
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
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Starà anche vincendo la battaglia dell’Italicum, Mattarella permettendo, ma intanto oggi Matteo Renzi ha preso una sportellata in faccia dagli azionisti del Corriere della Sera. Il duplex Abramo Bazoli-Ferruccio De Bortoli, che lo ritiene nient’altro che un “maleducato di talento”, ha piazzato sulla poltrona di direttore Luciano Fontana. Ovvero la protesi di De Bortoli, il prolungamento della stagione debortoliana con altre gambe, la nemesi di un direttore defenestrato per volere di John Elkann e Pietro Scott Jovane.
PIERGAETANO MARCHETTI LUCIANO FONTANA FERRUCCIO DE BORTOLI
Bazoli è come se oggi avesse detto al presidente della Fiat, primo azionista di Rcs con il 16%, “Vuoi comandare? Allora tira fuori i soldi e compra altre azioni”. E in effetti va detto che oggi Torino paga la sua grande tirchieria, visto che poteva comprare l’8% in mano a Diego Della Valle, che non vede l’ora di smobilitare da un salottino dove non è mai riuscito a contare un tubo.
Tra gli sconfitti ci sono anche Sergio Marchionne e il suo amico che fa il premier. Renzi non vedeva l’ora di liberarsi di De Bortoli, troppo autonomo e capace persino di critiche, e ora si ritrova con una nuova spina nel fianco come Fontana. L’operazione che avevano in mente i torinesi e il capo del governo era quella di affidare il Corriere alle mani di Mario Orfeo, liberando così la poltrona del Tg1 per Mario Calabresi e quella della Stampa di Torino per Massimo Gramellini. Incidentalmente, c’era il progetto di Luigi Gubitosi di mandare Monica Maggioni al posto di Orfeo.
RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER
Ma niente da fare. Tutto saltato. Bazoli e De Bortoli hanno messo tutti nel sacco. E tra i vari effetti collaterali adesso c’è anche il casino della “Stampa”, dove il fazista Gramellini pregustava già la direzione promessagli da Marchionne.
Ultima citazione tra gli sconfitti per Della Valle. Lo scarparo a pallini ha dimostrato di non contare un tubo, nonostante un pacchetto azionario quasi doppio rispetto a quello maneggiato dall’”arzillo vecchietto” Bazoli. E rischia di tenersi quelle azioni sul groppone ancora per lungo tempo visto che al Corriere nessuno vuole sganciare soldi.
JOHN ELKANN ANDREA CECCHERINI PIETRO SCOTT JOVANE A BAGNAIA
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