“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA…
Paolo Colonnello per "la Stampa"
Per il professor Ennio Amodio, giurista insigne e celebre avvocato, la riforma della giustizia Cartabia è un' occasione mancata.
Professore è più un vaccino o più un placebo?
«Io sarei dell' idea che sia più vicina a un placebo che a un vaccino, anche perché la vaccinazione in procedura penale comporterebbe l' eliminazione di arbitri e violazioni di legge.
E non mi sembra che questo governo sia incanalato sulla strada del garantismo tanto che elimina una proposta della commissione Lattanzi, nel senso di escludere l' appellabilità delle sentenze di proscioglimento da parte del pm.
Questa sarebbe stata certamente una svolta di grande rilievo. Mentre ciò che ora apprendiamo dal testo del Consiglio ministri è un orientamento che cerca di aggiustare i processi, renderli più veloci e intervenendo su punti marginali con la prospettiva che è quella di essere più aderenti a livello europeo».
Alla fine il compromesso si è trovato sui reati contro la pubblica amministrazione: non più di tre anni in appello e 18 mesi al massimo in Cassazione. Giusto così o si crea una diversità di trattamento?
«Questa proposta si capisce che è orientata far si che si realizzi ciò che i 5Stelle hanno sempre voluto, cioè che ogni processo sfoci in una condanna. Crea però una discriminazione tra imputati e quindi viola il principio di uguaglianza.
Non si capisce perché debba avere un trattamento deteriore chi è colpito dall' accusa di corruzione. Non si può trasformare il processo in una macchina infernale che stritola gli innocenti e produce condanne anche là dove non ci sono responsabilità»
L' Italia è il primo paese per numero di condanne sulla ragionevole durata del processo: abbiamo svoltato?
«Certamente non si può ritenere che ci sia stata una vera e propria svolta, sono stati fatti piccoli passi in avanti perché per la prima volta nel nostro sistema si è creata una normativa sulla durata ragionevole del processo. La disciplina è ancora imperfetta ma su questa strada si potrà andare avanti per cercare di realizzare ciò che l' Europa vuole e la nostra Costituzione impone».
Le sembra un obiettivo raggiungibile abbattere del 25 per cento il tempo del processo penale?
«Non mi sembra una previsione realistica perché si basa su un pensiero pieno di prospettive ma lontano dalla realtà».
Il giudice dell' udienza preliminare avrà più potere, è davvero così?
«Sarebbe stato importante, sul modello tedesco, obbligare i gup a motivazioni abbreviate delle loro decisioni In questo modo avremmo filtri più concreti. Non si cambia la prassi con formule generiche, si cambia rendendo il gup molto forte ed esperto e sorpattutto molto lontano dal pm».
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