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Denise Pardo per "l'Espresso"
Succede che più che il potere poté New York: Giulia D'Alema a lavorare da Diego Della Valle e Martina Veltroni a studiare cinema: a Manhattan tutt'e due, all'estero come i giovani che se lo possono permettere. Ma ora, anche per questo, secondo i sussurri di Montecitorio, Massimo e Walter, non proprio Cip & Ciop, sono però di nuovo vicini.
Mai colmo fu così colmo da fare in modo che a riaccostare i due ex compagni-amici, Massimo, il comunista segretario Pds e poi presidente del Consiglio, e Walter, il fu segretario Ds e poi Pd, fossero i maledetti comanchi, la (ex anche lei ormai su questi fronti) America, modello dell'imperialismo e del capitalismo.
Ma nel lieto evento c'entra pure il capitalismo italiano, visto che un deus ex machina della faccenda è Della Valle che, guarda un po' la vita, al tempo della furibonda scalata alla Bnl si trovava dalla parte avversa a Unipol e al suo presidente Giovanni Consorte legato a Ds e côté dalemiano.
E ora, New York, New York. Per Giulia, non precaria, un primo lavoro nello staff di Della Valle, nella rutilante sede del gruppo Tod's nell'Upper Side dove è molto apprezzata, considerata capace anche piuttosto pugnace, tutta papà dunque, e con una notevole ammirazione nei confronti del padrone Diego di cui canta doti e lodi alle cene dei ragazzi italiani in trasferta a Manhattan.
La sua amica d'infanzia Martina, è arrivata prima di lei per seguire i corsi di cinematografia, di cui è innamorata tale e quale il padre. A permettere però di comprare alla famiglia la casa di charme di sessanta metri quadri dove vive, non il grande schermo ma i diritti d'autore di "The discovery of dawn", titolo americano di "La scoperta dell'alba", un successone nostrano di Veltroni scrittore da oltre 200 mila copie e di una quantità di bei dobloni.
In viaggio con Max & Walter. La prima volta, un incontro per caso delle due truppe familiari su Madison. La seconda quasi una rimpatriata. E così al di là di apparenti scaramucce e qualche veleno di ritorno quasi automatico, tra D'Alema e Veltroni sta tornando il vecchio afflato, la ritrovata confidenza. Il gelo e la rivalità dei due erano stati fonte di non pochi dispiaceri per i figli: le due ragazze Veltroni più loquaci si erano anche pubblicamente addolorate per l'allontanamento di "zio Massimo".
Ma la pace di New York - altro che quella di Westfalia - continuano i sussurri di Palazzo, è stata possibile anche per il contesto politico. In generale, non tira una simpatica aria per tutta un'usurata classe dirigente e quindi pure per i due ragazzi del '94, anno in cui corsero entrambi per la segreteria Pds, vinse D'Alema (ma per gli iscritti doveva essere Walter): il partito è alle corde per la questione Penati, i "rottamatori" premono alle porte, la richiesta da parte del popolo di sinistra, e non solo, di rinnovamento generazionale monta. Non sono più tempi in cui darsi addosso, meglio scegliere strade più intimiste.
New York ma non solo, allora. Ultima notazione: un pensiero commosso ai benemeriti Della Valle e al suo grande amico Luca di Montezemolo. Tra consulenze e stage, sono i più formidabili uffici di collocamento per lavoro giovanile (di un certo standard, certo).
MASSIMO DALEMA WALTER VELTRONI
pr16 martina veltroni
rmsn30 massimo dalema figlia
Luca di Montezemolo
della valle
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