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Goffredo De Marchis per la Repubblica
Nelle vie intorno alla Casa Bianca sventolano le bandiere tricolori. Sotto la tenda che ospiterà la cena di Stato offerta dal presidente degli Stati uniti al premier italiano, è già tutto pronto: tavoli, porcellane, posate d’argento, il palco per l‘esibizione della cantante Gwen Stefani, i podi per i discorsi dei due leader davanti a circa 400 invitati. Il protocollo è quello tradizionale di queste occasioni, ma la solennità è un messaggio e la forma diventa sostanza. E’ un’accoglienza da grande Paese.
Il punto è che questa è la cena finale del mandato di Obama e ne sono state organizzate solo 13 in otto anni. «Segna un rapporto mai così rilevante tra i due Paesi», come ha confidato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ad alcuni diplomatici. Obama fa capire, attraverso l’invito, che non gli dispiacerebbe che continuasse così, con Renzi a Palazzo Chigi e Hillary Clinton alla White House, in vista delle due scadenze: il referendum costituzionale e le presidenziali dell’8 novembre. E di un passaggio intermedio, che viene subito dopo Washington perché Renzi volerà da qui direttamente a Bruxelles. Forte del sostegno americano, pensa di poterla spuntare nella trattativa sulla legge di bilancio con la commissione Ue.
obama - renzi- POSTATA DA SENSI
Sui due aerei partiti ieri da Pisa, si è imbarcata una buona parte delle delegazione italiana arrivata poi in serata a Washington. C’era Roberto Benigni e c’era Bebe Vio, la campionessa paralimpica, alla quale Agnese Landini, la moglie di Renzi, ha ceduto il passo sulla scaletta del velivolo. Altri testimonial scelti dal presidente del Consiglio arriveranno in momenti diversi: Paolo Sorrentino (già in Usa), la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, la direttrice del Cern Fabiola Gianotti, la direttrice del dipartimento design del Moma Paola Antonelli che vive a New York.
All’ultimo Renzi ha deciso di portare anche Giorgio Armani, simbolo del made in Italy e soprattutto unico tra i grandi marchi della moda rimasto italiano nell’assetto azionario oltre che nella parte creativa. Arriverà Raffaele Cantone, capo dell’anticorruzione. Cucina Mario Batali, chef italoamericano che lavora a New York e che mischia nostri sapori con la cucina americana: agnolotti con ripieno di patate, insalata con zucca e pecorino, braciole di manzo al rafano e cime di rapa e tiramisù. Sugli ospiti di Obama c’è ancora il riserbo, ma il dream team italiano verrà pareggiato, scherzano a Palazzo Chigi. Dal Lussemburgo è decollato ieri per gli Usa anche il ministro Gentiloni.
La parte politica della visita di Renzi comincia stamattina. Il premier arriva alla Casa Bianca alle 9, viene accolto da Obama, firma il libro d’onore e entra nello studio Ovale intorno alle 10. Dopo un’ora di colloquio è prevista la conferenza stampa non nella saletta chiusa del palazzo presidenziale ma nel giardino delle rose, molto più scenografico. A Washington infatti è quasi estate.
agnese renzi michelle obama matteo renzi
Negli stessi minuti Agnese e Michelle visiteranno il Kitchen Garden della Casa Bianca, l’orto bio voluto dalla First Lady, e assisteranno alla performance della Turnaround Arts school, una rete di 68 istituti di 13 stati diversi che aiuta gli studenti con bassi risultati scolastici. La moglie di Renzi è insegnante, l’amministrazione americana ne ha tenuto conto. Domani Renzi pranzerà con alcuni consiglieri di Hillary Clinton guardando già al futuro. Nella scelta di Obama bisogna infatti leggere qualcosa di più un ricevimento: una scommessa contro i populismi in Europa e la deriva di Donald Trump qui in America.
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