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Paolo Biondani per L'Espresso
Nonostante la separazione, Veronica Lario resta la più importante erede di Silvio Berlusconi. E lo rimarrà fino alla sentenza definitiva di divorzio, che in caso di mancato accordo potrebbe arrivare «anche tra dieci anni». Tra i tanti problemi legali che affliggono il leader di Forza Italia, non ci sono soltanto le tre condanne inflittegli negli ultimi mesi da magistrati di ogni sede, ordine e grado, che lui si ostina a video-proclamare in blocco "toghe rosse", ma c'è anche un guaio in cui Berlusconi è andato a cacciarsi volontariamente: la procedura giudiziaria di separazione e divorzio "non consensuale" dall'ex moglie.
C'era una volta Silvio Berlusconi l'intoccabile, improcessabile, impunibile. Ma dopo la condanna definitiva per frode fiscale nel processo Mediaset, è cambiato tutto: dopo la Cassazione, il diluvio. E per il leader di Forza Italia ora si annuncia un autunno di temporali.
Prima di tutto c'è la questione della cosiddetta agibilità politica, con il rischio di decadere dalla carica di parlamentare, perdere l'immunità e ritrovarsi nella posizione di tutti gli altri cittadini, che quando è il caso possono essere indagati, intercettati, perquisiti e perfino arrestati, senza poter opporre scudi istituzionali o privilegi politici.
Poi c'è il vuoto economico lasciato dal risarcimento da 494 milioni di euro, confermato dalla Cassazione civile, a favore della Cir di Carlo De Benedetti, l'azienda danneggiata dalla corruzione del giudice romano di rito previtiano (già condannato in sede penale con l'ex ministro-avvocato) che regalò la Mondadori alla Fininvest.
Mentre la condanna definitiva per i fondi neri del caso Mediaset trascina il dilemma sui dieci mesi e mezzo di pena residua, quella non cancellata dal provvidenziale indulto del 2006, che andrà sciolto entro il 15 ottobre, salvo grazia presidenziale: escluso il rischio-carcere, gli converrà scontarli agli arresti domiciliari o chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali?
Non bastasse, c'è il disastroso doppio verdetto per il caso Ruby, con un'altra condanna in primo grado a sette anni (per concussione e prostituzione minorile), accompagnata dall'ordine di due tribunali alla procura di aprire nuove indagini su trentadue deposizioni, giudicate false, e sui soldi versati dall'imputato alle testimoni durante i processi. Ma a restare aperta è anche una vertenza personale, forse la più dolorosa: la causa di separazione contro l'ex moglie, madre di tre dei suoi cinque figli.
In questa situazione Silvio e Veronica hanno ricominciato a sentirsi e incontrarsi a tu per tu, senza avvocati, dopo più di tre anni di accuse pubbliche e battaglie in tribunale. Ufficialmente i legali non confermano, ma nemmeno smentiscono che gli ex coniugi, come sarebbe logico, abbiano ricominciato a discutere un possibile accordo economico. Per chiudere una vertenza che altrimenti potrebbe durare anni e condizionare anche il destino delle aziende e persino l'eredità dei figli.
Il codice civile infatti stabilisce che «il coniuge a cui non è stata addebitata la separazione ha gli stessi diritti successori del coniuge non separato». Quindi Veronica Lario conserva il diritto di ricevere, tra donazioni presenti ed eredità future, una quota minima del 25 per cento dell'intero patrimonio di Berlusconi. E con i suoi tre figli, a cui la legge riserva un altro 30 per cento, potrebbe puntare a raggiungere la maggioranza assoluta del capitale della "Silvio spa".
Va ricordato che le aziende più importanti, Mediaset e Mondadori, oggi sono guidate da Piersilvio e Marina Berlusconi, nati dal primo matrimonio. Mentre Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, i tre figli di Silvio e Veronica, controllano già il 21 per cento della Fininvest attraverso una delle società di famiglia, la Holding Italiana Quattordicesima.
Veronica Lario perderà i propri diritti successori solo «con il passaggio in giudicato della sentenza di divorzio, che provocherà il definitivo scioglimento del matrimonio», spiegano gli esperti. La procedura di divorzio però non è ancora iniziata, perché gli ex coniugi sono ancora nella fase della separazione, il cui processo d'appello inizierà nel 2014.
Gli avvocati divorzisti milanesi interpellati da "L'Espresso" prevedono che la futura procedura di divorzio, tra primo grado, appello e cassazione, possa durare «anche dieci anni». E nel frattempo Veronica resterà l'erede più ricca. Un autorevole civilista milanese fa l'esempio di una signora separata da lunghissimo tempo, che è riuscita a ottenere una ricchissima eredità perché l'ex marito, un personaggio molto in vista con ottimi avvocati, è morto proprio alla vigilia dell'udienza finale in Cassazione.
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