
FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E…
DAGOREPORT
Attenzione! Presentazione!
Oggi si apre la campagna elettorale dell’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, che dalla operosa (ex) capitale morale d’Italia si trasferirebbe volentieri, in occasione del prossimo conclave, in quella più immorale, Roma, naturalmente dalle parti di San Pietro.
MARIO MONTI LA MOGLIE ELSA E IL CARDINALE ANGELO SCOLA
Perciò prendete nota: appuntamento alle ore 18 presso la Sala della Comunità “Palestrina” (via P.L. da Palestrina 7, Milano, fermata MM1 Lima) dove l’esimio cardinale Scola, insieme al direttore del Corriere della sera Ferruccio de Bortoli e all’editorialista del Corriere Massimo Franco, presenterà l’ultima fatica di Franco: Il Vaticano secondo Francesco. Da Buenos Aires a Santa Marta: come Bergoglio sta cambiando la Chiesa e conquistando i fedeli di tutto il mondo (Mondadori, 186 pagine, 18 euro).
Benedetto XVI con il cardinale Angelo Scolaarticle
Per dirla col comunicato della Diocesi meneghina, sarà «Un dibattito per riflettere sull’azione rinnovatrice di papa Francesco, la grande speranza che sta suscitando nei fedeli e tra chi non crede, la sfida che con Bergoglio il cristianesimo sta portando alla globalizzazione per difendere i più poveri, il ruolo che nella formazione e nel pensiero del Papa hanno avuto gli anni in cui è stato vescovo di Buenos Aires, le indicazioni per la Chiesa che vive nella metropoli milanese». Insomma, un elogio al bergoglianesimo di primissima categoria.
Questo sciagurato sito vede però le cose in modo più terra terra.
E visto che Papa Francesco (il quale non è più un giovanotto: il 17 dicembre compirà 78 anni) non ha escluso di dare pure lui le dimissioni da pontefice, seguendo l’esempio del suo predecessore Benedetto XVI, qualora si trovasse in analoghe e non ottimali condizioni di salute (già soffre moltissimo di sciatica, e lo tormenta una terribile fame da stress che gli fa guadagnare un chilo dopo l’altro), nel giro di qualche anno toccherà probabilmente riunire il conclave per trovare un altro eletto al soglio di Pietro.
Ma chi?
Scola, dicevamo, già scalpita. Ma un po’ lo azzoppano i rumors che lo vogliono non in perfetta armonia con l’attuale pontefice, molto popolare tra i fedeli. Ecco perciò il colpo da maestro: presentare a Milano, in assoluta anteprima nazionale, l’opera di Massimo Franco, critico accanito della gestione di Bertone e grande vate del magistero bergogliano. Il ritorno d’immagine è assicurato.
Anche se poi, grattata l’apparenza, la realtà è un po’ diversa: in curia tanti mugugnano sul fatto che Scola continui a riservare un trattamento di favore a personaggi non vicinissimi alla nuova gestione vaticana, come Dino Boffo e Gianni Letta, entrambi ancora coinvolti, in un modo o nell’altro, nella gestione dell’istituto Toniolo.
Chiaro che la marcia di Scola su Roma non sarà una passeggiata. A scaldare i motori c’è infatti un altro milanese, il cardinale Gianfranco Ravasi, che in questa fase è come la rucola negli anni Ottanta: dappertutto. E’ l’invitato numero uno dei politici e dei potenti, e dove c’è glamour, eccolo. Dove c’è potere, eccolo.
Ricevimenti, presentazioni, cene, incontri con rappresentanti delle più svariate istituzioni italiane: non si nega a niente. Frequentatore abituale dell’ambasciata d’Italia presso la Santa sede, Ravasi, che fu un bertoniano della prima ora, certo non disdegna di intrattenere rapporti diretti con i politici, esattamente sull’esempio di Bertone (e Bagnasco) con Berlusconi.
A proposito di Berlusconi. Pare che in Vaticano ci si interroghi parecchio su Renzi. Quanto durerà, Pittibimbo? E si rivelerà davvero un nuovo Berlusconi? Tra le due sponde del Tevere la diffidenza è reciproca e cordiale. Tanto che solo martedì 9 settembre c’è stato il rituale ricevimento all’ambasciata italiana per presentare, come vuole l’etichetta, il nuovo capo del governo ai nuovi cardinali.
Nuovi? Il Papa li ha nominati sette mesi fa! E Renzi li ha incontrati con sette mesi di ritardo! Una semplice disattenzione o un segnale di fantastico disinteresse? Comunque sia, state tranquilli: al Vaticano di Bergoglio non dispiace affatto tenersi un po’ alla larga dalla politica italiana.
MONSIGNOR GIANFRANCO RAVASI jpeg
Prendete nota. Martedì 9, al pranzo ufficiale, c’erano Renzi e la sua diletta Boschi, c’era Alfano, c’era la Mogherini, c’era Lupi. C’era pure il sottosegretario tanto scapigliato con la sua fama di mangiapreti, Luca Lotti. Ma non c’era Del Rio. Il cattolicissimo Del Rio.
Renzi lo ha lasciato a casa. Proprio Del Rio. Ma guarda un po’.
I cardinali hanno diligentemente preso nota: Del Rio non è più l’interlocutore principale del governo con il Vaticano. Non che si siano stupiti più di tanto, eh. Lo sanno anche i piccioni di piazza San Pietro che i preti hanno il miglior servizio di informazione al mondo. Sanno sempre tutto di tutti. Anche gli affari più intimi e privati, anche quelli intimissimi. Liti familiari, dissapori tra ministri, chi sale, chi scende, chi fa cosa e con chi. Ma non un sorrisetto è scappato a nessuno, martedì, quando hanno stretto la mano al nuovo presidente del consiglio e alle sue ministre.
Andate in pace.
FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E…
DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL…
DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI…
DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA,…
LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA…
DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO…