
FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI…
Giuseppe Caporale per "la Repubblica"
Cento milioni di euro di gioielli che facevano parte dell'eredità di Renato Angiolillo, fondatore del quotidiano "Il Tempo" e deceduto nel 1973, erano scomparsi nel nulla. Zaffiri, diamanti, smeraldi e rubini: un tesoro dal valore stratosferico. Si erano misteriosamente volatilizzati quattro anni fa, il giorno della morte della sua seconda moglie, Maria Girani (regina dei salotti romani), che era diventata la tenutaria di quei beni.
Ieri però, i carabinieri di Campobasso durante una perquisizione in un appartamento di Montecarlo, hanno ritrovato parte di quel tesoro. E secondo gli inquirenti l'abitazione dove sono spuntati fuori i gioielli è riconducibile a Marco Oreste Bianchi Milella, figlio di primo letto di Maria Girani, vedova di Angiolillo, scomparsa nel 2009.
Milella, oggi manager di 40 anni e residente a Montecarlo, aveva sempre negato ogni responsabilità rispetto alla sparizione dei preziosi. «Non so dove siano quei gioielli» aveva risposto alle pressanti richieste degli eredi Angiolillo. Ma a farlo finire sul registro degli indagati della procura di Campobasso con l'accusa di appropriazione indebita, sono state alcune intercettazioni captate casualmente dalla procura di Firenze nel corso di un'altra
indagine (l'inchiesta sull'azienda farmaceutica Menarini). Conversazioni telefoniche dove Milella discuteva dei gioielli con i domestici che lavorano nell'appartamento della madre.
Ascoltate quelle intercettazioni il sostituto procuratore Fabio Papa ha disposto la perquisizione. Ma non è tutto, la procura di Campobasso ha convocato per un interrogatorio - che si svolgerà presso gli uffici della procura di Roma - anche Gianni Letta, che verrà ascoltato come "persona informata dei fatti".
Il pm Papa vuole sapere da Letta (che all'epoca era uno dei coadiuvanti dell'esecutore testamentario) se Angiolillo quando nell'estate del 1973, pochi giorni prima di morire, sottoscrisse le sue volontà (due testamenti), era capace di intendere e di volere.
Infatti, secondo una perizia medico-legale degli eredi, all'epoca Renato Angiolillo «non era assolutamente nelle sue piene facoltà mentali», in quanto affetto da neoplasia celebrale e reduce da un grave intervento. E fu proprio in quello stato di salute - secondo l'accusa - che sottoscrisse davanti agli esecutori testamentari atti fondamentali per la spartizione di quel tesoro (gioielli, immobili e altri beni). Quote dello storico quotidiano romano comprese.
2. SVOLTA NELLE INDAGINI SUL TESORO ANGIOLILLO
Ieri, alle prima ore del mattino, sono state perquisite abitazioni nel lussuoso Principato di Monaco riconducibili a Marco Bianchi Milella e alla sua attuale compagna francese. A seguito delle perquisizioni a sorpresa, i carabinieri - ufficiali di p.g. Salotto e Capece - della procura della repubblica di Campobasso, coordinati dal pm antimafia Fabio Papa, hanno sequestrato con l'ausilio della gendarmeria monegasca parte del tesoro appartenuto al Sen. Renato Angiolillo. Un'indagine penale complessa ancora coperta da segreto investigativo, salita nel 2012 alla ribalta delle cronache nazionali. Una delicata attività inquirente che da tempo segue principalmente la pista estera.
Il pm Fabio Papa, titolare del fascicolo sulla sparizione di un tesoro che vale oltre cento milioni di euro, sta per chiudere le indagini. L'operazione di polizia giudiziaria a Montecarlo è stata autorizzata dal procuratore generale e dal procuratore capo Armando D'Alterio. Nel 2010 l'avv. Luigi Iosa ha depositato in procura a Campobasso (nel cui circondario si è appresa l'appropriazione indebita dei gioielli) una denuncia contro ignoti per tutelare gli interessi degli eredi del sen. Renato Angiolillo, fondatore del quotidiano "Il Tempo" e proprietario dei preziosi, scomparsi all'improvviso dopo la morte di Maria Girani sua seconda moglie.
L'inchiesta giudiziaria vede come indagati il figlio di primo letto di madame Maria, il dott. Marco Bianchi Milella, residente a Montecarlo, ed altre persone di cui non si conoscono i nomi e i rispettivi ruoli avuti nella sparizione del diamante rosa, di rubini, zaffiri, smeraldi e perle di eccezionale valore, indossati dalla defunta "regina dei salotti romani" fino a poco prima di morire nell'ottobre del 2009.
Nelle scorse settimane il pm Fabio Papa ha disposto anche l'audizione personale di Gianni Letta, candidato in questi giorni da Silvio Berlusconi alla presidenza della repubblica, per sapere da questi dove siano andati a finire i portenti milionari del sen. Renato Angiolillo. Infatti il 1 agosto 1973 il dott. Gianni Letta è stato indicato dal sen. Angiolillo quale esecutore testamentario insieme agli avvocati Filippo Ungaro e Franco Musco.
Invero l'esecutore testamentario del senatore era il prof. Filippo Ungaro, giornalista e deputato, morto nel 1976; circa due anni fa è deceduto anche l'avvocato democristiano Franco Musco, altro coadiutore - insieme a Letta - dell' on. Ungaro nell'eseguire le volontà del defunto Angiolillo. Di fatto l'unico esecutore in vita delle ultime volontà del senatore resta Gianni Letta. E' emblematico che dopo la morte del senatore, Letta è subentrato alla guida del giornale romano fondato nel 1944 dal suo predecessore.
Le indagini sono condotte dai carabinieri della procura di Campobasso e dalla interpol nei Paesi esteri, dove in gran parte è stato rinvenuto il tesoro rivendicato da Renato Angiolillo junior e da Amedeo, unico figlio in vita del senatore. "Si indaga a Campobasso -spiega l'avvocato Luigi Iosa - perchè nel delitto di appropriazione indebita, punito dall'art. 646 del codice penale, l'evento del reato si realizza nel luogo e nel tempo in cui la manifestazione della volontà dell'agente di fare proprio il bene posseduto giunge a conoscenza della persona offesa.
D'altronde, questo principio è sancito - a chiare lettere - dalla Suprema Corte di Cassazione. Gli eredi del Sen. Renato Angiolillo nel mio studio di Campobasso hanno appreso nel gennaio 2010 la notizia sulla sparizione dei loro gioielli". Di recente è stata acquisita agli atti d'indagine una nuova stima di 6.273.800,00 di franchi dei 23 gioielli di proprietà di Renato Angiolillo, effettuata in data 15 settembre 1970 a Ginevra da Harry Winston, gioielliere statunitense, soprannominato The King of Diamonds (il re dei diamanti).
Oltre al celebre diamante rosa da 34 carati di Van Cleef et Arpels, il senatore possedeva altre due gioie dal valore inestimabile: un anello di smeraldo da 20 carati di Van Cleef et Arpels e un paio di orecchini di smeraldo rosso da 43.53 carati di Harry Winston. Gli inquirenti, oltre ad una serie di straordinari gioielli, hanno sequestrato anche la preziosissima collana di rubini cabochon di Van Cleef et Arpels indossata dalla "regina dei salotti romani" fino a poco prima di passare a miglior vita.
Di recente è stato ascoltato in procura il costruttore Francesco Bellavista Caltagirone, attualmente detenuto a San Vittore per Caltagirone; a breve sarà ascoltata dal magistrato anche Cicci Locatelli (figlia della grande soubrette Wanda Osiris) e Ljuba Rizzoli, moglie di Andrea, ex proprietario della Rizzoli.
Convenzione
La garanzia è fino alla concorrenza della somma di 6.273.800,00 di franchi sui gioielli che seguono:
1. Un anello con diamante rosa da 34 carati ,di Van Cleef et Arpels 1.560.000,00
2. Un anello di smeraldo da 20 carati, di Van Cleef et Arpels 572.000,00
3. Un anello di rubino cabochon di 20 carati, di Van Cleef et Arpels 78.000,00
4. Un anello di perle coltivato, di Van Cleef et Arpels 52.000,00
5. Una coppia di orecchini cabochon di rubino , di Van Cleef et Arpels 41.600,00
6. Una coppia di orecchini di zaffiri, app. 60 carati, di Van Cleef et Arpels 520.000,00
7. Una collana cabochon di rubini, di Van Cleef et Arpels 520.000,00
8. Un completo di (collana, bracciale, orecchini e anello), di diamanti, ametiste, zaffiri gialli, di Van Cleef e Arpels 208.000,00
9. Una collana (combinazione braccialetto e cinta), oro, turchese e corallo, di Van Cleef e Arpels 67.600,00
10. Un completo d'oro, diamanti tormaline "jaguar", di Van Cleef e Arpels 36.400,00
11. Un completo d'oro, diamanti e rubini di Van Cleef e Arpels 39.000,00
12. Un anello con zaffiro cabochon, di 40 carati, di Gerard 182.000,00
13. Una spilla con quattro rubini cabochon, di Gerard 156.000,00
14. Un braccialetto in oro, diamanti e rubini, di Gerard 156.000,00
15. Orecchini di diamanti, corallo e oro, di Gerard 31.200,00
16. Una collana di perle coltivate, di Bulgari 78.000,00
17. Un bracciale-orologio(a forma di serpente), di Bulgari 26.000,00
18. Un bracciale-orologio(a forma di serpente), in oro e diamanti, di Bulgari 78.000,00
19. Un completo turchese, zaffiri, oro e diamanti di Bulgari 18.200,00
20. Una spilla (a forma di pappagallo) con turchesi 7.800,00
21. Un bracciale con zaffiri, rubini e diamanti 26.000,00
22. Un anello con zaffiro da 44,65 carati di Harry Winston 520.000,00
23. Un paio di orecchini di smeraldo da 43,53 carati di Harry Winston 1.300.000,00
6.273.800,00
Secondo la stima di "HARRY WINSTON" fatta in Ginevra in data 15 settembre 1970.
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