UN PREMIER SEMPRE PIU’ SOLO ALLO SBANDO - DA ORFINI, CRITICO SULLA GESTIONE DI PALAZZO CHIGI DEL CASO MARINO, A FASSINO: IL BLOCCO RENZIANO SI SPACCA - IL PREMIER PAGA IL PREZZO DI AVER AFFIDATO TUTTO AL GIGLIO MAGICO DI LOTTI-BOSCHI

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Wanda Marra per il “Fatto Quotidiano”

 

ORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATIONORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATION

   Non si capisce dove va a parare Matteo. Sulla scuola, come nel Pd”. Lo sfogo arriva da un renziano doc, uno pensante, ma neanche troppo critico. Dopo le amministrative diventa sempre più evidente che Renzi non ha solo un problema con la minoranza, ma anche con il mondo del renzismo, estraneo al Giglio Magico, che unisce renziani doc, ma non vicinissimi al premier, renziani acquisiti, come quelli di Area Dem (che fanno capo a Dario Franceschini) e Giovani Turchi, che renziani non sono, ma si presentano come la minoranza della maggioranza. Gente che magari il premier ha mortificato o messo da parte.

 

Gente che è salita sul carro del vincitore e sarebbe pronta ad abbandonare la barca che affonda. Ancora lo sfogo: “Vuole tornare al Renzi 1: ma che significa? Il Renzi 1 era quello che doveva scalare il potere, oggi deve governare. Avrebbe dovuto costruire una squadra forte, non lasciare tutto nelle mani di 5 o 6. Così rischiamo lo schianto”.

   

MATTEO 
ORFINI
MATTEO ORFINI

La crepa si gioca sulla testa di Ignazio Marino. Renzi ne ha chiesto praticamente le dimissioni a Porta a Porta, martedì. Matteo Orfini, ieri presentando la festa del Pd di Roma (che inizia stasera) ha mantenuto la sua posizione originaria: “La fonte di legittimazione di Marino sono i cittadini.

 

Marino non se ne va perché lo decide il presidente del Consiglio o Matteo Orfini, lui ha vinto le elezioni. Un tema complesso come quello di Roma non può essere risolto con battute”. Una frase che non solo liquida le dichiarazioni del premier, ma allude a qualcosa che il Sindaco di Roma va ripetendo: “Io sono stato eletto, Renzi no”.

 

matteo orfini maria elena boschi  sul palco centrale della festa dell unitamatteo orfini maria elena boschi sul palco centrale della festa dell unita

I Giovani Turchi sono schierati: “Orfini non è stato delegittimato da Renzi e oggi ha messo i puntini sulle “i”, dicendo che, se il Comune di Roma non verrà commissariato, si metterà mano alla Giunta”, afferma il senatore Stefano Esposito, commissario di Ostia. Ma c’è chi giura di aver sentito Orfini dire a caldo durante la puntata di Vespa: “Mi dimetto da Commissario, mettici Lotti”. Lui assicura di non averne alcuna intenzione. Con Renzi ha parlato, si sono chiariti.

 

“Vogliamo tutti la stessa cosa, che la città sia governata al meglio”. Dall’entourage del premier la posizione del premier ieri la declinano così: “Se Marino riesce a governare, lo faccia”. Intanto è tutto rimandato a dopo la relazione di Gabrielli. E il Sindaco sarà alla Festa di Roma domenica. Orfini- Renzi 1 a 0. Ma la partita è appena cominciata.

PIERO FASSINO FA LA RADIOGRAFIA ALLA MODELLAPIERO FASSINO FA LA RADIOGRAFIA ALLA MODELLA

 

Il Guardasigilli, Andrea Orlando (pure lui Giovane Turco), parlando subito dopo le Regionali (prima dei ballottaggi), ha decretato la fine del “partito della nazione” a favore di un soggetto più chiaramente di centrosinistra. La componente di Orfini ha assicurato al premier una copertura a sinistra importante. Ma con un progetto in proprio: loro a gestire il Pd sono più interessati dello stesso segretario. Però, nelle settimane del caos e dei veleni collettivi, c’è anche una di loro nel mirino. Si tratta di Valentina Paris, responsabile Enti Locali dem: “Durante la campagna elettorale, ha invitato a votare le liste di De Luca”, accusa un renziano di altra componente.

   

Ognuno cerca il suo spazio. Come il sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Piero Fassino che vorrebbe andare al posto di Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte e della Conferenza Stato-Regioni, alla Regione. Renzi (che tra l’altro ritiene che non sia corretto che due piemontesi siano alla guida dei due organi di auto governo degli enti locali) gli ha fatto arrivare il messaggio: “Si tolgano dalla testa strane staffette e restino ai loro posti”.

 

boschi lotti italicumboschi lotti italicum

Fassino però sta costruendo la sua componente. Voleva fare il presidente della Repubblica e il premier l’ha messo da parte. Nelle idee di Renzi di riorganizzazione del Pd c’è già l’obiettivo del congresso 2017. Dove avrebbe intenzione di presentarsi con i renziani di prima e seconda ora e con Area Dem. Senza Giovani Turchi e senza fassiniani.

 

Ma oltre al Giglio Magico, chi sono i renziani? Non si è più sentito parlare della corrente di Graziano Delrio. Il ministro delle Infrastrutture resta in una posizione non alternativa, ma neanche completamente schiacciata su Renzi.

 

LOTTILOTTI

Come i suoi: Lorenzo Guerini, vice segretario Pd, ormai in bilico, è percepito sempre di più come un non ortodosso, Angelo Rughetti, Sottosegretario alla Pa, ha una storia politica indipendente e il deputato emiliano, Matteo Richetti è stato il primo renziano delle origini a criticare pubblicamente l’operato del premier.

 

Non ci sono movimenti evidenti in quell’area. Ma potrebbero arrivare. Proprio ora che il premier deve rifare Pd, governo (in parte), presidenze delle Commissioni parlamentari. E anche del gruppo di Montecitorio, visto che è stato eletto il nuovo capogruppo: Ettore Rosato, che con il Renzi delle origini non ha nulla a che fare.

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