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PARAGONE, UN VOLPINO PER TUTTE LE STAGIONI - DURO E PURO NELLA LEGA, PIAZZATO IN RAI POI VA A LA7 A FARE IL GRILLINO, DIVENTA SENATORE M5S E ORA SI E' CREATO UN PARTITO, "ITALEXIT", CON CUI SI CANDIDA A SINDACO DI MILANO - RONCONE: "È IL GENERE DI PERSONA CHE INCONTRI A UNA CENA E TI RACCONTA PROGETTI STREPITOSI. TU ALLORA PENSI: ECCO, IL SOLITO MITOMANE. IN EFFETTI È PIENO DI MITOMANI, MA POI C’È PURE UNO COME PARAGONE CHE FA ESATTAMENTE QUELLO CHE SI METTE IN TESTA"
Fabrizio Roncone per "Sette - Corriere della Sera"
Gianluigi Paragone arricchisce la sua già corposa biografia: per misurare la forza di Italexit, il partitino che ha fondato incorporando un lugubre programma politico nel nome, si candida a sindaco di Milano, la città più europeista d’Europa. Genio. Personaggione. Il Giornale, da tempo, lo chiama “Gigi La Trottola”. Feroce intuizione. Ha 49 anni e uno sguardo elettrico. Tipo veloce, grande eloquio, modi ferocemente cortesi. Furbissimo. I milanesi avrebbero potuto tranquillamente ritrovarselo allenatore dell’Inter.
Poi l’Inter ha preso Simone Inzaghi, vabbé. Ma magari perché Paragone non era troppo convinto dei padroni cinesi. O perché pensava non fosse ancora arrivato il momento di darsi al calcio. Dico sul serio: perché Paragone fa esattamente quello che si mette in testa. È il genere di persona che incontri a una cena e ti racconta progetti strepitosi. Tu allora pensi: ecco, il solito mitomane. In effetti è pieno di mitomani, ma poi c’è pure uno come Paragone. Uno che comincia da cronista della Prealpina al seguito della Lega e, alla fine, ci entra: diventando il direttore del quotidiano La Padania.
Avreste dovuto vederlo, e sentirlo. Uno duro e puro, purissimo al punto da dire all’Umbertone Bossi: «Dev’essere chiaro: io non voglio paracaduti politici». Infatti poi – in quota Carroccio – senza aver mai visto una televisione se non quella della sala da pranzo di casa, sbarca in Rai. Carrierona: prima vicedirettore di Rai1, poi di Rai2. Lascia tracce? No. Così, una mattina, può urlare di essere un giornalista libero, talmente libero da mettersi l’orecchino, prendere la chitarra e presentarsi a La7 per condurre La Gabbia (rock e populismo). Beppe Grillo ci casca: Paragone è uno di noi. E lo fa diventare senatore.
nigel farage gianluigi paragone
Capito? Se-na-to-re. Si placa, Paragone? No. Perché sta lì che riflette: ma se invece un partito me lo fondassi da solo? Detto, fatto. Si fa espellere e adesso chiede il voto ai milanesi, promettendo di liberare la città dalle multinazionali e dalla finanza (in pratica, vorrebbe chiudere Milano). Ma non è nemmeno questo il punto. Quello vero è: che farà domattina Paragone? Consiglio a Stefano Pioli, allenatore del Milan: stia poco sereno. Paragone ha scartato la panchina dell’Inter. Ma magari ha già messo gli occhi su quella rossonera.
GIANLUIGI PARAGONE
GIANLUIGI PARAGONE IN OSPEDALE DOPO L'INCIDENTE IN SCOOTER
IL DITO MEDIO DI GIAN LUIGI PARAGONE
GIANLUIGI PARAGONE E ALESSANDRO DI BATTISTA
Paragone Di Battista
matteo renzi gianluigi paragone
gianluigi paragone italexit
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