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Filippo Sensi per "Europa"
«I nostri programmi e le nostre politiche sono identiche, tra noi c'è una straordinaria sintonia», «un'amicizia antica», addirittura una «alleanza di ferro», stando ai resoconti delle agenzie di stampa. Chi sono i protagonisti di questa love story, di questa liaison che, all'epoca, non sembrava così pericolosa, ma che oggi in Europa è imbarazzante, eccome?
I virgolettati sono di Silvio Berlusconi che, nel febbraio 2002, si recò in Ungheria in visita ufficiale dall'allora premier Viktor Orban. Erano giorni arroventati in Italia dalle polemiche sul conflitto di interessi, ma Berlusconi, come riportano i giornali dell'epoca, riuscì a ritagliarsi uno spazio per intervenire ad una iniziativa elettorale del suo collega magiaro a Budapest (dove si sarebbe votato di lì a qualche settimana, finì con una sonora sconfitta).
Oggi che Orban è da più parti indicato come un grosso grattacapo per l'Unione Europea che teme una deriva autoritaria in Ungheria, tra leggi bavaglio e rigurgiti nazionalistici, forse qualcuno preferirebbe un vuoto di memoria, una leggera amnesia sulla spedizione a Budapest di Berlusconi.
Il cui «intervento appassionato» a sostegno di Orban, come riporta una cronaca di allora, fu colto dall'alleato ungherese come un «graditissimo fuori programma». «Per me Orban ha sempre rappresentato la forza della giovinezza positiva - così arringava la folla l'ex-premier italiano - e il peggio che potrebbe capitare al vostro paese è di non approfittare della sua forza».
Quasi una dichiarazione di amore, ricambiato, tanto che si dice il collega magiaro avesse modellato il suo partito, Fidesz, su Forza Italia. Un amore nato dal calcio, e sigillato agli allenamenti rossoneri a Milanello. E che ha resistito negli anni a vertici internazionali e rovesci politici. Come testimonia, qualche anno più tardi, nel marzo 2007 il messaggio che Berlusconi affidò ad Antonio Tajani, intervenuto a Budapest a un raduno del partito di Orban: «Libertà , amore! Voglio queste due cose», sviolinava Silvio, citando il poeta nazionale Sandor Petofi, «per l'amore sacrifico la vita, per la libertà sacrifico il mio amore».
LE FOTO DI ORBAN E BERLUSCONI INSIEME
http://nomfup.wordpress.com/2012/01/02/v-come-viktor/
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