DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Giovanna Vitale per “la Repubblica”
Una presa di posizione chiara ancora non c’è. Tuttavia i segnali di fumo provenienti dal Campidoglio dicono che la corsa olimpica di Roma prosegue. «Noi non siamo mai stati chiusi al dialogo », ha detto Virginia Raggi in un’intervista alla free-press Metro, «da parte del M5s non c’è e non vuole esserci alcun pregiudizio nei confronti di una manifestazione sportiva così importante, ma la nostra linea al momento non cambia: prima pensiamo alle buche, ai rifiuti, ai trasporti, poi valuteremo lo straordinario».
Come dimostrato, ieri, nel corso della prima seduta di giunta convocata per varare l’assestamento di bilancio e la delibera che commina 400 euro di multa ai risciò e ai centurioni abusivi.
La prova che i pentastellati — in campagna elettorale convinti sostenitori del no ai Giochi 2024 — non hanno ancora deciso. E ora invece impegnati nella ricerca di una soluzione che consenta di portare avanti il progetto senza smentire la linea oltranzista manifestata alla vigilia delle elezioni.
Un’impresa sulla quale si sono esercitati ieri, al chiuso di una stanza a Palazzo Senatorio, il vicesindaco con delega allo Sport Daniele Frongia, il deputato grillino Simone Valente e uno dei big del direttorio, Alessandro Di Battista. Lo stesso che già ai primi di giugno, rispondendo all’appello pro-Olimpiadi di Totti, aveva avvertito: «L’iter è già iniziato e noi non lo interromperemo, ma le priorità sono altre». A testimonianza dell’andamento ondivago del Movimento.
Un sentiero strettissimo, sul quale tuttavia la neosindaca Virginia Raggi sembra essersi incamminata. Intanto evitando di fermare il tavolo tecnico istituito dal commissario Tronca per istruire il secondo step della candidatura di Roma, che andrà presentato il 7 ottobre. Calendarizzato prima del voto, l’inquilina del Campidoglio non ha ritenuto di doverlo annullare. Anzi.
«È stato un incontro disteso e positivo», ha riassunto ieri il direttore generale del Comitato promotore, Diana Bianchedi. «Erano presenti tutte le strutture del Comune che con noi hanno lavorato in questi mesi». Tanto più che nel frattempo, esattamente il 13 luglio a Losanna, il Campidoglio ha partecipato allo stage in programma «sui temi di governance legale e supporto finanziario per la fase 2 del dossier».
Che si è dunque tenuto in piena éra Raggi, senza alcun contrordine. Esattamente come la riunione di ieri, servita per illustrare «lo stato di avanzamento complessivo proprio per permettere alla nuova amministrazione di valutare a fondo ogni aspetto del dossier», ha concluso Bianchedi. «C’è stato un grande apprezzamento sugli elaborati presentati».
Una ventata di ottimismo alimentata, anche, dalla timida apertura della sindaca. Pronta, nel caso, a ricorrere al referendum sui Giochi: «Se i romani me lo chiederanno non esiterò a interpellarli. Ottobre è un buon mese per tirare le somme», ha spiegato Raggi. Decisa pure a incontrare il premier «subito dopo l’estate per discutere della rinegoziazione del debito».
Comunque una buona notizia, per il presidente Coni Giovanni Malagò: «Ci siamo sentiti e ci vedremo nei prossimi giorni, non c’è urgenza», ha rassicurato ieri. Ma il tempo stringe. Il 3 agosto apre Casa Italia a Rio. Ci sarà Renzi, forse Zingaretti. Se mancasse un rappresentante del Campidoglio, sarebbe un brutto segnale.
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