''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO…
''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")
LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA
A contrario di un mio caro amico di cui non faccio il nome, Luigi Mascheroni, non credo nello spoil system culturale. Certamente mi sbaglio, ma la Cultura è un terreno di formazione precategoriale e prepolitico e sono tra le anime belle che quando Giorgia Meloni ha vinto le elezioni ha sperato che, al posto del pluridecennale amichettismo romano di sinistra si avviasse un metodo, diciamo super-partes, aperto (magari anche solo per mancanza di candidati) e forse teso a delineare una cultura liberale legata al privato o alle confindustrie del Nord…
Povero illuso. Il sistema è rimasto lo stesso, applicato con feroce verifica dell’appartenenza del candidato alla destra, meglio se romana di Colle Oppio, per genealogia o per adesione, meglio se con una presenza ad Atreju e con Tolkien sul comodino.
Buttafuoco e Meloni alla mostra su Tolkien allo Gnam
La nomina del pianista Nazareno Carusi a soprintendente al Petruzzelli di Bari – ai tempi alcuni lo dicevano essere il ventriloquo di Paolo Isotta su “Libero”, poi era stato nominato nel Cda della Scala – segue quello di Beatrice Venezi alla Fenice, che segue quella del sovrintendente Nicola Colabianchi sempre alla Fenice, e prima Tiziana Rocca, Giulio Base e, per concorsi o similari Angelo Crespi a Brera,
Angelo Crespicon - gennaro sangiuliano - ignazio la russa
Pietrangelo Buttafuoco alla Biennale, Alessandro Giuli (dicono con aquila fascista tatuata sul petto) prima al Maxxi e poi a ministro e via una infinità di nomi nei Cda, nelle commissioni (leggo che in quella per scegliere i 14 nuovi direttori dei musei c’è Simona Bartolini, l’autrice di "Nel bosco di Tolkien, la fiaba l’epica e la lingua")…
Tra questi, tutti ad appartenenza certificata, ci sono persone di valore, spesso collocate fuori posto o fuori tempo, e che dovrebbero essere i primi a rammaricarsi di nomine così targate! Al primo cambio di Governo saranno sostituiti in una infernale tarantella che è un male per le istituzioni culturali.
Sebbene lui l’abbia dimenticato, ero tra i pochi che recensiva i libri di Buttafuoco quando era tra gli “impresentabili”, che ha seguito l’impegno nei musei di Angelo Crespi, che citava Giuli commentatore al “Foglio”: ma Giuli non può andare bene sia per il Maxxi (architettura contemporanea) che come ministro, una delle due nomine è sbagliata (la prima era, certamente, sbagliata);
Buttafuoco - ora adulato da molti che erano terrorizzati dal suo arrivo in Laguna – era più adatto a incarichi nel mondo dei libri e dei teatri, sebbene a Ca’ Giustinian si sia inserito con apprezzamento; la 35enne Beatrice Venezi avrebbe tratto vantaggio da una tappa intermedia prima di approdare come direttore musicale in uno dei maggiori teatri scatenando il putiferio, nessuno la consiglia?
pietrangelo buttafuoco beatrice venezi
L’Italia è fatta da sessanta milioni di abitanti, Lombardia e Veneto non so quante università, teatri, giornali, centri di cultura abbiano… l’essere stati a casa Meloni non può essere l’unico o il primo requisito richiesto per le nomine culturali! Oppure l’essere stati a casa di Ignazio La Russa! L’ossessione dell’appartenenza è segno di debolezza.
Ho un elenco lungo un chilometro di “intellettuali”, non di sinistra, di più ampie vedute: Bruno Guerri, Zecchi, Cardini… una infinità di esperti, diciamo apolitici, di musica lirica, teatri… perché non li si contatta?
tiziana rocca giulio base a venezia
Dobbiamo aspettare la prossima nomina per scoprire, sotto un curriculum più o meno adatto, che il motivo della nomina è un padre iscritto all’Msi, un nonno fascista, il nominato amico delle sorelle Meloni o assimilati ecc… ecc…
E di nuovo i sindacati in piazza che ci spiegano, con i soldi di Pantalone, che la cultura non è intrattenimento: siamo sicuri che abbiano letto due secoli di trattati di Estetica?
Il fanciullino nel bosco di Tolkien di Simonetta Bartolini
pietrangelo buttafuoco Aziza Chaouni alessandro giuli Debora Rossi 1
IGNAZIO LA RUSSA - ANGELO CRESPI - GENNARO SANGIULIANO
franco cardini - foto lapresse
stefano zecchi
ANTONIO MONDA - GENNARO SANGIULIANO - HOARA BORSELLI - ALESSANDRO GIULI - PIETRANGELO BUTTAFUOCO AD ATREJU 2023
meme giorgia meloni alessandro giuli
alessandro giuli - tatuaggio aquila fascista
Simonetta Bartolini
Nazzareno Carusi
GIORGIA MELONI ALLA MOSTRA DI TOLKIEN ALLA GNAM
GIORGIA MELONI LEGGE IL SIGNORE DEGLI ANELLI
beatrice venezi e pietrangelo buttafuoco a taormina arte dichiarazioni d amore. schermaglie in punto di poesia
''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO…
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