miliardi di aiuti da sborsare nel 2025 - senza tenere conto né dello spazio fiscale degli Stati membri né la reale capacità produttiva dell'industria della difesa. Morale. Kallas ha inviato una lettera alla vigilia del vertice in cui rimodula il piano, concentrandosi sui 2 milioni di munizioni chieste da Kiev, pari appunto a 5 miliardi di euro.

 

volodymyr zelensky 1

"Sono disponibili sul mercato e possono essere consegnate nel 2025: l'Ucraina conta su di noi per agire", si legge nel documento, visto dall'ANSA. "Sulle modalità concrete - prosegue - i nostri team continueranno le discussioni in vista del Consiglio informale Difesa del 2-3 aprile". La richiesta di legare dunque i contributi al peso economico di ogni Paese, ad esempio usando il criterio del Reddito Nazionale Lordo, è stata abbandonata dopo essere stata di fatto contestata da big del calibro di Francia, Italia e Spagna. Per Kallas si tratta di una sconfitta bruciante (un Paese ha definito la sua strategia "un miraggio").

 

Kaja Kallas

Nelle conclusioni del vertice, non a caso, l'iniziativa viene citata in modo molto blando, salvo poi invitare gli Stati membri "a intensificare con urgenza gli sforzi per rispondere alle pressanti esigenze militari e di difesa dell'Ucraina". Kallas, arrivando al vertice, ha voluto però togliersi un sassolino dalla scarpa. "Se ascoltiamo le dichiarazioni dei leader il sostegno all'Ucraina c'è, dovremmo dunque vederlo nei fatti e non solo nelle parole", ha dichiarato sottolineando però che in ogni Paese, sia per ragioni di politica interna che di opinione pubblica, esistono "percezioni diverse".

 

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La tensione è esplosa in seguito, quando al Consiglio è stata menzionata l'ipotesi di nominare un inviato speciale che parli a nome dell'Europa al (futuro) tavolo negoziale per la pace. Kallas si è opposta, dicendo che rappresentare l'Unione Europea è "il suo incarico". "Ha detto chiaramente 'altrimenti che ci sto a fare'", confida una fonte europea. A quel punto i segretari incaricati di redigere gli appunti sono stati fatti uscire e il dibattito è proseguito a porte chiuse. "È un lavoro impossibile quello dell'Alto rappresentante, stretto fra Commissione, Consiglio e Stati membri: Josep Borrell ci ha messo 4 anni a entrare nel ruolo", nota un diplomatico. I leader Ue, meno Viktor Orban, hanno ad ogni modo ribadito "l'approccio di pace attraverso la forza, che richiede all'Ucraina di essere nella posizione più forte possibile, con solide capacità militari e di difesa come componente essenziale".

I PAESI CHE INVIANO PIU AIUTI ALL UCRAINA - ITALIA QUATTORDICESIMA

 

"L'Ue - si legge nelle conclusioni approvate a 26 - rimane impegnata, in coordinamento con i partner e gli alleati che condividono la stessa linea, a fornire un ulteriore sostegno globale all'Ucraina e al suo popolo, nell'esercizio del suo diritto intrinseco all'autodifesa contro la guerra di aggressione della Russia". E per ora basta così.

volodymyr zelensky donald trumpARMI ALL UCRAINA - VIGNETTA BY ANDREA BOZZO - IL GIORNALONE - LA STAMPA volodymyr zelensky 2