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Giacomo Galeazzi per La Stampa
Una breve visita a Castel Gandolfo ieri mattina, un'altra a Ferragosto. Ad eccezione del viaggio in Brasile per la Giornata mondiale della gioventù a fine luglio, sarà interamente un'estate di lavoro quella di Francesco. Una scelta in linea con il clima generalizzato di austerity: molti fedeli non andranno in ferie e neppure il Papa si muoverà dalla sua stanza al residence Santa Marta; proseguirà gli incontri e continuerà a progettare la radicale riforma della Curia romana che a inizio ottobre vedrà la luce al Consiglio degli otto cardinali-consiglieri.
Comunque alla parrocchia di San Tommaso da Villanova sperano ancora in qualche «blitz» fuori programma. «Noi lo aspettiamo, lo sentiamo come uno di famiglia, un amico che speriamo di rivedere presto», spiega il parroco di Castel Gandolfo, don Pietro Diletti. Dopo l'incontro del 23 marzo con Benedetto XVI, ieri si è trasformata in un bagno di folla la seconda visita di Francesco a Castel Gandolfo, la prima pubblica.
Ha predicato e ricevuto l'abbraccio di 20mila persone poi ha pranzato con i gesuiti-scienziati della Specola, l'osservatorio astronomico della Santa Sede ed è rientrato subito a Santa Marta. Il Pontefice , che non trascorrerà le vacanze a «Castello» ma resterà tutta l'estate in Vaticano, tornerà a Castel Gandolfo il 15 agosto per la festa dell'Assunta e celebrerà la messa. Del resto «da arcivescovo di Buenos Aires non faceva ferie», evidenziano in Curia.
La sua prima Giornata mondiale della gioventù dirà molto sul rapporto con le giovani generazioni, sfida e speranza del cattolicesimo nella globalizzazione e nelle società scristianizzate. Le Gmg, invenzione di Wojtyla, sono più simili alla aggregazione sui grandi eventi promossa in America Latina dai gruppi protestanti e pentecostali, che a quella missione nel quotidiano perseguita con successo dal presule argentino ora successore di Pietro.
Sicché le giornate in Brasile, dal 22 al 28 luglio si annunciano di grande interesse per interpretare le linee-guida del pontificato. Ieri Francesco ha richiamato la Gmg durante l'Angelus nella cittadina laziale sul lago di Albano dove i papi andavano in vacanza. A pochi giorni dal grande evento messo in agenda da Benedetto XVI, Bergoglio ha indicato alcuni elementi della prossima Gmg, che porterà in America latina il primo papa latinoamericano della storia della Chiesa, per il suo primo viaggio internazionale.
La missione è un tema caro a Francesco, da proporre ai giovani di tutto il mondo (se ne aspettano a Rio 2 milioni), mentre la Madonna di Aparecida, citata ieri e venerata nel secondo santuario più frequentato dell'America Latina dopo Guadalupe, evoca l'ultima assemblea generale dell'episcopato latinoamericano, lì svoltasi nel 2007, e il cui documento conclusivo porta il marchio di Bergoglio: «Andiamo a trovare la gente, senza rimanere seduti in curia o in canonica ad aspettare che la gente venga da noi».
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